Samuel Eto’o accusato di frode fiscale: ecco la cifra che dovrà pagare

Samuel Eto'o è stato accusato di frode fiscale e dopo un lungo dibattimento è finalmente arrivata la fine di questa storia, che ormai dura da dieci anni.

Samuel Eto’o è stato uno degli attaccanti più forti del primo decennio degli anni duemila. Tra Barcellona e Inter ha spopolato e ha segnato molti gol. Tuttavia, proprio nel periodo più florido della carriera, è stato accusato di frode fiscale. Adesso questa storia è arrivata alla fine.

Samuel Eto’o accusato di frode fiscale

La frode fiscale di Samuel Eto’o risale al triennio ormail lontano del 2006-2009. Tutte le accuse arrivano dal fisco spagnolo, infatti in quegli anni l’attaccante camerunense giocava nel Barcellona, formando un trio d’attacco poderoso con Ronaldinho e Henry prima, con Messi e lo stesso francese poi.

In quel periodo sono stati analizzati tutti i conti e i pagamenti del giocatore, e chiaramente l’amministrazione statale che si occupa della riscossione delle finanze si è accorta di mancati versamenti, in particolare a Eto’o se ne contestano ben quattro.

Questi quattro ammanchi, soprattutto, erano relativi ai giri di sponsor più o meno importanti, tra cui pure Puma, che non venivano dichiarati al fisco spagnolo. Insomma, il camerunense ex Barca e Inter aveva messo in piedi una vera e propria truffa ai danni dello stato.

Cosa chiede l’accusa

Samuel Eto’o quindi si è dovuto difendere dall’accusa di frode fiscale sin dalla fine del primo decennio degli anni duemila. La stessa nel corso del tempo è arrivata a chiedere per lui addirittura il carcere, cosa non inusuale per il fisco spagnolo, visto che nel paese iberico la legge è più dura rispetto all’Italia.

Ventidue, in particolare, sono stati i mesi chiesti dall’accusa verso il giocatore del Camerun, ma questi ha pensato bene di dichiararsi subito colpevole. Inoltre, Eto’o ha anche sin da subito dichiarato che a quei tempi aveva solo 26 anni e che il suo patrimonio era gestito da un’altra persona. Questo difatti ha alleggerito la condanna.

La cifra da pagare

Come già accaduto per altri casi famosi, giocatori e non, se l’accusa ha chiesto 22 mesi di carcere il tribunale spagnolo interessato ha sospeso la pena a causa del pagamento della stessa. In pratica, Eto’o ha patteggiato la sua pena per la frode fiscale.

Ciò ovviamente ha un grosso prezzo da pagare, che di sicuro non è molto per una stella calcistica quale il camerunense, che ha un bel patrimonio su cui contare. In pratica, l’ex attaccante di Barcellona e Inter ha accettato di pagare 1,8 milioni di euro come multa, e 3,8 milioni di tasse arretrate relative ai suo diritti di immagine. In totale, quindi, Eto’o dovrà sborsare 5,6 milioni di euro.

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L’altro accusato

Oltre a Samuel Eto’o, l’altro accusato di frode fiscale era il suo amministratore finanziario dell’epoca, che lui stesso aveva giudicato come operante delle sue finanze, ovvero José Maria Mesalles. Questi, secondo il camerunense, gli diceva cosa fare e difatti si sono entrambi ritrovati in una spiacevole situazione.

E per questo, tra l’altro, è stato non solo accusato, ma è stato pure condannato allo stesso modo dell’ex giocatore, Ora, difatti, pure Mesalles dovrà pagare gli stessi milioni, 5,6 per l’esattezza, tra multe e arretrati, per non finire in carcere per 22 mesi.

Salvo, invece, un terzo accusato. Si tratta di Manuel de Jesus Lastre, che controllava una società che deteneva all’epoca della frode fiscale i diritti di immagine di Samuel Eto’o. Tuttavia, Lastre è stato assolto con formula piena, in quanto valutato come estraneo agli eventi di frode.

Eto’o dopo il calcio

Samuel Eto’o indipendentemente dall’accusa di frode fiscale ha continuato a giocare a calcio. L’ultima sua esperienza è avvenuta nel 2019 nel campionato del Qatar, ma è durata solo un mese da agosto a settembre. Quest’ultimo mese ha visto la sua dichiarazione di addio al calcio giocato.

Già a luglio dello stesso 2019, tra l’altro, il camerunense era stato chiamato dal presidente della Federazione Africana, la CAF, insieme a Drogba, come collaboratore. Difatti, questo gli ha aperto le porte al ruolo di dirigente sportivo, che lo vede ad oggi Presidente della Federazione Calcistica del Camerun.

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