NBA, Warriors sul 3-2: titolo ad un passo

Gara-5 delle NBA Finals si è conclusa con il risultato di 104-94. Warriors che ora conducono la serie per 3-2 e sono ad un passo dal titolo.

I Warriors vincono la partita più importante di queste NBA Finals: gara-5 ha rotto la parità che si era venuta a creare nella serie, ed ha assicurato a Golden State il primo match point per chiudere la pratica e ottenere l’anello. Tanti gli spunti interessanti che la partita ha lasciato ad esperti e appassionati con gara-6, in programma alle 03:00 italiane della notte tra giovedì e venerdì, che potrebbe ora regalare il titolo agli Warrios.

Nonostante la serata no del due volte MVP Stephen Curry gli Warriors riescono a vincere 104-94, complice l’ottimo ultimo quarto del debuttante alle Finals Andrew Wiggins e alla brutta serata di Boston in attacco. Per i biancoverdi serve ora un cambio di rotta repentino in gara-6.

La partita dei Boston Celtics

Che per gli uomini di coach Udoka non fosse serata lo si era capito già dai minuti iniziali: 0/12 dall’arco per aprire la sfida. Il dato è inquietante alla luce del fatto che si tratta della striscia peggiore mai realizzata in una singola gara nella storia delle Finals. Gli Warriors però, non riescono ad approfittare del momento di appannamento degli avversari non riuscendo a far registrare un parziale degno di nota.

Per questo, i Celtics riescono a tornare in partita nella ripresa mettendo a segno ben otto triple consecutive (anche in questo caso si tratta di un record) che consentono agli uomini di Udoka di rimettersi in vantaggio. Vantaggio che però dura poco: troppe le leggerezze dei Celtics, ben 18 palle perse, e poca l’incisività in attacco nei minuti finali che regalano la vittoria agli Warriors.

Sembra che i Celtics siano stati profondamenti colpiti dai cambiamenti attuati in corsa da Steve Kerr a Golden State, e non siano stati in grado di adattarsi. Al quintetto di coach Udoka non basta più isolare Curry come nelle partite iniziali, perché i Warriors sembrano avver trovato altre alternative.

La freschezza dei Warriors: Andrew Wiggins

Nonostante lo sbandamento dei Celtics, Golden State non ha mostrato una netta superiorità per i primi 3/4 di gara-5 ritrovandosi addirittura sotto nella ripresa. La scossa per la formazione allenata da Steve Kerr è arrivata nei momenti finali della partita, quando ha saputo approfittare del definitivo sbandamento di Boston.

Una superiorità non evidente che si materializza anche grazie ad un dato particolare: la serata no di Steph Curry. Il n°30 degli Warriors era stato fin qui il dominatore di queste Finals: 34 pt in gara-1, 29 in gara-2, 31 in gara-3 e ben 49 in gara-4. Le percentuali di Curry erano del 50% dal campo e 49% dalla lunga distanza.

Gara-5 ha restituito uno Stephen Curry più umano, autore di soli 16 punti e soprattutto con nessuna tripla a referto per la prima volta nella sua storia ai Play-Off. Curry ha tirato con basse percentuali, 7/22 dal campo, ma è stato comunque autore di 8 assist.

La spinta per gli Warriors è arrivata dal debuttante alle Finals NBA: Andrew Wiggins. Il giovane cestista, che gioca per la prima volta in carriera le Finals, segna 16 punti soltanto nel primo quarto, per poi conludere la partita con 26 punti (12/23 al tiro) e ben 13 rimbalzi. I suoi canestri nei minuti finali sono quelli decisivi che consentono a Golden State di far propria gara-5.

Prestazioni importanti per gli Warriors sono arrivate anche da Klay Thompson, con 21 punti a referto e 5/11 dalla lunga distanza, e un ritrovato Draymond Green autore di 8 punti, 8 rimbalzi e 7 assist.

Warriors ora ad un passo dal titolo: Golden State potrà contare in gara-6 anche sulle prestazioni di Gary Payton II, autore in gara-5 di 15 punti con 6/8 dall’arco, e Jordan Poole, che ha collezionato 14 punti con 3/6 dall’arco.

I problemi dei Celtics in queste Finals

Le NBA Finals del 2022 hanno restituito un’immagine ambigua dei Boston Celtics: la squadra di coach Udoka non si è mai mostrata nettamente inferiore rispetto agli Warriors, e ha inoltre saputo tenere botta anche nelle situazioni più critiche. 

La difesa si è dimostrata più che solida: in sei gare, i Celtics non hanno concesso a Golden State più di 108 punti. Il dato enfatizza come la struttura difensiva di Boston funzioni anche nelle sconfitte. Ma è rigirando questo dato che viene fuori una verità più allarmante per Tatum e compagni.

Nelle tre sconfitte occorse nella serie infatti, i Celtics non hanno mai toccato quota 100 punti. Nelle due vittorie invece, Boston ne ha collezionati almeno 116. La squadra di Udoka si mostra dunque decisamente troppo offensivamente altalenante per impensierire gli Warriors, e carente di alternative.

Boston infatti dipende in maniera sconsiderata dal tiro da tre punti e dalle prestazioni offensive di Jayson Tatum e Jaylen Brown. Il primo tiene in vita i Celtics grazie ai suoi canestri – 27 punti finali con 10/20 al tiro – ma scompare ancora una volta nel finale facendo registrare solo un 5/21 nell’ultima parte.

Discorso diverso per Jaylen Brown, mai davvero in partita e autore di 18 punti con un basso 5/18 al tiro. Ciò di cui necessita Boston per sperare di pareggiare la serie e portarla a gara-7 è la freschezza che Wiggins ha portato a Golden State.

Freschezza che deve necessariamente arrivare da Marcus Smart, autore in gara-4 comunque di 20 punti ma responsabile di alcuni errori decisivi nei munuti finali, e soprattutto da un Al Horford poco incisivo e smarrito nell’ultima partita.

Il commento di Curry sul suo match

Gli Warriors hanno tronfato in gara-5 nonostante uno Steph Curry inceppato. Soltanto 16 punti e 0/9 da tre dopo 233 partite e per la prima volta da quando gioca i Play-off. Anche se attenuata dalla vittoria della sua squadra, il due volte MVP non nasconde la sua frustrazione a fine partia.

La cosa mi infastidisce perché vorrei avere impatto sulla partita sfruttando il mio tiro, ma ci sono comunque altri modi. Ricordo quando nelle partite della Regular Season ho avuto una gara simile contro i Lakers: l’importante è continuare a fare le cose semplici. Comunque sia, tutta la squadra ha alzato il suo livello di gioco.

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