Bonus pubblicità: risparmiare il 50% con la link building

Per migliorare il posizionamento sui motori di ricerca non basta soltanto aumentare i link in entrata di un sito web, ma è importante anche garantire una certa autorevolezza alle proprie fonti. Per questo motivo, pianificare una link building di successo sfruttando gli incentivi offerti dal bonus pubblicità è il primo passo per crescere digitalmente. Ecco le strategie possibili per aumentare il posizionamento sui motori di ricerca.

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Il bonus pubblicità 2020, previsto dai Decreti Cura Italia di aprile e dal Decreto Ristori in seguito, ha permesso a moltissime aziende di investire nella propria attività beneficiando di un credito di imposta pari al 50% delle spese sostenute negli investimenti pubblicitari. Ma non tutti sanno che grazie al bonus pubblicità – le cui richieste sono scadute il 30 settembre 2020 – è possibile beneficiare di sconti e agevolazioni anche per sviluppare una link building di successo. 

A causa della pandemia di coronavirus, però, il bonus pubblicità non è stato sfruttato al massimo delle sue potenzialità. Anche per questo motivo il Governo ha ben pensato di modificare qualche requisito o condizione per poter includere tra i beneficiari ancora più cittadini. Infatti, per i prossimi due anni sarà possibile fruire del credito di imposta pari al 50% della spesa sostenuta per gli investimenti in pubblicità. Saranno validi sia gli investimenti in giornali, quotidiani o riviste cartacee, sia nelle versioni online, ma anche gli investimenti in radio o nelle reti televisive. Le uniche condizioni riguardano appunto la registrazione presso il Tribunale locale e la presenza di un direttore responsabile. Rimangono esclusi dai parametri del credito, però, gli investimenti effettuati su Google o sul web in generale. Tutto questo è stato possibile grazie a un emendamento inserito nella Manovra per il 2021

I manager e i professionisti di successo dovranno quindi puntare su altre strategie di marketing: ad esempio la link building o il Digital PR. Ma come si possono effettuare strategie di link building di successo? Esistono degli strumenti e delle strategie che usate correttamente possono far aumentare la visibilità e il ranking di un sito web sui motori di ricerca. Vediamo nel dettaglio di che cosa stiamo parlando.

Link building: cos’è la nuova strategia di marketing

La pubblicità esiste da sempre, ma sul web non è mai stato semplice emergere e farsi notare da lettori e potenziali clienti. L’obiettivo di una buona link building è proprio questo: accrescere le visite verso un sito web sfruttando altri concorrenti attraverso campagne di marketing o strategie particolari che comportano una pianificazione e un investimento notevoli.

Anzitutto, occorre precisare che la link building è una strategia di marketing o una tecnica SEO off-page che permette di accrescere il posizionamento di un sito web sul motore di ricerca di Google, ovvero permette una scalata attraverso l’afflusso di maggiori click provenienti dall’esterno. 

La logica della link building si basa proprio su questo: attraverso i link, appunto, si cerca di attirare a calamita il traffico verso il proprio sito per poter ottenere il posizionamento migliore possibile su tutti i motori di ricerca.

Link building: come funziona?

Uno dei metodi da sfruttare per migliorare il posizionamento del proprio sito web sui motori di ricerca è sicuramente sfruttare i link in entrata e in uscita. Ma la link building in questo senso non è sufficiente da sola. Infatti, Google analizza anche come vengono linkati i siti tra loro: nel caso di “backlinks”, per esempio Google considera una “raccomandazione” questo link esterno che rimanda a un sito web. I link, però, non sono valutati tutti nello stesso modo.

Uno dei meccanismi che permettono a Google di stabilire l’autorevolezza e l’affidabilità di un link è appunto il PageRank, ovvero il posizionamento – o meglio il voto – che Google stesso assegna ai siti per indicizzarli. Il PageRank si basa quindi sul numero e sull’autorevolezza dei link in entrata e in uscita da un sito web.

Per posizionare, invece, una singola parola chiave è necessario utilizzare quella che viene chiamata “anchor text”, ovvero una singola parola chiave (o un paio di parole chiave) che si trovano all’interno della struttura del testo. 

Quali tecniche permettono di realizzare una link building?

I manager e i professionisti pianificano la loro link building prevedendo non soltanto una strategia, ma diverse strategie di marketing e sfruttando al massimo tutti gli strumenti a loro disposizione.

In particolare, tra le tecniche maggiormente conosciute per sviluppare una link building vi sono:

  • La pubblicazione dei cosiddetti “guest post” o “articoli ospite” all’interno di blog o siti web che fanno riferimento (e questa è un’accortezza importante) al medesimo settore del sito per il quale si intende fare la promozione. Ad esempio, se si vuole promuovere un sito web di economia e finanza, si andranno a scegliere quei blog o quei siti che hanno solitamente un posizionamento su Google simile al proprio e che rientrano nello stesso settore di quello che si intende promuovere.
  • Pubblicazione di publiredazionali all’interno di riviste, periodici o quotidiani online. I publiredazionali si caratterizzano per essere articoli promozionali in veste “camuffata” potremmo dire. Attraverso la stesura di un testo il più possibile neutro, infatti, si cerca di inserire una parola chiave all’interno che possa rinviare al sito per il quale si intende fare la promozione.
  • Infine, è possibile effettuare la link building anche inviando una serie di comunicati stampa presso le riviste o i siti specializzati su un certo tema, oggetto della promozione.

In tutti questi casi, infatti, il sito che ospita la promozione deve inserire all’interno dell’articolo il link della testata di riferimento. È preferibile utilizzare, in tutte e tre le strategie sopra elencate, l’attributo “dofollow”.

Altre strategie di link building includono le recensioni effettuate su alcuni tipi di prodotti o ancora la possibilità di inviare i propri link a un autore o a un collaboratore di riferimento che possa promuoverli o pubblicizzarli.

Bonus pubblicità: come accedere al credito di imposta

Per poter beneficiare del bonus pubblicità è necessario inviare – esclusivamente in formato telematico – il modulo contenente una “Comunicazione per la fruizione del credito d’imposta per gli investimenti pubblicitari incrementali”, così come previsto dagli articoli 57-bis del decreto-legge numero 50 del 24 aprile 2017, e dal decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri numero 90 del 16 maggio 2018.

All’interno del modulo vanno compilati tutti i campi riportando i dati relativi agli investimenti effettuati – o agli eventuali investimenti programmati – nell’anno in cui è possibile fruire del credito di imposta pari al 50% della spesa sostenuta.

Scegliendo, invece, e barrando la casella contenente la dicitura “Dichiarazione sostitutiva relativa agli investimenti effettuati” (presente nel medesimo modulo) è possibile inviare anche la comunicazione per la quale gli investimenti effettuati sono relativi all’anno agevolato e al tempo stesso soddisfano i requisiti di cui all’articolo 3 del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri numero 90 del 2018 e, per quando riguarda l’anno in corso, i requisiti riportati all’articolo 57-bis del decreto-legge numero 50 del 24 aprile 2017.

Bonus pubblicità e link building: i limiti

Il Dipartimento per l’informazione e l’editoria ha precisato che per poter accedere al bonus pubblicità e per sfruttare il credito di imposta al 50% della spesa effettuata nelle strategie di link building occorre scegliere quelle riviste, quei quotidiani o quei periodici – a carattere sia nazionale sia locale – che risultino correttamente iscritti presso il Tribunale (ROC) e al cui interno si possa identificare un direttore responsabile al quale fare riferimento.

Sono esclusi, in qualsiasi caso, gli investimenti attraverso Google o network similari.

Bonus pubblicità: come presentare la domanda

Per presentare la domanda per il bonus pubblicità 2020 la finestra a disposizione è scaduta al 30 settembre 2020, ma il Governo – tramite la presentazione di un emendamento alla Manovra 2021 – ha esteso il beneficio anche ai prossimi due anni. Perciò, i manager o i professionisti d’azienda che vorranno sfruttare tale incentivo per investire nella link building potranno accedere alla nuova finestra. Le domande per il bonus pubblicità, però, si presentano esclusivamente online.

Accedendo con le proprie credenziali SPID, Fisconline, Entratel o tramite la Carta Nazionale dei Servizi è possibile compilare i due moduli a disposizione sul sito dell’Agenzia delle Entrate. L’invio – in esclusiva forma telematica – va indirizzato al Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Bonus pubblicità “ordinario” e “speciale”

Le principali differenze che distinguono i due tipi di bonus – che potremmo definire “ordinario” e “speciale” – fanno riferimento a due condizioni particolari: la prima riguarda il metodo di calcolo del credito d’imposta e la seconda, invece, riguarda la misura dell’agevolazione.

Il bonus pubblicità che abbiamo definito “ordinario”, dunque, concerne quegli investimenti pubblicitari incrementali effettuati dai soggetti nel corso dell’ultimo anno. Gli investimenti, quindi, sono stati effettuati sulle medesime piattaforme digitali con un incremento di almeno l’1% rispetto all’anno precedente. In questo caso, però, si potranno sfruttare le reti televisive o radiofoniche nazionali o locali, oppure la stampa online o cartacea, ovvero sui medesimi “canali informativi” e non le singole emittenti o i singoli giornali.

Il nuovo regime di bonus pubblicità – quello che abbiamo definito “speciale” ma che in realtà si configura come il bonus previsto per il 2020 – elimina questo limite e permette quindi di sfruttare qualsiasi investimento pubblicitario effettuato su qualsiasi tipo di emittente televisiva, radiofonica, sui quotidiani cartacei o online.

Un’ultima novità, infine, riguarda l’applicazione della percentuale di credito di imposta. Nel bonus pubblicità “ordinario”, infatti, era concessa una percentuale pari al 30% del totale degli investimenti pubblicitari eseguiti, mentre nel bonus pubblicità 2020 è possibile fruire – solo tramite modello F24 e credito di imposta – di un credito di imposta fino al 50% della spesa effettuata per gli investimenti pubblicitari. Un’occasione d’oro per implementare le strategie di marketing.