Come abbonarsi e cosa guardare su Disney+

Con la pandemia, la nascita e l'utilizzo di servizi streaming per vedere contenuti video è definitivamente esplosa. Proprio questa capillarità può portare a confusione e a una difficoltà di scegliere quale provider risponda maggiormente ai propri gusti personali. Proseguiamo una serie di speciali sulle piattaforme OTT: dopo Netflix, MUBI e RaiPlay parliamo di Disney+

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Con la pandemia, milioni di persone in tutto il mondo sono rimaste chiuse in casa e si sono tuffate nel vasto mondo dei servizi streaming. In questa sede abbiamo deciso di affrontare i principali, per tipologie di offerta e pubblico a cui si riferiscono. Abbiamo parlato di Netflix, la prima a correre su internet e della sua offerta generalista di intrattenimento. Abbiamo poi affrontato MUBI, la casa per chi ama il cinema e vuole scegliere tra intrattenimento di qualità, gemme festivaliere e recuperi dal passato. Successivamente abbiamo discusso di RaiPlay, e della sua capacità di sfruttare le possibilità delle piattaforme streaming per potenziare e/o reindirizzare la sua mission di servizio pubblico.

Come ripetuto spesso in questi articoli, nell'ultimo anno c'è stata una definitiva esplosione di questi servizi e dell'aumento di utenti abbonati: nel gennaio 2011, in Italia, erano oltre 16 milioni gli utenti attivi nei vari servizi OTT (over the top). La piattaforma che ha avuto la crescita più rapida è stata di sicuro Disney+. Come scrive dday.it, nei primi sedici mesi di vita, il servizio streaming di Burbank ha raggiunto i cento milioni di abbonati in tutto il mondo. Una cifra ottenuto a tempo di record, grazie anche, e appunto, ai confinamenti dovuti ai vari lockdown nazionali: settanta milioni degli abbonati son arrivati nell'ultimo anno. Netflix, per raggiungere tale cifra, ci aveva messo un decennio intero.

Sempre dday.it, in un altro articolo, segnala che Disney ha chiuso il trimestre annunciando di aver raggiunto 103 milioni di abbonati, ma secondo le stime degli analisti si doveva raggiungere i 109 milioni. La crescita continua a esserci, ma è rallentata. Un fenomeno fisiologico dovuto all'impennata dell'anno precedente ma, come abbiamo sempre detto nei precedenti articoli, indica anche che il livello di saturazione delle varie opportunità ha raggiunto un primo limite, e che gli utenti sono pronti a spendere ma ad abbonarsi a pochi servizi. Vediamo allora di capire perchè abbonarsi a Disney+ e come fare.

La storia di Disney+

Disney+ non è il primo servizio nato dalla casa madre. Dobbiamo partire dal 2015, quando venne lanciato in Regno Unito il servizio DisneyLife. Questo servizio era un'applicazione che consentiva di guardare in streaming o scaricare temporaneamente film, libri, serie tv e canzoni. Il servizio non prese mai la china ascendente ma non era il suo obiettivo: DisneyLife era un esperimento limitato su un mercato e creato appositamente per testare il mercato. L'approccio soft e assertivo di Disney continua a cavallo tra il 2016 e il 2017, quando l'azienda di Topolino acquista BAMTech, una divisione dedicata alle tecnologie streaming e, più tardi, il lancio di ESPN+, servizio streaming per gli amanti dello sport. Insieme all'acquisto, Disney annuncia anche di star preparando un nuovo servizio OTT dedicato all'audiovisivo. L'attesa senza dubbio è dovuta anche alla necessità di aspettare che finissero i contratti di licenza con le altre piattaforme per la distribuzione dei propri contenuti.

Sempre nel 2017 arriva il colpaccio che fa tremare il mercato dell'audiovisivo: Disney annuncia di voler comprare la 21st Century FOX. L'acquisizione si conclude nel 2019 e, come racconta Il Sole 24 Ore, grazie ai 71 miliardi di dollari spesi la Disney acquisisce gli studi di produzione e televisivi della FOX, i canali via cavo FX, Fox Searchlight, National Geographic, la tv indiana Star India, e tutti i loro cataloghi. Andrea Bianco prosegue il suo articolo riepilogando le varie acquisizioni, precedenti a quella della FOX.

Già prima di questa maxi acquisizione, la Disney era il più grande conglomerato globale nei media. Con asset in cinema, televisione, editoria, merchandising, parchi a tema. Gli Studios producono film con i marchi Walt Disney Pictures, Disney Animation e Pixar. Pixar, la società di animazione fondata da Steve Jobs, la prima a realizzare film interamente in digitale, è stata comprata da Disney, sotto la gestione Iger, nel 2006 per 7,4 miliardi di dollari. Nel 2009 Disney poi ha acquisito Marvel per 4,3 miliardi (con in cataloghi i film dell’Uomo Ragno, Captain America, Ironman). Nel 2012 ha aggiunto al ricco catalogo anche Lucasfilm per 4 miliardi (Indiana Jones e la saga di Guerre Stellari).

Potenza di fuoco, grande catalogo, fine delle licenze ai concorrenti: i pezzi sulla scacchiera sono tutti nella posizione giusta per lanciare il servizio streaming. Disney+ nasce ufficialmente negli USA il 12 Novembre 2019; dal 24 Marzo dell'anno successivo in Italia e nel resto del mondo, nel momento in cui tutti sono costretti a stare in casa per via della pandemia.

Cosa guardare su Disney+

La nuova piattaforma Disney esprime il desiderio di offrire nel campo dello streaming la stessa organizzazione che la Casa Dei Sogni ripone nei suoi parchi di divertimento: Disney+ offre sei universi tematici.

Abbiamo Disney, dove si trovano tutti i contenuti per tutta la famiglia che il catalogo classico Disney può offrire. PIXAR è invece il campo dove trovare tutti i capolavori d'animazione e i cortometraggi creati dalla famosa società di animazione padre di film quali Alla Ricerca Di Nemo, Gli Incredibili, UP e Soul. Marvel è, come dice il nome, la casa dei supereroi: sono disponibili tutti i film della saga degli Avengers, serie televisive e d'animazione legate ai personaggi dell'azienda di fumetti newyorkese. Star Wars è invece lo spazio sterminato dove recuperare o vedere per la prima volta tutti i film e le serie televisive dell'universo creato da George Lucas. National Geographic contiene invece il meglio dei documentari storici e naturalistici di una delle istituzione scientifiche ed educative più grandi al mondo. Nel dicembre del 2020 è nato Star, universo tematico che racchiude tutta quella parte di catalogo destinato ad un pubblico più adulto; i film della 21st Century FOX e delle ret televisive associate quali FOX ed FX, le serie tv della ABC,  i contenuti che in America sono prodotti e distribuiti dal servizio streaming Hulu, e alcune novità, tra cui la prossima attesissima stagione di Boris.

Al lancio, Disney+ aveva 500 film e 7000 episodi di serie televisive ed è stato annunicato che, col tempo, tutte le produzione Disney saranno disponibili. In alcuni casi, per presentare le pellicole a un pubblico comprendente anche dei minori, sono state eseguite delle operazioni di ritocco o sono state censurate delle parolacce. Per alcune pellicole, a causa di contenuti datati e che oggi potrebbero risultare offensivi, sono state inseriti dei disclaimer introduttivi. Disney+ non vive di solo catalogo, ovviamente: fin dal debutto sono stati realizzati film e serie televisive esclusive per la piattaforma. Ultimi esempi sono The Mandalorian e WandaVision ma l'ex presidente Bob Iger ha affermato che lo sforzo produttivo nei prossimi anni sarà sempre più forte. Come scrive Deadline, nel dicembre del 2020 Disney ha annunciato che entro il 2024 investiranno tra gli 8 e i 9 miliardi di dollari per produzioni originali Disney+; se contiamo anche Hulu e ESPN+, la spesa oscilla tra i 14 e i 16 miliardi.

Gli abbonamenti di Disney+

Disney+ non prevede un periodo di prova, ma vuole creare un'offerta più ampia e più conveniente di quella dei suoi concorrenti. E' possibile abbonarsi mensilmente pagando 8,99 euro o, risparmiando il 15% rispetto al prezzo dell'abbonamento mensile per 12 mesi per un valore equiparabile a sessanta giorni, pagare l'abbonamento annuale a 89,90 euro. Indifferentemente dalla scelta effettuata, l'abbonamento include tutti i campi di Disney+ compreso Star.

A causa della pandemia, Disney ha optato per presentare alcuni film che erano destinati alle sale cinematografiche sulla piattaforma. Mulan, Raya e Il Dragone e il prossimo Crudelia arrivano su Disney+ con un abbonamento aggiuntivo, che in Italia si aggira sui 21 euro, chiamato Pass Premium. I film diventano disponibili normalmente dopo alcuni mesi.

L'abbonamento a Disney+ è revocabile in qualsiasi momento. Senza disdetta, il pagamento viene rinnovato automaticamente perciò occhio alle scadenze se non siete più interessati a usufruire della piattaforma.

Come abbonarsi a Disney+

Come nei precedenti articoli, mostriamo come abbonarsi dal browser. Il procedimento è simile anche per tutti gli altri device, ma se servisse una mano sul sito ufficiale, nella sezione FAQ, ci sono le spiegazioni passo per passo.

Prima cosa da fare: andare sul sito ufficiale. Selezionate l'abbonamento che più interessa. Si aprirà un primo passaggio, dove viene richiesto l'indirizzo mail.

Successivamente, bisogna leggere ed accettare le condizioni generali di abbonamento.

Il terzo passaggio sarà creare una password ad hoc per Disney+. 

Infine, selezionate nuovamente l'abbonamento desiderato e procedete al pagamento, con i dati della carta di credito o attraverso PayPal. Cliccate sul pulsante "Accetta e abbonati" per poter entrare, voi e la vostra famiglia, nel mondo di Disney+.

Disney+ e la concorrenza

Come si può facilmente intuire, Disney+ va faccia a faccia contro Netflix per la lotta alla supremazia delle piattaforme streaming, usando come frecce al proprio arco la potenza produttiva, il marchio e il catalogo. Come scrive money.it:

Disney+ sul versante dei contenuti potrebbe essere superiore grazie all’effetto nostalgia, mentre Netflix può contare un un numero più elevato di produzioni originali costanti. Allo stesso tempo per ora l’abbonamento Disney+ resta il più economico rispetto a Netflix, che prevede diverse tipologie a seconda del tipo di visione desiderata.