Decreto aiuti quater: cosa prevede l’emendamento per la Serie A

Una proposta avanzata anche dal presidente della Lazio Claudio Lotito che punta ad un allungamento della durata delle licenze per i diritti tv.

In questi giorni tiene banco il discorso relativo ad un possibile emendamento avanzato da Fi, FdI, M5S e PD che fa riferimento al decreto quater come aiuto e sostegno a tutte le società sportive, le associazioni e le federazioni. Tale decreto permetterebbe il pagamento di tutti i contributi e di tutti i versamenti tributari in sospeso fino al giorno 22 dicembre a rate. Vediamo qui di seguito in cosa consiste e cosa dovrebbe prevedere questo emendamento che riguarda molto da vicino anche il campionato di Serie A.

La modifica del decreto aiuti quater per la Serie A

Nel caso in cui dovesse arrivare una misura che punti a sostenere le squadre e le società professionistiche di calcio dopo tutto lo schifo di cui queste ultime si rendono protagoniste allora io mi muoverò per avere la possibilità di un intervento in Aula e per dichiarare quanto sia fuori luogo questo decreto“, queste le dichiarazioni da parte del leader di Italia Viva Matteo Renzi. Parole che fanno di sicuro riferimento anche allo scandalo che ha colpito la Juventus e che però non dovrebbero impedire a questo decreto quater di divenire effettivamente concreto.

La proposta di modifica afferma che il versamento, con 60 rate mensili di cui le prime tre da pagare entro la scadenza del 22 dicembre, avviene senza interessi fiscali e sanzioni oltre che senza sanzioni di tipo sportivo e penale. Questo è uno dei due emendamenti che starebbero mettendo d’accordo tutto il mondo del calcio e che dovrebbero costituire un enorme sostegno a favore non solo dell’universo calcistico ma di tutto il mondo dello sport in generale.

Per quanto riguarda invece il secondo emendamento, questo si riferisce alla possibilità di un allungamento della durata dei contratti di licenza riguardanti i diritti tv di tutti i campionati professionistici sportivi Serie A inclusa da tre anni fino ad un massimo di cinque, con i contratti in corso soggetti a proroga fino a un periodo massimo di due anni. Una misura di cui è cofirmatario anche il presidente della Lazio Claudio Lotito e in merito alla quale si è espresso anche il presidente del Torino Urbano Cairo: “Come molti sanni molto spesso non sono d’accordo con Lotito, ma in questo caso è diverso“.

La posizione in merito della Lega Calcio

Il tema del decreto aiuti quater interessa da molto tempo alla stessa Serie A, che spinge ormai da molto affinché venga attuata questa misura. La Lega Calcio ha infatti sollecitato molte volte il mondo della politica per mettere in atto tale decreto in modo così da potersi allineare e adeguare finalmente a tutti i maggiori campionati europei, con un altro tema molto importante e significativo costituito tra l’altro anche dalla questione relativa allo stop al divieto di sponsorizzazioni delle società di betting.

I dubbi in merito al decreto aiuti quater sarebbero però stati avanzati da parte di tutti i broadcaster che sono concorrenti di DAZN per quanto riguarda la questione della proroga di due anni dei contratti attuali. Una situazione che ha già avuto luogo nel campionato di Premier League, in cui vi è stato il prolungamento per il triennio 2022-2025 degli accordi del 2019-2022 ma soltanto in seguito al benestare di tutte le emittenti interessate e dopo il via libera giunto da parte del governo.

Le dichiarazioni di Urbano Cairo

Urbano Cairo ha poi proseguito il discorso sul decreto aiuti quater per la Serie A: “Quello della rateizzazione fiscale per le società, che non è a fondo perduto trattandosi semplicemente di una dilazione, è un discorso che ha il suo senso anche in quanto sostegno ad un settore che contribuisce in maniera massiccia e decisiva al mantenimento e sostentamento di tutte le altre discipline sportive rappresentando ben il 70% dell’intera contribuzione fiscale del mondo sportivo“.

Da qui l’opinione relativa alla possibilità di attuare una modifica della legge Melandri prolungando così da tre anni a cinque anni la durata dei diritti tv: “Non si tratta di un aiuto ad una sola emittente tv piuttosto che ad un’altra. Ogni persona che sia di buon senso capisce che si tratta semplicemente di un’opportunità per chiunque investa in un progetto di poter vedere garantita e assicurata una maggiore continuità. Funziona esattamente così anche all’estero“.

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