Barilla, il dispositivo tech per risparmiare gas. É davvero così?

Con i prezzi del gas alle stelle, Barilla fa uscire l’ennesima trovata commerciale di dubbia utilità per risparmiare, che però sta facendo molto parlare di sé: il Passive Cooker. Vediamo cos’è.

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L’Italia si era decisamente scandalizzata qualche settimana fa, quando un noto programma televisivo aveva offerto una soluzione quantomeno curiosa per contenere il consumo di gas: cuocere la pasta con l’acqua spenta. 

Gli antenati del bel paese non hanno ancora smesso di rivoltarsi nella tomba che Barilla mette il carico da novanta, facendo uscire l’ennesima trovata commerciale di dubbia utilità che però sta facendo molto parlare di sé: il Passive Cooker. Vediamo cos’è e quanto davvero conviene. 

Barilla inventa il Passive Cooker: ecco di cosa si tratta

Il Passive Cooker di Barilla non è altro che un piccolo dispositivo Bluethooth che va applicata sul coperchio della pentola. Dopo circa due minuti – a seconda della pasta – il dispositivo iOS o Android collegato riceve una notifica che indica di spegnere l’acqua e procedere con la cottura passiva. 

Sì, perché oggi la trovata sulla bocca di tutti è proprio la cottura passiva, ovvero lo sfruttare il calore residuo per cuocere gli alimenti a fuoco spento. Tra chi aberra una simile idea, e chi invece la trova utile, comunque si tratta di un sistema poco pratico, perché è difficile capire quando spegnere il fornello. 

Ed ecco che Barilla sviluppa un sistema open source, da costruire fai da te, per aiutare nel compito. Peccato che una cosa del genere risulti molto più costosa rispetto al dispendio di gas medio in più per tenere acceso il fornello fino a fine cottura. 

Come costruire il dispositivo Passive Cooker di Barilla

Se comunque trovate interessante l’invenzione, Barilla ha messo a disposizione le istruzioni per realizzare questo stravagante meccanismo. 

Prima di tutto, dovrete munirvi di stampante 3D - o trovarne una da usare -, per concretizzare i modelli che troverete sul sito web. Si tratta di 5 file in formato STL, che l’azienda consiglia – per amor di coscienza ambientale – di stampare utilizzando materiale biodegradabile che però resista ad alte temperature. 

Anche perché, diversamente, ci ritroveremmo con un blob di plastica indelebile sul coperchio, che determinerebbe il fallimento dell'esperimento ancor prima di iniziarlo: quindi, è bene mettersi subito alla ricerca di un filamento particolare – che Barilla indica nelle istruzioni – che resista fino a 160°. 

Prezzo totale finora: circa 50€. 

Attenzione, perché qui non si tratta di servire un piatto di pennette al sugo: stampare 3D è una roba da professionisti, e occorrono settimane di studio per far sì che il risultato finale sia quello sperato. Naturalmente, solo per stampare la scocca. 

Dopodiché, conviene acquistare fin da subito un corso accellerato di programmazione (siamo sui 50€ per un corso serio), perché è qui che arriva il bello. Una volta acquistata una board Arduino Nano 33 BLE (28,99€ su Amazon) – dovrà pure avere il bluethoot LE integrato – è ora di mettersi al computer. 

Barilla fornisce il codice in estensione .ino, che andrà applicato sulla scheda e servirà a far comunicare lo smartphone con il dispositivo tramite alcuni primitivi segnali – ovvero se l’acqua bolle o si sta scaldando. 

Per fare ciò, viene utilizzato un sensore termistore da 100kOhm, che funziona in poche parole come un termometro – il più semplice disponibile per il sistema Arduino, e il dispositivo funziona con due batterie ministilo. 

Trovata commerciale geniale, in concreto una perdita di tempo e soldi

Barilla giura e spergiura che la cottura passiva non ha solo una valenza di risparmio, ma anche di tutela dell'ambiente - effettivamente, secondo lo studio pubblicato sul sito web, si rileva un carico di emissioni dell'80% minore rispetto alla cottura tradizionale. 

C’è da dire che, in termini di trovate commerciali, Barilla non è l’unica ad avanzare proposte bizzarre ai propri consumatori per tentare di risparmiare fino all’ultimo millimetro cubo di gas. Tuttavia, qui la beffa è che, in pratica, si spende una barca di soldi per risparmiare qualche euro. 

Sicuramente, l’applicativo messo a disposizione da Barilla è un simpatico esperimento in cui è possibile cimentarsi per puri scopi hobbistici. Se proprio vogliamo utilizzare la cottura passiva, basta dedicare un po’ di attenzione in più alla pentola che abbiamo sui fornelli. 

Ma proprio se siamo convinti.