Come la tecnologia può aiutare i pazienti con l’alzheimer: 10 strumenti utilissimi

In occasione della Giornata Mondiale dell'Alzheimer, ecco una lista dei 10 migliori dispositivi a servizio di pazienti e caregiver.

Quella di sviluppare l’Alzheimer – o che questa malattia colpisca uno dei nostri cari – è una delle paure più grandi del nostro secolo. Si tratta di una malattia debilitante, che inficia significativamente sulla qualità della vita dell’individuo colpito. 

Vivere con l’Alzheimer non è facile né per la persona interessata, né per chi se ne prende cura. In Italia, le persone che ne soffrono sono circa 600.000 mila, rendendo il nostro paese l’ottavo nella classifica dei paesi con maggiore incidenza su scala globale. 

Con l’avanzare delle nuove tecnologie, tuttavia, abbiamo assistito allo sviluppo di nuove pratiche e innovativi strumenti che possono facilitare la vita dei pazienti. In occasione della Giornata Mondiale dell’Alzheimer, ecco una lista delle 10 migliori tecnologie che possono essere impiegate nella cura e nel supporto alle persone affette. 

Gli Smartwatch come aiuto nella vita di tutti i giorni 

Diverse compagnie nell’ambito del tech stanno oggi sviluppando dispositivi indossabili utili a supportare i pazienti affetti da Alzheimer nella loro quotidianità. Tuttavia, anche i dispositivi già esistenti ci vengono in aiuto. 

Se indossati, permettono al paziente di avere l’orario sempre a portata di mano in versione analogica – quindi più facile da leggere – e grazie alle funzioni di notifica possono aiutare la persona a ricordare quando è ora di prendere i farmaci. 

A seconda del modello, inoltre, è possibile collegare lo smartwatch ad un’applicazione GPS che si connette con il telefono di un caregiver, funzione utilissima nel caso in cui il malato dovesse trovarsi in un luogo sconosciuto. 

Smartphone sempre più intelligenti 

Le nuove tecnologie ci offrono smartphone prodigio come l’iPhone 14, ma anche dispositivi forse meno spettacolari che però aiutano le persone fragili ad affrontare la quotidianità in maniera più serena. 

Esistono infatti smartphone pensati apposta per le persone anziane, che possono essere impostati per renderne l’utilizzo il più semplice possibile: dai contatti ad accesso rapido, fino alle opzioni di emergenza che permettono al paziente di chiamare aiuto premendo solo un tasto. 

Uno smartphone appositamente studiato per una persona fragile può permettere a quest’ultima non solo di condurre una vita più semplice, ma anche di sentirsi indipendente e stimolare le funzioni cognitive. È infatti scientificamente provato che migliore è l’umore del paziente, più lento sarà il decorso della malattia. 

Sistemi GPS per evitare di perdersi

È tristemente noto che i pazienti affetti da Alzheimer tendono a perdersi facilmente, variabile che li mette a rischio di incidenti e disavventure. Esistono in commercio dispositivi con GPS integrato che possono aiutare i caregiver ad individuare prontamente l’anziano e riportarlo a casa. 

I sistemi più avanzati permettono la localizzazione in tempo reale, e possono essere indossati come braccialetti, collane o far parte – come abbiamo visto – di uno smartwatch o un telefono.  

Sistemi domotici per il monitoraggio degli elettrodomestici

È molto facile che un paziente affetto da Alzheimer dimentichi di chiudere il gas o di spegnere il forno dopo averlo utilizzato. Spesso, un caregiver non può rimanere a fianco del suo assistito per tutto il giorno, ed è proprio qui che vengono in aiuto i sistemi domotici

Si tratta di piccoli dispositivi che vengono spesso installati a parete, e che possono essere utilizzati per segnalare se il paziente ha dimenticato un elettrodomestico acceso per troppo tempo. In questo modo, è più semplice per il caregiver gestire la situazione, o delegare nel caso non potesse. 

Inoltre, i sistemi domotici possono anche performare semplici task da remoto come aggiustare il termostato, spegnere le luci, identificare perdite di gas o odore di fumo, o semplicemente segnalare quando è il momento di svegliarsi e quando è quello di andare a dormire. 

Telecamere di sorveglianza per monitorare il malato di Alzheimer da distanza

Questo è forse il miglior dispositivo per monitorare un paziente affetto da Alzheimer a distanza: permette al caregiver di prevenire incidenti – o intervenire tempestivamente nel caso in cui ne avvenisse uno – senza risultare una presenza opprimente per l’assistito. 

Alcuni sistemi dispongono anche di sensori di movimento e vocali, che danno la possibilità al caregiver di individuare subito movimenti insoliti in casa o richieste d’aiuto grazie a una notifica sul proprio smartphone. 

Portapillole intelligenti

Esistono in commercio dei portapillole che si collegano direttamente allo smartphone o allo smartwatch, e che possono inviare una semplice notifica nel momento in cui è necessario prendere le medicine. 

Possono essere utilizzati sia dal paziente – se ancora indipendente – sia dal caregiver per assicurare una tabella di marcia impeccabile. 

App per stimolare le funzioni cognitive dei pazienti affetti da Alzheimer

L’Alzheimer non ha una cura, ma è scientificamente provato che se il paziente ha a disposizione un ambiente favorevole e stimolante, il decorso della malattia rallenta. Ecco perché in molti consigliano lo svolgimento di  attività volte a stimolare le funzioni cognitive e la memoria. 

Esistono diverse app per smartphone che aiutano i pazienti affetti da Alzheimer proprio a fare questo: si tratta di giochi e applicazioni studiate appositamente per stimolare la mente divertendosi. Le migliori oggi sono: 

  • “MyReef 3D”, un’app colorata e divertente che permette all’utente di creare il proprio acquario in 3D. I colori e i suoni sono rilassanti, ma stimolano la mente senza agitare il paziente. 

  • “Allena il tuo cervello” è un’app sviluppata da Senior Games e contente diversi minigiochi tra cui i classici Memory, parole incrociate, semplici Sudoku e molto altro. Le attività non sono particolarmente difficili, ma quel che basta per tenere attiva la mente.

  • “Let’s Create! Pottery Lite” è un’originale app che stimola la creatività della persona affetta da Alzheimer, e gli permette di creare e colorare vasi in 3D per ricondividerli in una community vastissima, stimolando quindi anche le capacità comunicative.

Francesca Di Feo
Francesca Di Feo
Copywriter SEO e Social Media Manager per piccole e medie imprese, classe 1994. Ho studiato Scienze Politiche e Sociali presso l'Istituto Federico Albert. Grazie al mio ruolo di Project Manager e Writer nell’ambito del programma Erasmus + ho sviluppato un forte interesse sui temi della Transizione Ecologica e Digitale. Appassionata da sempre di scrittura e tecnologia, ho continuato a formarmi autonomamente su come farne un lavoro attraverso il Marketing Digitale. Attualmente sono redattrice per Trend Online e Social Media Manager per due piccole aziende, e sto lavorando per costruire Valade D’Lans, Travel Blog sulle Valli di Lanzo, gioiello montano piemontese.
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