Chi è Charles De Ketelaere, il giocatore che piace al Milan

Si chiama Charles De Ketelaere il nuovo obiettivo del Milan, trequartista belga che potrebbe diventare a breve il nuovo colpo estivo dei detentori del titolo.

Potrebbero essere le ore decisive per l’acquisto da parte del Milan del gioiellino belga Charles De Ketelaere, il quale si sta mettendo in mostra nella recente Nations League con la maglia dei Diavoli Rossi. Dai Diavoli Rossi ai Diavoli rossoneri potrebbe dunque rimanere davvero ancora poca strada da compiere. 

Ma chi è Charles De Ketelaere? Scopriamo qualcosa in più sul fantasista del Club Bruges, scorrendo gli inizi della sua carriera da calciatore nonché qualche aspetto interessante della sua vita privata.

Chi è Charles De Ketelaere

Charles De Ketealer nasce a Bruges il 10 marzo 2001 e proprio nella squadra della città che gli ha dato i natali, inizia la propria carriera giovanile mettendosi in mostra con un talento cristallino e un’ottima propensione al dribbling, qualità che lo rendono un perfetto fantasista con il vizio del goal.

L’esordio nel calcio che conta avviene prestissimo, infatti già nel 2019 avviene l’ingresso nella prima squadra del Club Bruges e l’esordio in Champions League. La stagione si chiude con 13 presenze e un goal nel campionato belga, ma il futuro per il giovane talento appare già roseo.

Difatti nella stagione successiva De Ketelaere diventa già un punto fermo della squadra di Bruges e la strepitosa stagione è condita anche con il primo gol in Champions League. Queste prestazioni proiettano così il giovanissimo gioiellino belga sul piano internazionale. 

Nella stagione calcistica appena conclusa (2021-22) De Ketelaere non delude le attese e con numeri da vero bomber (14 reti in 33 presenze) inizia ad attirare l’attenzione dei grandi club europei, tra cui appunto il Milan.

Impressionante appare inoltre il palmares delle prime stagioni tra i professionisti: tre campionati vinti su tre con il Club Bruges a cui si aggiunge il successo nella Supercoppa Belga del 2021.

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La nazionale belga

Le prestazioni convincenti portano così un giovanissimo De Ketelaere a percorrere prima la strada delle nazionali giovanili (under 19, under 21) e poi, bruciando le tappe, direttamente quella della nazionale maggiore.

L’esordio avviene così l’11 novembre del 2020 a Lovanio, a soli 19 anni, nell’amichevole tra Belgio e Svizzera vinta dai Diavoli Rossi per 2-1. Subentra solo a fine partita ma può assaporare la soddisfazione d’indossare per la prima voglia la maglia del proprio paese.

Tuttavia i goal in nazionale non tardano ad arrivare. E il primo sigillo lo ottiene proprio nella finalina per il terzo posto della Nations League 2020-21 quando, entrato nel secondo tempo, riapre nel finale una partita che però termina per 2-1 a favore degli azzurri.

Da questo momento il giovane trequartista belga entra in pianta stabile nel giro della nazionale maggiore, come dimostrano le recenti prestazioni in Nations League, dove si è reso partecipe della vittoria del Belgio sulla Polonia con il punteggio tennistico di 6-1.

Dal tennis alla meditazione

Ma chi si cela dietro questo giovane “gigante” di 192 cm, per cui sono stati sprecati numerosi paragoni con vere e proprie leggende (Kakà su tutti) del passato?

Uno degli aspetti più curiosi e interessanti emerso dalle sue interviste è la confessione di aver dovuto fare una scelta tra due sport: il calcio e il tennis. Già, perché da bambino l’attuale fantasista della nazionale belga era considerato uno dei giovani tennisti più promettenti del Belgio ma, come altri suoi “colleghi”, alla fine ha scelto di seguire il cuore e quindi un pallone da calcio.

Inoltre anche se oggi lo vediamo correre e dribblare senza sosta, non tutti sanno che la sua carriera ha rischiato di non decollare per alcuni gravi problemi fisici.

Difatti De Ketelaere ricorda con dispiacere di essere stato a lungo funestato da fastidiosi problemi al ginocchio, gravi al punto di aver temuto di dover lasciare per sempre il calcio giocato.

Fortunatamente tali problemi sembrano appartenere al passato. E un aiuto in tal senso sembra essergli giunto dalla pratica della meditazione, strumento utile per affrontare il timore di problemi fisici o blocchi mentali che ogni giorno attanagliano i professionisti.

Dunque un ragazzo dalla faccia pulita, come si è ripetuto spesso ultimamente, fantasista con il vizio del goal che ha frequentato anche per lungo tempo la parrocchia e ha militato nella squadra locale. Sembra dunque pronto per il grande salto. I prossimi giorni saranno decisivi.

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