Anche l'inarrestabile macchina da guerra di Apple si ferma per la carenza di semiconduttori. Cupertino, nota per la perfezione della sua supply chain (uno dei fattori chiave per il successo dei suoi iPhone), avrebbe dovuto ammainare bandiera bianca. Secondo quanto riportato da Nikkei Asia, infatti, la produzione di alcuni modelli di iPad e MacBook sarebbe stata rinviata. Non è chiaro se si tratti di prodotti già in catalogo o che devono ancora essere presentati (questo mese sarebbe previsto per altro proprio il lancio di nuove versioni dell'iPad Pro). Per ora gli iPhone sarebbero stati risparmiati anche se, nota la testata giapponese, la disponibilità di componentistica per gli smartphone di Apple sarebbe al limite.
Problemi a produzione di iPad e MacBook. Al sicuro gli iPhone
Se anche Apple resta vittima della carenza di chip, che dalla fine del 2020 ha colpito praticamente tutti i settori industriali (a partire da quello dell'automotive), non sarebbe che l'ennesima conferma della gravità della situazione. Gravità già sufficientemente evidenziata, comunque, dalle reazioni dei governi: da Berlino, all'amministrazione di Joe Biden, all'Unione europea. Tornando a Apple, si tratta finora solo di indiscrezioni e non sarebbero ancora emersi impatti per la disponibilità dei prodotti per l'utente finale, come notato dallo stesso Nikkei. Reuters, però, ricorda come anche Foxconn abbia lanciato l'allarme per l'impatto sulla supply chain dei suoi clienti, con aziende e consumatori in tutto il mondo che devono affrontare gli effetti di una carenza senza precedenti di semiconduttori. E il colosso di Taiwan è storicamente il fornitore di riferimento per l'iPhone di Apple.
Intanto General Motors annuncia nuovi ritardi in Nordamerica
Intanto, comunque, continuano a susseguirsi notizie di nuovi blocchi per il settore delle quattro ruote. In particolare sarebbero stati decisi ulteriori tagli alla produzione di General Motors in Nordamerica a causa della carenza di chip. Secondo la Cnbc, che cita anche l'altro colosso Usa Ford Motor, tra le misure ci sarebbe il prolungamento fino al 26 aprile delle sospensioni per le linee produttive nell'impianto di Lansing Grand River in Michigan (dal sito esce tra l'altro la Chevrolet Camaro), fermate già da metà marzo. A Spring Hill in Tennessee partiranno invece due settimane di stop il 12 aprile. In febbraio Gm aveva anticipato che la carenza di chip avrebbe comportato una riduzione dell'utile nell'ordine dei 2 miliardi di dollari. In marzo il colosso di Detroit aveva invece dichiarato di non volere fermare la produzione e che per questo alcuni suoi modelli sarebbero usciti dalla fabbriche senza il fuel management module, componente di elettronica che gestisce la performance in termini di consumi di benzina.
(Raffaele Rovati)