Bonus internet e pc: flop definitivo!

Bonus internet e pc: i numeri, di cui si fa la conta in questi giorni ad un anno dal lancio di questa forma di sussidio, rendono unanime il giudizio circa il bilancio di questa campagna: è stato un un flop totale! Dei circa 200 milioni euro stanziati, alla fine della fase 1, ne sono stati impegnati solo 106,4 milioni, ovvero il 53% dei fondi disponibili, 93,6 milioni sono i fondi residui ancora disponibili. Lo scarso risultato raggiunto dalle fase 1 mette in crisi anche l'avvio della prevista fase 2. I numeri e le ragioni di questo fallimento illustrati all'interno dell'articolo.

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E' arrivato lo stop per il bonus pc e internet; la campagna per questo incentivo si è definitivamente chiusa il 9 novembre u.s., dopo un anno esatto dalla sua partenza.

I numeri raggiunti, di cui si fa la conta in questi giorni, rendono unanime il giudizio circa il bilancio di questa campagna di incentivi: il bonus pc e internet alla luce delle prenotazioni ricevute, è stato definitivamente un flop.

In effetti il risultato appare del tutto disastroso se si mette in relazione a quelle che erano le aspettative all'indomani della sua messa in atto. Diamone per ora un riassunto solo sommario.

Dei circa 200 milioni euro stanziati, ne sono stati impegnati solo 106,4 milioni, ovvero il 53% dei fondi disponibili, 93,6 milioni sono i fondi residui ancora disponibili.

Ma prima di capire perché questo bonus è stato un fallimento nei numeri e di capire le ragioni di questo fallimento, cerchiamo di capire meglio cosa era e cosa prevedeva questo bonus internet e pc.

Bonus internet e pc: il problema del digital device. 

La pandemia da corona virus con i suoi lockdown ha portato ad un ripensamento tanto del modo di lavorare che di studiare con la diffusione di due fenomeni sociali di estremo rilievo, lo smart working e la didattica a distanza, la famosa DAD. 

Al tempo stesso questi due strumenti, se hanno consentito di sopperire a questo momento di stasi, hanno però messo in luce la necessità da parte delle famiglie di avere a disposizione adeguaduati strumenti digitali nonché una valida connessione di rete, cose che si è dimostrato non essere cosi capillarmente diffuse tra tutte gli italiani come poteva essere tacito credere nel pensiero comune degli italiani.

Il ricorso a questi strumenti, se da un lato ha impedito che il paese si bloccasse completamente nei momenti peggiori della crisi, comunque ha messo ancora più in evidenza il "gap digitale" tra le diverse regioni del nostro paese e tra le diverse classi sociali.

Bonus internet e pc: che cosa è.

Proprio per cercare di arginare tale problema e di consentire a tutti il proseguo quanto più possibile in condizioni "normali" tanto dell'attività lavorativa che di studio già abbastanza stravolte dall'esplosione della pandemia, il secondo Governo Conte, tra le diverse misure, predispose il bonus 500 euro PC.

Tale bonus aveva come scopo di consentire alle classi meno abbienti l'acquisto di un pc o in alternativa di un tablet e la possibilità, per chi ne fosse ancora sprovvisto, di dotarsi di una connessione ad intenet.

Questo bonus prevedeva due fasi distinte:

  • la prima, la cui platea di beneficiari erano le famiglie con un reddito ISEE al di sotto dei 20.000€ aveva un bonus di 500€ che poteva essere destinato esclusivamente agli acquisti sopra menzionati;
  • la seconda, prevedeva l'innalzamento della soglia ISEE a 50.000 euro con un bonus il cui importo si riduceva a 200€ utilizzabile per acquistare servizi connessi esclusivamente con la navigazione. In aggiunta, sempre in questa seconda fase, si prevedeva l'estensione del beneficio alle aziende e ai professionisti colpiti dalla crisi, per i quali si prevedeva un bonus di importo variabile dai 500 ai 2.000 euro, da spendere per velocizzare ed efficientare le loro connessioni.

Per chi fosse interessato, un video tratto dal canale andreagaleazzi.com - YouTube, offre importanti spunti sul tema.

Bonus internet e pc: il via della prima fase.

Quello che abbiamo sopra descritto era l'impianto inziale del decreto che è stato emanato il 7 agosto del 2020, convertito in legge ben due mesi più tardi, cioè il 12 ottobre dello stesso anno. A partire da quel momento ha preso formalmente vita la prima fase del decreto.

Le famiglie meno abbienti hanno avuto la possibilità di ottenere un voucher che dava loro i diritto ad avere uno sconto:

-per acquistare pc e tablet;

- per abbonamenti ad internert ad elavata velocità di connessione; 

- su tutti gli altri costi relativi al servizio che viene offerto dall'operatore telefonico scelto.

Il bonus da 500€ ottenuto dalle famiglie doveva infatti essere ripartito in questa maniera:

- 300€ di sconto per il nuovo computer o tablet;

- 200€ per sottoscrivere un contratto per la navigazione in Rete, con determinati requisiti di velocità minima e massima di navigazione, o in alternativa, nell'ipotesi che già si disponga di una connessione, il beneficio è concesso per passare ad una modalità più efficiente.

 

Bonus internet e pc: come richiederlo.

Dopo aver rispettato tutti i requisiti, per poter materialmente accedere al bonus, le famiglie non potevano rivolgersi ad un normale punto vendita ma dovevano rivolgersi esclusivamente ad un operatore telefonico, potendo scegliere solo tra una delle offerte disponibili sul portale Infratel messo a disposizione dal Mise.

Una volta scelto, l'operatore avrebbe provveduto a svolgere l'intera procedura, dall'attivazione della connessione, alla concessione in comodato d'uso del router e infine alla distruzione al cliente del pc o del tablet selezionato.

 

Lo stesso operatore faceva immediatamente lo sconto al cliente, salvo poi richedere per questo il rimborso allo stato. Il richiedente da parte sua, si impegnava a mantenere la connessione ad Internet con l'operatore scelto, per un periodo minimo di 12 mesi. 

Bonus internet e pc: il punto della situazione.

Sulla base dell'impianto di questa legge dunque, è partito questo bonus alimentato dalle più rosee aspettative. Tuttavia ad un anno esatto dall'avvio, il 9 novembre u.s., si è definitivamente chiusa la campagna inventivi per pc e internet ed ora è tempo di bilanci. 

E il bilancio, se si vanno a guardare i numeri, consente solo ed un unico giudizio, ossia che tale campagna è stata fallimentare, un flop sotto ogni punto di vista nonostante i buoni propositi sottostanti tale iniziativa.  

Dei circa 200 milioni di euro che sono stati stanziati per tale bonus, ad oggi ne risultano impegnati solo 106,4 milioni, pari appena al 53% dei fondi disponibili. 

Ricordiamo che Il voucher, di importo fino a 500 euro, che dava diritto ad uno sconto per l'acquisto di un pc o tablet e per la connessione ad internet, era rivolto alle famiglie con ISEE inferiore a 20.000 euro, forse per questo ci si aspettava una corsa senza precedenti a questi incentivi, cosa che evidentemente così non è stata, tanto che alla fine della fiera, avanzano 93,6 milioni di euro non utilizzati.

Bonus internet e pc: l'incertezza sulla fase 2.

Adesso il problema è stabilire il destino di queste somme residue per evitare che vadano effettivamente perse o mal utilizzate. 

In linea teorica lo sviluppo naturale delle cose, potrebbe far pensare di andare ad integrare con questo residuo le risorse a disposizione della fase 2 ma non è così scontato come ci si potrebbe aspettare.

Ricordiamo che la fase 2 prevedeva che il bonus pc ed internet venisse esteso anche alle famiglie con un ISEE superiore a 50.000 euro nonché alle Pmi per rafforzare le loro connessioni.

Tuttavia sull'avvio di questa seconda fase, pesano da oltre un anno i rilievi della Commissione europea che ne ha ritardato l'avvio, ed ora i risultati estremamente deludenti della prima fase certo non sono di buon auspicio per l'avvio della seconda. Ecco perché al momento si assiste ad uno stallo per questa seconda fase.

In questo stato di totale incertezza, non poche ombre permangono su questa seconda fase. Su quale sia la strada effettiva da intraprendere per portarla a compimento o meno non si hanno ancora le idee chiare.

Tra le ipotesi paventate sembra prendere corpo quella di usare gli incentivi solo con riferimento alle Pmi tralasciando la componente relativa alle famiglie e comunque con tempi di attivazione piuttosto lunghi che rimandano alla fine dell'anno o comunque ai primi mesi dell'anno a venire.

Bonus internet e pc: le offerte degli operatori

Per tornare ai risultati della “fase 1”, facciamo rifermento ai dati di Infratel, che è la società che fa capo al Mise che si è occupata della gestione del bonus. 

Abbiamo detto che dei circa 200 milioni di euro che sono stati stanziati per questo bonus, sono 106,4 milioni quelli che sono stati oggetto di questa prima fase, di cui 98,1 milioni sono stati già materialmente erogati e i restanti già prenotati. L'importo medio dei voucher erogati è stato di circa 490€, a fronte di 200 mila voucher complessivi attivati.

Ad oggi non si accettano più prenotazioni, ed è data la possibilità agli operatori accreditati, di inserire nel portale fino al massimo al 25 novembre p.v., solo quelle le cui domande siano pervenute sul portale prima del 9 novembre u.s..

Volendo poi fare un resoconto circa la partecipazione dei gestori alla campagna, i numeri ci dicono che sono stati 229 quelli che hanno presentato domanda, ma solo 169 quelli che effettivamete poi sono stati ammessi alle fase operativa.

I dati messi a disposizione da Infratel evidenziano che sono 113, gli operatori che hanno fatto pervenire complessivamente 1.388 offerte. Di queste però, ne sono state accolte solo 824 ma solo di 107 gestori.

Tuttavia all'atto pratico, i voucher disponibili sul mercato hanno dimostrato che tra tutti Tim, è il gestore che ha avuto il ruolo predominate. 

Bonus internet e pc: le difficoltà e le ragioni del fallimento.

Numerose sono state le difficoltà che hanno impedito nel tempo il decollo definitivo di questo tipo di bonus.

Il primo ostacolo, non indifferente, che ha quasi immediatamente raffredato gli entusiasmi riguardo la campagna, sono stati gli elevati requisiti tecnici imposti per i pc e tablet. Ci sono stati fatti dei correttivi in corso d'opera ma evidentemente, a giudicare da risultati, non sono stati sufficienti.

La campagna informativa relativa a questo bonus non è risultata abbastanza efficace fin dall'inizio inoltre, molte associazioni di consumatori fin dall'inizio sono state molto scettiche con tale campagna, evidenziandone diversi punti di criticità

Dover scegliere obbligatoriamente gli strumenti da una lista messa a disposizone senza poter rivolgersi al libero mercato, e avere obblighi contrattuali di così lunga durata in termini di erogazione del servizo con l'operatore selezionato, di certo non hanno agevolato la campagna incentivi.

Così come non è stato visto in senso favorevole il beneficio concesso alle famiglie che già possedevano una connessione. In effetti, questo è stato considerato come un eccesso di intenti, una manovra di intervento un pò troppo generosa a fronte di situazioni che normalmente sul libero mercato sono già supportate da campagne promozionali che consentono di ottenere miglioramenti del servizio a costo zero.

Alla luce di quanto rilevato e per tutte queste ragioni, non possiamo di certo sorprenderci se i risultati relativi a questa campagna incentivi non sono stati effettivamente brillanti, nonostante tutti i buoni propositi sottostanti tale iniziativa.