L'Ipo di Arm a Wall Street. Londra resterà a bocca asciutta?

SoftBank vuole Wall Street per l'Ipo di Arm. Londra resta a bocca asciutta nonostante gli sforzi del governo per restituire lustro al suo mercato azionario dopo la Brexit.

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Come previsto la vendita di Arm a Nvidia per 40 miliardi di dollari è tramontata, SoftBank Group si consola con l'anticipo da 1,25 miliardi incassato in occasione dell'intesa dell'autunno 2020 (e che non verrà restituito) e inizia a lavorare al collocamento del gioiello tecnologico britannico (la cui architettura è alla base dei processori che alimentano sostanzialmente tutti i terminali mobili e sempre più anche pc e server). L'Ipo di Arm si farà al London Stock Exchange? Non proprio. Londra rischia seriamente di restare a bocca asciutta visto che SoftBank non sembra avere dubbi: la destinazione di Arm sarà Wall Street.

Londra resterà a bocca asciutta. L'Ipo di Arm sarà a Wall Street

"Gli Usa sono il mercato cui stiamo guardando quando si tratta di collocare Arm e molto probabilmente sarà il Nasdaq", ha dichiarato martedì Masayoshi Son, fondatore, chairman e chief executive della conglomerata tecnologica nipponica. Come riporta la Cnbc, Son ha anche chiarito che qualora non fosse il Nasdaq sarebbe comunque Wall Street, con buona pace del governo britannico e degli sforzi messi in campo per cercare di ridare lusto al mercato azionario londinese e a confermare il ruolo di polo finanziario della City dopo la Brexit.

SoftBank vede l'Ipo di Arm al Nasdaq e in ogni caso a Wall Street

Un duro colpo per il governo di Boris Johnson da un paio d'anni impegnato nel tentare di ridare centralità al London Stock Exchange anche a costo di allentare le regole per i collocamenti. Finora risultati però non se ne sono visti. Lo testimoniano anche i dati sulla crescita nel 2021 di start-up e unicorni (società che hanno superato il miliardo di valutazione), che vedono Londra drammaticamente distanziata da New York, per quanto saldamente leader del Vecchio Continente. Nell'ultimo decennio (dall'Ipo del colosso delle materie prime Glencore), il collocamento più ricco è stato quello di Deliveroo. Potenzialmente poteva arrivare a valere quasi 9 miliardi di sterline (oltre 10 miliardi di euro) e in realtà la società oggi non capitalizza neppure 3 miliardi (3,5 miliardi di euro).

Arm ha toccato un valore di 80 miliardi ma l'Ipo non sarà a Londra

Un motivo in più per ambire ad avere l'Ipo di Arm, il cui valore (grazie all'impennata del titolo di Nvidia), aveva toccato a un certo punto gli 80 miliardi di dollari lo scorso anno. E, a differenza di Deliveroo (le cui fortune sono state legate alla pandemia), il business di Arm è tutt'altro che in discussione e, anzi, è destinato a crescere anche in futuro. Proprio per questo l'opposizione alla vendita a Nvidia è stata così dura. Da parte di aziende del calibro di Qualcomm, Microsoft o Alphabet (Google) e di una sfilza di regolatori come la U.S. Federal Trade Commission (Ftc) o quelli della Cina (sotto la pressione in particolare di Huawei Technologies). (Raffaele Rovati)