Il Parlamento UE: solo caricabatterie universali. Ecco da quando e per quali dispositivi

Se ne parlava già da tempo e, adesso, la decisione è ufficiale: il Parlamento Europeo si è pronunciato a favore dell’introduzione di un unico caricabatterie universale. Ecco da quando e quali sono i dispositivi interessati.

Image

Se ne parlava già da tempo e, adesso, la decisione è ufficiale: l’Unione Europea si è pronunciata a favore dell’introduzione di un unico caricabatterie universale per i dispositivi elettronici.

Vediamo più nello specifico di cosa si tratta e quali saranno i vantaggi che l’adozione di questa decisione comporta. 

Caricatore universale, ecco cosa cambia

La decisione è stata approvata dal Parlamento Europeo quasi all’unanimità con 602 voti favorevoli. I contrari sono stati solamente 13 mentre gli astenuti 8. 

Ma di cosa si tratta di preciso?

Ad oggi ci ritroviamo spesso costretti ad utilizzare differenti caricatori a seconda del dispositivo. Il discorso vale tanto per i dispositivi di piccole dimensioni quanto per quelli di medie e grandi misure. Ebbene, presto potremo utilizzare un unico caricatore per dispositivi differenti.

La norma prevede infatti che tutte le aziende debbano adeguarsi alle nuove direttive UE che impongono l'utilizzo di prese USB di tipo C. In due parole caricabatterie universale.  

La decisione rientra in un piano ancor più ampio per la riduzione dell’impatto ambientale dei rifiuti elettrici ed elettronici. L’UE si è  infatti espressa più volte anche in relazione alla necessità di aumentare la durata di vita degli smartphone, al fine proprio di evitare un continuo ricambio. 

Caricabatterie universale, da quando?

Il Parlamento UE ha dettato le tempistiche della transizione con un calendario che lascerà alle aziende il tempo di adeguarsi. 

Il periodo di adeguamento previsto è di 24 mesi dall’entrata in vigore della legge per tutti i dispositivi di piccoli dimensioni come, per esempio, gli smartphone, mentre sarà di 40 mesi per dispositivi più grandi come laptop e PC

Ciò significa che entro l’autunno del 2024 non potrà essere venduto in Europa nessuno smartphone senza attacco universale per il caricabatterie ed entro il 2026 la cosa coinvolgerà anche laptop e PC. 

Per quali dispositivi è previsto un caricabatterie unico

Come anticipato, moltissimi dispositivi elettronici dovranno essere dotati di attacco USB-C. Moltissimi ma non tutti: ad avere obbligatoriamente il suddetto attacco dovranno essere i dispositivi con potenza fino a 100 Watt

Ecco un elenco: 

  • smartphone, telefoni cellulari e tablet;
  • fotocamere
  • cuffie e auricolari
  • console per videogiochi e altoparlanti portatili
  • tastiere e e-reader
  • mouse
  • navigatori portatili
  • laptop e pc

Leggi anche: Elettrodomestici e dispositivi in standby: ecco quant'è il consumo fantasma

Come risolverà la faccenda Apple? 

A dire il vero, sono già moltissimi i dispositivi dotati di presa USB di tipo C. La maggior parte delle aziende non dovrebbe incontrare grandi difficoltà nell’adeguarsi a quanto richiesto dall’UE. Contrariamente invece a quanto potrebbe accadere per Apple.

L’azienda di Cupertino è tra le pochissime infatti ad aver preferito mantenere la presa lightning, evitando quindi di utilizzare la porta universale. Tra l’altro, i caricabatterie Apple sono stati recentemente al centro di uno scontro che ha portato al divieto di vendita dell’ultimo Iphone

Solo i MacBook di ultima generazione di casa Apple possono già essere ricaricati con presa USB di Tipo C. 

Gli effetti sull’ambiente e sul risparmio

Ogni anno viene smaltito circa mezzo miliardo di caricabatterie che corrisponde a circa 11 mila tonnellate di rifiuti elettronici nella solo Unione Europea. Una cifra che potrebbe sembrare non particolarmente impattante se confrontata al totale dei rifiuti elettronici del 2019 che è arrivato alla spaventosa cifra di 4,5 milioni di tonnellate.

Ma la misura si inserisce in un quadro più articolato e generalizzato per il quale ogni inutile spreco va, giustamente, evitato. 

Oltre al pianeta, a beneficiarne saranno anche i consumatori che, secondo stime dell’UE, potrebbero arrivare a risparmiare ben 250 milioni di Euro annuali nell’acquisto dei caricabatterie.