Chi è Todd Boehly: tutto sul miliardario che ha comprato il Chelsea

Il Chelsea ha ufficialmente un nuovo proprietario: il suo nome è Todd Boehly.

Todd Boehly, è il nuovo proprietario del Chelsea. Dopo una trattativa particolarmente pacata, si è così giunti ad un accordo comune. Il club londinese, dunque, ha un nuovo patron al quale potersi affidare. Il noto imprenditore americano, così, potrà finalmente dedicarsi ad una nuova avventura imprenditoriale.

Questa volta, nel mondo del calcio professionistico. Tuttavia, la sua biografia suggerisce come questo non sia affatto il suo primo incontro ravvicinato con il mondo del calcio. Anzi, si può affermare con una certa sicurezza come già in passato l’uomo in questione abbia avuto a che fare con il calcio inglese. Incredibilmente, rimanendo sempre a Londra.

Chi è Todd Boehly

Todd Boehly, è un imprenditore e filantropo americano. Nativo della Virginia, il 48enne statunitense proviene da una famiglia di chiare origini tedesche. Benché a livello imprenditoriale quella col Chelsea sia la sua prima avventura sportiva, il nuovo proprietario dei Blues è stato un praticante di livello.

Nel corso della sua carriera da liceale, è riuscito ad ottenere ben due titoli nazionali in qualità di lottatore. Dopo aver conseguito il tanto ambito diploma, Boehly è riuscito ad accedere ad un istituto piuttosto prestigioso: il College of William & Mary.

Ovvero, il College che ha ospitato volti del calibro di Thomas Jefferson, terzo Presidente degli Stati Uniti d’America dal 1801 al 1809. Oltre alla sua figura, non si può non citare anche la presenza di James Monroe e John Tyler, altri due nomi noti per il loro percorso presidenziale negli USA.

Gli studi finanziari conseguiti da Boehly, gli sono serviti per poter creare l’asset che ancora oggi è in grado di garantirgli numerose soddisfazioni. Nel suo trascorso lavorativo, prima di divenire ciò che è oggi, l’imprenditore ha avuto modo di lavorare per degli istituti bancari di differenti entità. Per citarne uno, Citibank, nota banca di credito con sede centrale a New York.

Successivamente a tale percorso, ha così avuto inizio la sua carriera imprenditoriale che ancora oggi prosegue con enorme successo.

Il rapporto con Hfpa e le accuse

Todd Boehly, risulta essere attualmente l’amministratore delegato di Hfpa. Acronimo di Hollywood Foreign Press Association, è l’associazione che si occupa di rappresentare e di tutelare i giornalisti stranieri presenti in America che si occupano attivamente di cinema.

Tuttavia, nel corso del periodo recente, l’associazione in questione ha ricevuto varie accuse. Alcune di queste, di ingente gravità. Tra le tante, figura per esempio una presunta tendenza a farsi influenzare dall’opinione e dal parere delle autorità cinematografiche.

Ovviamente, tutto ciò avverrebbe (stando alle varie ipotesi) in cambio di denaro e altri favori di importanza secondaria. Oltretutto, tra le tante mozioni figura anche la negazione di giornalisti neri a partire dal ventennio scorso. Ovviamente, queste sono tutte accuse che – almeno in via momentanea – non sembrano aver trovato riscontro.

Tuttavia, al seguito di questa vicenda, i più noti brand di produzione cinematografica e intrattenimento hanno deciso così di tagliare i ponti con l’associazione. Da Amazon Prime Video passando per Netflix. Così, per risolvere ogni tipo di perplessità a riguardo, l’associazione ha rivisto le sue priorità dedicandosi anche e soprattutto alla tutela delle minoranze più discriminate.

In tal senso, la figura di Boehly che nel frattempo è stato nominato appunto amministratore delegato, si è rivelata un vero e proprio toccasana. Inoltre, pare che l’uomo stia prendendo in considerazione l’idea di rilevare completamente la società, in modo tale che diventi interamente di sua proprietà.

Sicuramente una scelta lodevole e lungimirante, che gli permetterebbe così di espandere ulteriormente il suo ampio raggio d’azione. La portata dei suoi investimenti, non si registra solamente nel mondo del calcio. Infatti, l’uomo annovera nel suo cospicuo patrimonio tutta una serie di settori nei quali ha riposto una buona parte del suo capitale.

Gli investimenti di Boehly

Gli investimenti di Todd Boehly, non riguardano solamente il mondo del calcio e del cinema. Ad oggi, il suo patrimonio dal valore complessivo di 4,5 miliardi di dollari, riguarda anche delle società del calibro di Draft Kings. La società in questione, si occupa di scommesse sportive per conto dell’intero territorio degli Stati Uniti.

Dalle scommesse, si può passare poi a degli investimenti tendenzialmente opposti. Per esempio, citando il caso di Epic Games. La nota casa produttrice di videogiochi che ha dato alla luce titoli del calibro di Fortnite, per capirsi meglio.

Anche l’editoria, trova spazio nel magico mondo degli investimenti del nuovo proprietario dei Blues. Infatti, Boehly ha dedicato una percentuale di capitale anche a Penske Media, gruppo che possiede testate quali Rolling Stones e Billboard, tra le più note in circolazione.

Insomma, tra strutture ricettive e videogiochi, si può intuire facilmente come la diversificazione dei propri investimenti, per Boehly, non sia affatto un concetto sconosciuto. Nonostante ciò, lo sport rimane ancora oggi il suo “core business”. O in alternativa, il settore grazie al quale è più conosciuto.

Nell’ormai lontano 2012, infatti, l’uomo ha avuto modo di rilevare circa il 27% dalla società dei Los Angeles Lakers. Stando alle principali classifiche di economia e finanza, il noto club di basket americano è la squadra dal valore economico più elevato in circolazione.

Si tratta dunque di un investimento ottimo, e che conferma nuovamente la visione lungimirante che ha l’imprenditore americano. A partire dal mese di maggio 2022, inoltre, si è aggiunta anche la trattativa con il Chelsea, portata a termine con discreto successo.

Tuttavia, è doveroso fare una premessa: questo, non è affatto il primo incontro tra il club dei Blues e l’uomo d’affari statunitense. Diversi anni prima, le due parti provarono a giungere ad un accordo comune, senza mai trovare l’intesa. Tuttavia, le vicende politiche recenti hanno fatto sì che si creassero delle nuove opportunità per entrambi.

L’acquisto del Chelsea

L’acquisto del Chelsea da parte dell’imprenditore nativo di Virginia, è in realtà uno dei numerosi step che compongono il rapporto tra Boehly e i Blues. Nel 2014, l’imprenditore 48enne fondò una società con la quale provò ad acquistare il Tottenham, altro club della città di Londra.

Tuttavia, la trattativa ebbe scarsi risultati. Parecchi anni dopo, nel 2019, l’uomo scelse così il Chelsea. All’epoca, Roman Abramovich rifiutò, in quanto non era ancora previsa alcuna cessione del club. Tuttavia, è altrettanto vero che le vicende politiche recenti hanno cambiato tale azione decisionale.

Così, per una cifra di circa 5,2 miliardi di dollari, la proposta di acquisto è stata finalmente accettata. Fin dai suoi primi momenti nelle vesti del nuovo proprietario del Chelsea, Boehly si è fatto portavoce di cambiamenti importanti.

In primis, presentando il nuovo Consiglio d’Amministrazione, il quale ha favorito le dimissioni di Marina Granovskaia, ex amministratrice delegata del club londinese. Quello messo in atto, è solamente il primo dei tanti cambiamenti burocratici che comporterà la nuova proprietà.

Tra mercato bloccato e sanzioni destinate al precedente oligarca, finalmente il Chelsea può iniziare a pensare al suo futuro. Con una nuova proprietà che, per quanto concerne i meriti sportivi, è in grado di fornire numerose garanzie. Soprattutto dal punto di vista economico, considerate anche le cessioni in essere.

Leggi anche: Calcio: accordo Inter-Chelsea per Lukaku

Andrea Marras
Andrea Marras
SEO Copywriter, classe 1998.Ho 22 anni, un diploma presso l'Istituto Magistrale Baudi di Vesme Iglesias, e una passione per il SEO Copywriting. In passato, mi sono occupato dell'ottimizzazione di articoli di stampo sportivo per conto di testate web quali Termometro Politico e Calcio d'Angolo. Ho studiato il mondo dei social e dell'editoria online con grande impegno e dedizione, sperando che questa possa divenire la mia professione principale. Nel frattempo, oltre alle collaborazioni con varie testate di riferimento, curo anche un progetto di personal branding su LinkedIn.Il mio motto è? Chi lotta può perdere
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