Crisi chip è ormai una battaglia quotidiana. Anche per Asml

La crisi dei chip è ormai diventata una battaglia quotidiana. Anche per chi, come Asml, produce quei macchinari necessari alla manifattura dei semiconduttori.

Siamo entrati nel secondo anno della crisi dei chip, crisi che ormai è diventata una “battaglia quotidiana”. Parola di Peter Wennink chief executive di Asml. E Wennink il settore dei semiconduttori lo conosce bene, forse meglio di chiunque altro, visto che il gruppo olandese produce proprio i macchinari per la manifattura di chip e soprattutto è l’unico fornitore di quelli per la extreme ultraviolet lithography (Euvl, in italiano litografia ultravioletta estrema), necessari per i processori più avanzati che escono dagli impianti di sole tre aziende: Intel, Taiwan Semiconductor Manufacturing Company (Tsmc) e Samsung Electronics. E la cosa sorprendente è che la stessa Asml sente l’impatto di questa crisi.

La crisi dei chip è diventata battaglia quotidiana. Anche per Asml

Siamo direttamente colpiti ma non siamo noi ad acquistare i chip. I nostri fornitori lo fanno. Se scopriamo quali produttori di semiconduttori producono un determinato chip prendiamo il telefono e li chiamiamo, chiedendo se possono aiutarci?”, ha sottolineando Wennink a margine della presentazione dei risultati di Asml per il quarto trimestre 2021, spiegando come il colosso di Veldhoven per superare il problema abbia creato un team dedicato alla ricerca e all’approvvigionamento di forniture in tutto il mondo. Anche di persona se necessario.

Da Apple a Renault, crisi chip ormai battaglia quotidiana per tutti

Quando nell’autunno dello scorso anno si era iniziato a parlare di questa crisi era persino difficile rendersi conto della sua portata come pure delle sue cause. Per quanto riguarda le cause si poteva dare la colpa a Donald Trump e alla sua miope guerra commerciale contro la Cina ma soprattutto al boom della domanda di elettronica registrato durante il lockdown. In termini di ampiezza della crisi inizialmente la si pensava limitata proprio all’elettronica: al maggiore numero di computer necessari per lavorare e studiare da casa, alla voglia di distrarsi con i videogiochi (Sony sta ancora sentendo duramente la carenza di componentistica nella disponibilità della PlayStation 5, a più di un anno dal lancio).

Rischio di un circolo vizioso se la crisi dei chip colpisce anche Asml

Poi è emerso il durissimo impatto soprattutto sul settore dell’auto. Se però la crisi arriva a colpire chi è al vertice della piramide come Asml il rischio è quello di un circolo vizioso di cui non si vede la soluzione. Se Asml non trova i chip necessari a produrre i suoi macchinari, poi Intel o Tsmc non potranno rifornire tutti i settori industriali, da Apple a Renault, della componentistica necessaria. Nel 2021 Asml ha registrato una crescita delle vendite del 20% a 18,61 miliardi di euro, a fronte di ordinativi netti più che raddoppiati da 11,29 a 26,24 miliardi. I suoi macchinari Euvl costano 150 milioni di euro l’uno, sono grandi come autobus e nel 2022 Asml prevede di consegnarne 55 (altrettanti nel 2022). Il problema è che la domanda supera di circa il 40%-50% la capacità di Asml di produrli, ha ammesso Wennink. (Raffaele Rovati)

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