Per Tesla crisi chip finirà nel 2022 grazie a nuovi impianti

La crisi dei chip (e il suo impatto sull'automotive) finirà nel 2022. Ne è convinto Elon Musk di Tesla grazie ai molti nuovi impianti in costruzione.

Image

Elon Musk di Tesla ne è convinto: la crisi dei chip, che sta colpendo duramente il settore globale dell'automotive (210 miliardi di dollari la stima di ricavi persi nel 2021) finirà nel 2022 grazie ai nuovi stabilimenti. "Ci sono in costruzione molti impianti per la produzione di semiconduttori. Penso che avremo una buona capacità di fornitura di chip entro il prossimo anno", ha dichiarato Musk durante una conversazione con il chairman di Stellantis e Ferrari John Elkann, nel corso dell'Italian Tech Week. Musk, secondo quanto riporta Reuters, ha precisato di considerare la carenza globale di chip un problema di "breve periodo".

Per Musk di Tesla crisi chip finirà nel 2022 grazie a nuovi impianti

Intanto, però, la crisi dei chip continua e i clienti di Mercedes-Benz rischiano attese fino a un anno sui loro ordini a causa dei blocchi produttivi causati dalla mancanza di componentistica elettronica sempre più fondamentale nella produzione di vetture. "La domanda è enorme in Mercedes-Benz e allo stesso tempo ci sono purtroppo gravi limitazioni. Per alcuni modelli i tempi di attesa sono più lunghi di quanto vorremmo, in alcuni casi anche oltre un anno", ha dichiarato Ola Källenius, chief executive di Daimler, in un'intervista al Frankfurter Allgemeine Zeitung, citata da Reuters. Källenius ha ribadito quanto già dichiarato a inizio mese ovvero che la crisi dei chip potrebbe durare fino al 2023.

Per Tesla crisi chip finirà nel 2022 ma Casa Bianca studia intervento

Problema tanto delicato da essere entrato da tempo anche nell'agenda del presidente Usa Joe Biden. Secondo quanto riporta Bloomberg la Casa Bianca potrebbe anche ricorrere al Defense Production Act (Dpa, legge a difesa delle produzioni strategiche che risale al 1950, durante la Guerra di Corea), anche se la sua applicazione per costringere le aziende a produrre chip richiederebbe troppo tempo. Quel che è certo è che Gina Raimondo, U.S. Secretary of Commerce (ministra del Commercio di Washington) sta indagando su come i gruppi automobilistici (e altri settori che dipendono dall'industria dei semiconduttori) stiano usando le scorte e se siano in corso pratiche  anticoncorrenziali di accumulo di chip. Nei giorni scorsi l'amministrazione Biden ha tenuto nuovi incontri con rappresentanti di Ford Motor e General Motors, ma anche di decine di aziende coinvolte direttamente nella crisi come Apple e Microsoft. 

Nonostante crisi chip uscite da Shanghai 300.000 Tesla in nove mesi

Tornando a Tesla, crisi o non crisi, la Gigafactory di Shanghai dovrebbe riuscire entro fine settembre ad arrivare a 300.000 vetture prodotte quest'anno. Secondo i dati della China Passenger Car Association, nei primi otto mesi del 2021 sono usciti dall'impianto circa 240.000 veicoli, di cui molti destinati all'esportazione. Tesla non ha fornito dettagli sull'output di Shanghai ma le fonti citate da Reuters hanno indicato come raggiunto l'obiettivo di 300.000 vetture al 30 settembre. In linea con le stime di agosto per 450.000 Tesla consegnate dalla Gigafactory cinese nell'intero 2021. (Raffaele Rovati)