Come aggiornare Windows 7 (e 8) a Windows 10 gratis, dopo la fine del supporto

La fine del supporto Microsoft spinge molti utenti ad abbandonare dei vecchi dispositivi che però, se ancora funzionanti e prestanti, possono continuare a vivere. È infatti possibile aggiornare gratis a Windows 10 tramite uno strumento del tutto ufficiale e legittimo.

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La politica di Microsoft è sempre stata quella di offrire molti anni di supporto tecnico per i suoi sistemi operativi Windows. Questo include aggiornamenti qualitativi, cambiamenti nelle funzionalità del SO, contatti in caso di problemi e update di sicurezza di vario genere.

Eppure sono tante le persone che, anche a fine periodo, utilizzano ancora (per piacere o per necessità) un sistema operativo che sta per diventare obsoleto. È il caso, stavolta, di Windows 7 e Windows 8.1.

Per fortuna ci sono ancora dei metodi per fare il passo decisivo: vi spieghiamo come aggiornare Windows 7 e 8.1 a Windows 10 gratis anche ora che il supporto è terminato o sta per terminare, e soprattutto in quali casi conviene farlo.

Windows 7 e 8.1 non aggiornano più: quando finisce il supporto

La "fine del supporto" è il termine del periodo in cui Microsoft rilascia gli aggiornamenti da installare automaticamente con Windows Update all'interno delle proprie versioni di Windows. Da quel momento in poi il PC è ancora del tutto utilizzabile, non smette di funzionare, ma ci sono comunque delle conseguenze importanti.

In primo luogo potremmo dire che invecchia più velocemente: se sopraggiungono dei bug o dei problemi anche diffusi, potrebbero non essere sistemati da Microsoft, lasciandoci un computer poco prestante. Inoltre, non vengono aggiornati né potenziati i software sviluppati dall'azienda stessa.

Inoltre non si riceverà più supporto tecnico diretto Microsoft, e infine l'elemento fondamentale è che il PC è più esposto di prima ai rischi per sicurezza e privacy, perché non riceve più gli update di sicurezza, neppure dell'antivirus Windows Defender.

In alcuni casi, volendo evitare delle vulnerabilità pericolose, Microsoft rilascia comunque degli aggiornamenti "una tantum" imprevisti ma preziosi sui sistemi che hanno interrotto il periodo. Non è però né un servizio garantito né periodico.

Il supporto per Windows 7 è terminato già parecchio tempo fa, il 14 gennaio 2020, dopo dieci anni dal rilascio del SO. Ma sta per scadere anche quello alla versione 8.1: dopo il 10 gennaio 2023, nessun aggiornamento sarà più garantito.

Lo stesso Google Chrome non sarà più supportato a partire da inizio anno prossimo. 

Per abitudine col sistema operativo o per una necessità (come l'impossibilità di acquistare un nuovo dispositivo o SO, la difficoltà ad aggiornare il proprio, la costrizione a usarlo in un luogo di lavoro), molti PC sono ancora legati a queste vecchie piattaforme. Ma aggiornare è possibile, a seconda delle esigenze.

Cosa considerare prima di aggiornare Windows 7 o 8.1

Prima di un upgrade, l'utente dovrebbe chiedersi se è la mossa giusta.

Il progresso dei sistemi operativi segue il progresso tecnologico, ciò significa che ogni nuovo SO è più "grosso", potente e pesante del precedente. Questo perché è studiato e realizzato per PC che si sono evoluti, perciò a loro volta più prestanti. Spesso l'aggiornamento di una sola generazione successiva non comporta grandi perdite di prestazioni, ma il discorso è differente quando nel mezzo è trascorso molto tempo. Come in questo caso!

Se possedete un PC nato con Windows 7 o 8 potrebbe essere passato un decennio da quando si è acceso per la prima volta. E allora dovreste valutare se si è fatto un po' troppo anziano per darvi prestazioni veloci e scattanti ogni giorno. Ad esempio, per le funzioni odierne dovreste valutare almeno 8 GB di RAM anche nel semplice uso quotidiano (ormai 4 sono pochi).

Lo switch a Windows 10 o 11 potrebbe lasciarvi insoddisfatti se il vostro vecchio computer aveva un processore di livello basso o medio per l'epoca (come un Intel i3 o i5 delle vecchie generazioni). Inoltre dovreste considerare anche l'usura che ha subito nel tempo, che non lo rende più un "giovanotto".

Nel caso il computer sia invecchiato un po' male o sia in generale poco prestante, forse è semplicemente l'ora di metterlo a riposo e sostituirlo con uno nuovo: oggi un modello base con Intel i3 o Ryzen 3, sistema Windows 11 e 8 GB di RAM parte addirittura dalla fascia dei 350 euro. Attorno ai 500 euro e poco più otterreste invece un i5 o Ryzen 5 molto soddisfacente, talvolta con anche 12 o 16 GB RAM.

Inoltre tutti i PC moderni sono dotati di SSD, un nuovo tipo di hard disk che legge i file in modo infinitamente più veloce dei vecchi HDD, e fa la differenza. Se poi voleste delle prestazioni superiori, oggi c'è una grande offerta nel campo dei cosiddetti PC Gaming.

Questo non vuol dire che se il vecchio PC va ancora bene dovete cambiarlo per forza, anzi. Se la macchina era potente all'epoca, e in generale se gira ancora bene a livello di processore e scheda madre, aggiornate pure a Windows 10 (o 11 in casi estremi). E magari considerate di aggiungere o sostituire solo qualche pezzo strategico, come un po' di RAM in più.

Come aggiornare da Windows 7 a Windows 10 gratis

Detto ciò spostiamoci sul tema principale: il supporto a Windows 7 è finito da un pezzo, quello a 8.1 è sul viale del tramonto, e se volete ancora usare il vostro affidabile compagno senza rinunciare agli update Microsoft, aggiornare è possibile, eccome.

Per parecchio tempo Microsoft pubblicizza il suo "aggiornamento gratuito" a una versione successiva, ma la verità è che un update è quasi sempre garantito dall'azienda di Bill Gates. Solo che non è pubblicizzato, per spingere a passare a SO ancora più recenti o a un nuovo PC, quindi la pagina per effettuarlo è un po' nascosta.

La prima via sarebbe infatti acquistare una licenza di Windows 10 (o 11), ma possono essere costose. Per fortuna c'è una via del tutto gratis attraverso il sito ufficiale Microsoft.

Da questa pagina di download, infatti, si può ottenere lo strumento di aggiornamento ufficiale e lecito, perché fornito da Microsoft in una pagina ancora attiva. Dopo aver cliccato su "Scarica ora lo strumento" e avviato il file .exe appena scaricato, si potrà selezionare la casella "Aggiorna il PC ora". E funziona sia da Windows 7 che da 8.

Lo strumento è comodo perché effettua il grande update automaticamente; può richiedere alcune ore a seconda della velocità dell'hard disk / SSD interno e della velocità della connessione a internet. Durante il processo può essere richiesto di cliccare più volte "Avanti" o "Accetta", come d'abitudine. E al termine, inizierà la configurazione classica di Windows 10 con l'inserimento dell'account Microsoft e via discorrendo.

A cosa fare attenzione prima dell'aggiornamento

Prima di effettuare l'aggiornamento ci raccomandiamo di verificare che il PC rispetti i requisiti minimi di Windows 10 (altrimenti aggiornare porterebbe a problemi nell'uso quotidiano), e che la copia di Windows che state aggiornando sia originale e genuina (altrimenti l'update potrebbe venire bloccato).

E soprattutto, fate un backup dei vostri dati importanti: l'upgrade prevede una scelta su quali dati del PC mantenere (anche tutti), ma sono sempre possibili degli errori nel processo. Spostate i vostri file fondamentali su un dispositivo esterno o su un cloud come Google Drive prima di cominciare la procedura. Si tratta comunque di upgrade da sistemi obsoleti, e Microsoft non garantisce che non vada perso proprio nulla.

Solitamente, a fine processo, non è richiesta una Product Key perché Windows rileva l'originalità della vecchia copia direttamente dalla scheda madre del PC. Nel caso vi fosse richiesta, comunque, la trovate in molti casi impressa su un adesivo o nelle parti interne del computer. Infine, solo nei casi estremi in cui il vostro PC rispetti anche i requisiti di Windows 11, la finestra di Windows Update vi permetterà di aggiornarlo ulteriormente.