La frenata di Netflix drammaticamente peggiore del previsto

Frenata di Netflix drammaticamente peggiore del previsto. Per il primo trimestre guidance da 2,5 milioni di nuovi abbonati contro i 5,8 milioni del consensus.

Netflix precipita al Nasdaq. L’azienda di Los Gatos comunica risultati per il quarto trimestre 2021 che confermano il rallentamento della crescita, dopo la sbornia della pandemia di coronavirus, ma che complessivamente non deludono. A deludere, ed è un eufemismo, è però la guidance: il pioniere dello streaming video si aspetta infatti per il primo trimestre del 2022 appena 2,5 milioni di nuovi abbonati a pagamento, contro i 5,8 milioni del consensus di FactSet. Abbastanza per spingere a un crollo del 20% il titolo in after market (Netflix aveva già perso l’1,48% giovedì al Nasdaq).

Netflix si attende frenata drammaticamente peggiore del previsto

Netflix, nella lettera agli azionisti, ha spiegato che la guidance riflette una lista di contenuti più ponderata per il primo trimestre 2022. Per esempio la seconda stagione di Bridgerton (uno dei maggiori successi in assoluto per la società) e il nuovo film originale The Adam Project saranno entrambi lanciati solo marzo e quindi alla fine del trimestre. “Se fidelizzazione ed engagement rimangono in salute, la crescita di nuovi abbonamenti non è ancora accelerata tornata ai livelli pre-Covid. Riteniamo che ciò possa essere dovuto a diversi fattori, tra cui l’attuale situazione della pandemia e le difficoltà macroeconomiche in diverse parti del mondo“, ha aggiunto Netflix.

Frenata peggiore nel primo trimestre ma 2021 in linea con le stime

Il quarto trimestre 2021 non si è rivelato terribile come ipotizzato da Doug Anmuth, analista di Jp Morgan Chase & Co. che aveva previsto 6,2 milioni di nuovi utenti paganti. Alla fine sono stati invece 8,3 milioni contro i 4,4 milioni del quarto trimestre 2020 ma sotto agli 8,5 milioni della guidance di Netflix stessa e gli 8,8 milioni di due anni prima. Magra consolazione, comunque, il fatto che il dato sia stato in linea con il consensus di FactSet, come i ricavi, saliti da 6,6 a 7,7 miliardi di dollari. Ampiamente migliori rispetto alle attese invece i profitti netti: l’eps si è infatti attestato a 1,32 dollari, contro gli 88 centesimi del consensus di Refinitiv.

Per Netflix difficile formulare una guidance a causa della pandemia

Per Ted Sarandos, co-chief executive officer e chief content officer del gruppo di Los Gatos, la pandemia “ha creato molte irregolarità” che hanno reso difficile anche solo formulare una guidance. “Tutti i fondamentali del business sono piuttosto solidi“, ha però aggiunto. L’ottimismo di Netflix nasce dalla consapevolezza che la migrazione del pubblico dalla televisione tradizionale allo streaming continuerà a offrire opportunità in tutto il mondo. “Il ritmo della migrazione può essere un po’ difficile da definire di tanto in tanto quando ci sono eventi molto globali o persino condizioni locali. Tuttavia non c’è dubbio che stia succedendo“, ha dichiarato Sarandos, il cui ottimismo, però, finora non ha fatto presa a Wall Street. (Raffaele Rovati)

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