Carta di identità elettronica: 3 motivi per chiederla subito

Il Nostro futuro sarà sempre più digitale, tutto compreso i nostri dati personali saranno sempre più compatti e di facile accesso. In questa direzione va anche la carta di identità elettronica, in grado di identificarsi sia di persona che sul web.

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Sono oltre 27 milioni gli italiani che hanno chiesto al Ministero dell'Interno ed ottenuto una carta di identità elettronica. Si tratta di quel tesserino che sta mandando in pensione il vecchio documento in carta che ci siamo abituati a portare sempre con noi.

Un documento in evoluzione che sta soppiantando anche le prime tessere uscite, grazie a una tecnologia che consente da un lato un maggiore sicurezza dei dati che conserva e dall’altra la possibilità di utilizzarla con funzioni diverse rispetto a quelle di semplice documento di riconoscimento.

Non si tratta in effetti di una facoltà, perché al momento della scadenza non vengono più rilasciati documenti in carta. Chi però volesse approfittare fin da subito dei servizi che offre, lo potrà fare chiedendone subito una, anche se la sua, di vecchia generazione, non sia ancora arrivata alla naturale scadenza che avviene dopo dieci anni dal rilascio.

Il principale vantaggio di questa carta è quello di poterla utilizzare come identità digitale, senza così la necessità di richiedere uno SPID. Avrà inoltre valore come firma digitale sui documenti ufficiali.  Lo stesso documento, poi potrà essere usato per accedere ai servizi offerti dalla maggior parte dei paesi che fanno parte dell’Unione Europea

Dove chiedo la Carta di Identità Elettronica

La carta di identità elettronica viene rilasciata a richiesta dell’interessato presso gli uffici anagrafici del comune di residenza o di dimora. In sostanza il comune presso i cui uffici ci si è registrati e dove si risulta vivere in modo stabile oppure avere il centro dei propri interessi si tipo familiare o lavorativo. 

Prima di recarsi allo sportello dell’anagrafe è necessario verificare che non sia necessario presentarsi su appuntamento, come a partire dall’inizio della pandemia succede ovunque. In questo caso c’è anche un’alternativa ed è quella di prenotarsi accedendo al sito prenotazionicie.interno.gov.it sul quale basterà selezionare la ragione della richiesta, inserire i dati identificativi e il codice fiscale, il comune di residenza, e quello in cui si vuole fare al richiesta.

Chi risieda all’estero potrà fare la richiesta anche rivolgendosi al proprio consolato di riferimento, purché sia iscritti all’AIRE e abbia un codice fiscale.

Quali documenti servono per avere la carta di identità elettronica

Leggiamo sul sito del comune di Milano che

i documenti obbligatori per chiedere la carta di identità elettronica sono la tessera sanitaria o il codice fiscale, una foto tessera per i residenti in Italia e tre per chi è iscritto nell’anagrafe dei residenti all’estero. La carta di identità scaduta o deteriorata, o per il primo rilascio un altro documento di identità.

Per chi risieda in un altro comune dovrà essere aggiunta la documentazione che provi l’impossibilità a recarsi nel proprio comune. Per chi non sia cittadino dell’Unione Europea dovrà essere esibito il permesso di soggiorno.

Chi invece dichiari di dovere rifare la carta perché gli è stata rubata dovrà mostrare copia della denuncia. Infine se il vecchio documento sia talmente usurato da non consentire l’identificazione e non si abbia nessun altro docuemnto, ci si dovrà presentare con due testimoni che confermino il nome del richiedente.

A proposito delle foto da portare all’ufficio anagrafe, le regole prevedono che abbia lo stesso formato di quelle richieste per il passaporto e che sia fatta su sfondo bianco. Il ministero consente, sia di presentarla in formato cartaceo che elettronico su un supporto USB.

Navigando tra i siti dei vari comuni, però si nota che alcuni per ragioni di sicurezza non accettano questa seconda modalità, quindi sarà necessario verificare prima di recarsi all’appuntamento. Altra opzione per chi si sia prenotato tramite il sito del Ministero dell’Interno è quella di caricare la foto al momento della registrazione.

Posso avere la carta di identità elettronica anche se quella vecchia non è scaduta

Le regole in passato erano che un nuovo documento poteva essere chiesto solo in caso di scadenza di quello vecchio, di furto o di deterioramento. Oggi quelle ipotesi rimangono ancora valide, ma se ne è aggiunta una nuova per favorire una più rapida diffusione della carta di identità elettronica.

Il sito del Ministero dell’Interno ci spiega che la CIE può essere rilasciata a partire da centottanta giorni prima della scadenza, o in caso di furto, smarrimento o deterioramento. Il Decreto del Ministero dell’Interno dell’8 novembre 2007

ha stabilito che la carta possa essere rinnovata anche prima di sei mesi dalla scadenza, nel caso si tratti di un documento cartaceo, o elettronico, ma di vecchia generazione.

Quindi chiunque oggi sia in possesso di un documento rilasciato con le vecchie regole può in qualsiasi momento chiedere che gliene venga rilasciato uno di nuova generazione ed approfittare subito dei servizi che offre.

In linea di massima la carta ha una validità di dieci anni, dal momento del rilascio per tutti i maggiorenni. Vale solo tre anni per i bambini di età inferiore ai trentasei mesi e cinque per quelli con età compresa tra i tre e i diciotto anni.

Quanto costa la carta di identità elettronica

La carta di identità elettronica ha un costo a carico dei cittadini, ed è lo stesso sia in caso di prima richiesta, che di rinnovo.  La somma da pagare per la copertura delle spese di gestione dello stato, che comprendono anche, per chi lo desideri, la consegna a casa del documento nuovo è di 16,79 euro.

A questa somma vanno aggiunti i diritti fissi di segreteria che sono applicati dal comune. La spesa complessiva si dovrebbe in media aggirare attorno a poco più di venti euro. 

La carta di identità elettronica ci identifica a tutto tondo

Funzione della carta di identità elettronica è principalmente quella di identificarci, grazie alla presenza, oltre che dei noi dati anagrafici anche di una foto. Quindi basterà mostrare quella in tuti i casi in cui sia necessario confermare l’identità che abbiamo dichiarato. Salvo i casi dei paesi che chiedano espressamente il passaporto, sarà sufficiente anche per l’espatrio.

Secondo quanto stabilito dal Decreto Ministeriale del 23 dicembre 2015 dovrà contenere anche le impronte digitali del titolare, gli estremi dell’atto di nascita, il codice fiscale e se il titolare vi acconsente la dichiarazione della volontà di donare gli organi. Tutte queste informazioni sono conservate nel microchip della carta, assicurando in questo modo la riservatezza del titolare. 

Come accedere ai servizi con la carta di identità elettronica

Altra funzione molto importante della carta di identità elettronica è quella di essere in grado di identificarsi anche online. In sostanza costituisce un’alternativa rispetto allo SPID.

Solo con questa carta e con il codice PIN associato, è possibile accedere a tutti i servizi digitali offerti dalla pubblica amministrazione italiana e da quella dell’Unione Europea. Lo stesso sistema permette di usufruire anche di servizi offerti dai singoli paesi dell’unione tra i quali per esempio quelli bancari, universitari o pubblici.

L’accesso a questo sistema è possibile utilizzando il proprio computer o smartphone, avendo a portata di mano il codice personale di otto cifre. Chi ha la carta, ha già anche questo codice, la prima metà del quale gli è stata consegnata al momento in cui ha fatto richiesta per il documento e la seconda, quando lo ha ricevuto a casa o ritirato in comune.

Per completare l’identificazione ci sono diverse alternative a seconda del dispositivo da cui si opera.  Chi utilizzi un computer si dovrà dotare di un lettore di smartcard contactless che sia abilitato alla lettura della tessera CIE.

Chi usa lo smartphone dovrà prima installare l’App CieID per leggere la carta ed essere dotato di interfaccia NCF. Possibile usare il computer e leggere la carta con lo smartphone invece che col il lettore di smartcard. Il Ministero dell’Interno ha messo a disposizione anche un tutorial che fornisce una guida per ognuna delle tre opzioni.

Dal punto di vista strettamente pratico, una volta che si è in possesso dei codici personali e della tecnologia necessaria basterà cliccare sul bottone entra con CIE, e completare i campi per accedere al servizio che desideriamo senza muoverci da casa.

Si ricorda che se la carta di identità in formato cartaceo andava conservata con cura, a maggiore ragione deve esserla quella nuova, viste le sue molte potenzialità. In particolare non deve mai essere tenuta nello stesso posto dei codici di accesso, perché in caso di furto renderebbe fin troppo semplice al ladro utilizzarla per mettere in atto frodi e truffe.

Come usare la Carta di Identità Elettronica come firma digitale

Altra possibilità connessa alla carta di identità elettronica è quella di permetterci di appore una firma digitale. Ma cos’è la firma digitale? Si tratta, semplificando al massimo di una procedura informatica che in modo sicuro associa un documento a chi lo ha emesso. Dal punto di vista legale ha lo stesso valore della firma che apponiamo a mano e conferisce valore legale ai documenti che la richiedono.

È intuitivo che vista l’importanza di questo tipo di firma deve essere collegata in modo certo solo con un soggetto, che tra l’altro dopo averla apposto non deve più avere la possibilità di negare di averlo fatto. Non deve essere modificabile in seguito e deve garantire che non ci siano intrusioni dall’esterno.

Il regolamento dell’Unione Europea numero 910 del 2014 all’articolo 26

stabilisce che una firma elettronica deve essere collegabile in modo univoco al firmatario, deve consentire di identificare chi l’abbia rilasciata e deve essere generata con dati che il titolare abbia la possibilità di gestire in autonomia e infine essere strutturata in modo da verificare tutte le modifiche che ci sono state dopo che è stata apposta.

Si appone la firma elettronica utilizzando le stesse procedure previste nel caso si voglia usare la CIE come mezzo di identificazione. Unica differenza è che sullo smartphone deve essere scaricata l’app CieSign. La firma potrà essere apposta su file di qualsiasi tipo, che potranno essere condivisi sia su posta elettronica, che su WhatsApp che su atri sistemi di messaggistica.