Blue Origin, via ai viaggi turistici nello spazio! I costi?

Jeff Bezos, ex CEO di Amazon, ha compiuto il 20 luglio il primo viaggio turistico nello spazio con il razzo New Shepard, progettato e costruito dalla sua compagnia Blue Origin. A bordo con Bezos, suo fratello Mark, Wally Funk aviatrice di 82 anni e il diciottenne Oliver Daeman. Ma quanto costa un biglietto per un giretto in orbita?

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Il miliardario Jeff Bezos il 20 luglio scorso ha compiuto un breve viaggio nello spazio, in quello che rappresenta il primo volo con equipaggio della sua navicella spaziale, New Shepard.

Era accompagnato da Mark Bezos, suo fratello, Wally Funk, aviatrice di 82 anni e uno studente olandese di 18 anni, Oliver Daeman.

L’equipaggio ha viaggiato in una capsula con le finestre più grandi mai usate nello spazio, offrendo viste mozzafiato della Terra. Quando la capsula è tornata a terra, dopo il volo di 10 minuti e 10 secondi, sembra che Jeff Bezos abbia esclamato: "Il miglior giorno di sempre!"

Ma veniamo alla domanda che tutti si stanno facendo, quanto costa un viaggio turistico nello spazio? Per adesso appena 28 milioni di dollari, questa più o meno la cifra che il padre dello studente diciottenne sembra aver pagato per far fare a suo figlio un giretto in orbita.

Il lancio del New Shepard può essere osservato nel video YouTube di NBC News:

  

Quanto costa un viaggio turistico nello Spazio con a Blue Origin?

Il miliardario Jeff Bezos, noto per aver fondato e tenuto le redini del colosso Amazon, è volato nello spazio suborbitale con altre tre persone martedì 20 luglio 2021, nella prima missione con equipaggio mai lanciata dalla sua compagnia di voli spaziali, Blue Origin. 

Nel volo di luglio, Bezos è volato fino ai confini dello spazio con tre compagni di equipaggio: suo fratello Mark; Ms Wally Funk, di 82 anni; il diciottenne Oliver Daeman dai Paesi Bassi. Il volo di 11 minuti è stata la prima missione con equipaggio di Blue Origin e ha viaggiato per 62 miglia sopra la superficie terrestre.

La signora Funk era di gran lunga la più qualificata del suo equipaggio. Tra gli altri successi, è stata una dei membri di Mercury 13, ha quindi completato lo stesso programma di addestramento dei primi astronauti della Nasa ed era allora quasi riuscita ad andare nello spazio.

L'ultima e meno famosa aggiunta all'equipaggio, il diciottenne Oliver Daemen non era in origine destinato a essere sul volo: la possibilità si è aperta quando il vero vincitore dell'asta per il biglietto ha dichiarato di essere troppo occupato per salire sul volo. La scelta è così ricaduta sul padre di Oliver che ha passato l’opportunità al figlio.

Si sa relativamente poco di Oliver Daemen, uno studente che andrà all'università olandese di Utrecht entro la fine dell'anno, dopo essersi preso un anno sabbatico per imparare a volare.

Ma di lui si sa una cosa molto importante: il costo del suo posto. Il padre di Daemen, Joes, ha pagato parecchio per il figlio, parliamo di molti milioni, poiché anche se il prezzo nel dettaglio non è stato rivelato, non deve essere una somma troppo distante da quanto pagato dal primo vincitore dell’asta, cioè ben 28 milioni di dollari.

Oltre al prezzo elevato, Oliver Daemen è anche il primo cliente pagante di Blue Origin e una delle prime persone in assoluto a pagare un biglietto a bordo di un'astronave.

È anche la persona più giovane che sia mai andata nello spazio, battendo persino il venticinquenne Gherman Titov, che ha volato come membro della missione Vostok 2 dell'Unione Sovietica negli anni '60.

Jeff Bezos ha condiviso un video di Daemen prima del lancio, che ha rivelato di più sui pensieri del ragazzo riguardo al lancio. 

Le dichiarazioni di Bezos riguardo il primo volo turistico in orbita 

Ascoltato in una conferenza stampa dopo il volo il multimiliardario Bezos ha dichiarato di aver gradito il giro sul razzo e le capriole dovute alla microgravità, ma è stato più colpito, come sempre tendono ad essere gli astronauti, dalla vista stimolante che gli si è presentata.

Bezos ha definito la Terra un guscio d'aria vivificante e affermato che volarci sopra gli ha mostrato quanto esso sia fragile, proprio perché lo stiamo danneggiando senza freni.

Del resto gli impegni ambientalisti di Bezos sono noti, l'anno scorso, ad esempio, ha annunciato la creazione del Bezos Earth Fund, dedicato alla lotta ai cambiamenti climatici e alla promozione della sostenibilità, e ha promesso 10 miliardi di dollari per farlo funzionare. Ora che si è dimesso dalla sua posizione di CEO di Amazon, mira a dedicare ancora più tempo a questo progetto.

Il miliardario ha infatti dichiarato che il suo scopo adesso è dividere il tempo tra Blue Origin e il Bezos Earth Fund. 

Del resto le finalità dei due progetti sono connesse, poiché il progetto Blue Origin ha una forte componente ambientale. Nel lungo periodo l'azienda mira infatti a stabilire una vivace economia extraterrestre, con milioni di persone che vivono e lavorano nello spazio.

Blue Origin vorrebbe in effetti spostare la maggior parte dell'estrazione di risorse e dell'industria pesante fuori dal pianeta, in modo da non spogliare ulteriormente la terra e inquinarne il suolo, l'aria e le acque.

Trasformare sogni così audaci in realtà inizia con passi relativamente piccoli, ha detto Bezos, come il primo lancio con equipaggio avvenuto con la New Shepard, il veicolo per il turismo spaziale suborbitale dell'azienda Blue Origin.

I criticismi a Blue Origin e la replica di Bezos

Il New Shepard è il razzo costruito dalla società Blue Origin di Bezos ed è progettato per servire il fiorente mercato del turismo spaziale.

Il fondatore di Amazon, il signor Bezos - e altri partecipanti alla "corsa allo spazio miliardario" - sono stati criticati per aver offerto ciò che alcuni vedono come un passatempo per i super-ricchi. I critici affermano infatti che i soldi potrebbero essere spesi per aumenti di stipendio per i dipendenti o per combattere il cambiamento climatico in modo più concreto.

A questi criticismi Bezos ha risposto di aver invece a cuore la salvaguardia dell’ambiente e che anzi il suo scopo primario è quello di prendere tutta l'industria pesante, tutta l'industria inquinante e spostarla nello spazio, così da mantenere la Terra come “quella bellissima gemma di un pianeta che è", così ha detto intervistato da MSNBC News.

Ha poi dichiarato: "Ci vorranno decenni e decenni per raggiungere l’obiettivo, ma devi iniziare, e le grandi cose iniziano con piccoli passi... questo è ciò che questa missione del turismo suborbitale ci permette di fare, ci permette di esercitarci ancora e ancora."

Che cos’è Blue Origin e di cosa si occupa

Appena un mese dopo aver lasciato Amazon, Bezos è volato nello spazio a bordo del razzo New Shepard di Blue Origin, l'azienda spaziale da lui fondata nel 2000 con sede a Kent, Washington. 

La compagnia produce veicoli aerospaziali e organizza voli spaziali; è di proprietà di Bezos, che la ha definita il suo lavoro più importante, ed è attualmente guidata dal CEO Bob Smith.

L'obiettivo dell'azienda è trasformare i viaggi nello spazio e renderlii economici, frequenti e più accessibili, attraverso sistemi di lancio riutilizzabili. 

In una lettera ai dipendenti di Amazon a febbraio, Bezos ha affermato che continuerà ad essere coinvolto in importanti iniziative dell’azienda, ma dopo le sue dimissioni da CEO avrà più tempo ed energia da dedicare ad altri progetti come Blue Origin, il Washington Post, il Day 1 Fund e il Bezos Earth Fund.

In particolare Bezos sarà più coinvolto in Blue Origin in futuro. L'azienda vuole infatti continuare a costruire razzi e motori per lanciare sempre più persone e carichi utili oltre l'orbita terrestre e alla fine colonizzare il sistema solare.

Bezos ha dichiarato in un'intervista del 2018 con Axel Springer che la compagnia di voli spaziali è il suo lavoro più importante, anche più importante di Amazon.

La passione del miliardario per i viaggi spaziali nasce nell’infanzia. Dave Mosher dell’Insider ha riferito nel 2018 che Bezos trascorreva le estati da bambino nel grande ranch dei suoi nonni nel sud del Texas, imparando a conoscere i macchinari. Andò anche alla biblioteca locale per leggere romanzi di fantascienza sull'esplorazione dello spazio.

Il motto di Blue Origin è "Gradatim Ferociter", che in latino significa "passo dopo passo, ferocemente", hashtag che Bezos usa spesso nei suoi post su Instagram.

Blue Origin, tutti i progetti spaziali in cantiere

Blue Origin ha una serie di altri progetti in cantiere.

La NASA le ha dato il via libera a dicembre per future missioni di osservazione della Terra, spedizioni planetarie e lanci di satelliti con il suo razzo New Glenn, portando la compagnia spaziale ancora un passo più vicino alle stelle.

A maggio, Blue Origin ha ricevuto 1 miliardo di dollari dalla NASA per produrre i progetti iniziali di un sistema di atterraggio umano per la missione Artemis 3, che mira a far sbarcare gli esseri umani sulla luna nel 2024.

Per far sbarcare gli astronauti della NASA sulla luna nel 2024 Blue Origin è in competizione con SpaceX di Elon Musk e Dynetics con sede in Alabama. Bezos ha pubblicato a dicembre anche un in post su Instagram in cui avvisava che la compagnia potrebbe portare lì anche la prima donna.

L'azienda aerospaziale è stata anche tra le 17 società statunitensi scelte dalla NASA a novembre per sviluppare nuove tecnologie per le missioni spaziali. Le aziende selezionate avranno accesso alle strutture e alle competenze dei test della NASA, valutati a circa 15,5 milioni di dollari.

I razzi spaziali progettati dalla società di Bezos

Bezos sta investendo miliardi in progettazione, costruzione e lancio dei veicoli spaziali orbitali e suborbitali di Blue Origin.

Il razzo suborbitale New Shepard della compagnia, che prende il nome da Alan Shepard, cioè il primo americano ad andare nello spazio, mira in definitiva a offrire un viaggio di 100 chilometri (62 miglia) sopra la superficie terrestre che dura 11 minuti.

Il precedente volo riuscito di New Shepard era stato il 14 gennaio, quando ha trasportato nello spazio un manichino per crash test chiamato "Mannequin Skywalker".

Il razzo New Glenn, che prende il nome dall'astronauta pioniere John Glenn, è invece un veicolo di lancio per carichi pesanti riutilizzabile, da 310 piedi, che può trasportare carichi utili in orbita.

Blue Origin ha affermato che New Glenn è progettato per un minimo di 25 voli e può sollevare 45 tonnellate in un'orbita terrestre bassa - in confronto, Falcon Heavy di SpaceX può sollevare 70 tonnellate in un'orbita terrestre bassa.  

Nel 2019, Bezos ha anche svelato un gigantesco lander lunare chiamato "Blue Moon" che, a quando dice, "sta andando sulla luna" e che aiuterebbe Blue Origin a popolare lo spazio. L'obiettivo finale è stabilire quella che l'azienda chiama una presenza umana sulla luna.

Blue Origin ha poi sviluppato cinque motori a razzo sin dalla sua fondazione: BE-1, BE-2, BE-3, BE-4 e BE-7.  In linea con l'obiettivo di riutilizzabilità dell'azienda, i motori sono progettati per molteplici usi e vengono testati presso il sito di prova a Van Horn, in Texas.