Attacchi hacker: la Terza Guerra Mondiale è nel cyberspazio

C'è un conflitto che si combatte sul terreno, quello tra Russia e Ucraina, e uno nel cyberspazio, che vede schierati Paesi e organizzazioni su scala globale.

C’è un conflitto che si combatte sul terreno, quello tra Russia e Ucraina, e uno nel cyberspazio, che vede schierati Paesi e organizzazioni su scala globale.

Allarme sicurezza informatica

A lanciare l’allarme è l’Agenzia Italiana di Cybersecurity, che sottolinea l’importanza di aumentare le difese contro hacker che potrebbero prendere di mira siti e società startegiche in un momento così delicato come questo. 

Un conflitto, quello nel cyberspazio, che va oltre l’attuale campo di battaglia e può avere ripercussioni in ogni parte del mondo. Proprio la scorsa settimana in Itala è stato distribuito il malware Cyclops Blink facendo scattare “massimi controlli interni”.

Lo sanno bene anche Fbi e Cybersecurity e infrastructure security agency (Cisa) che hanno pubblicato una guida contro i cyberattacchi, raccomandando di “aumentare la vigilanza”.

Terza Guerra Mondiale nel cyberspazio

Secondo Carola Frediani, autrice della newsletter Guerre di Rete, la guerra tra Russia e Ucraina è anche cybernetica “di posizione” con l’obiettivo di attaccare bersagli strategici. 

Su fronte ucraino, il vice primo ministro, Mykhailo Fedorov sta reclutando un “Esercito IT” attraverso Twitter e Telegram. In pochi giorni può già contare su 225mila hacker e simpatizzanti per sferrare cyber-attacchi contro la Russia. 

La strategia dietro gli attacchi hacker 

I bersagli sono generalmente imprese e istituzioni russe che vengono segnalate nei post con l’indicazione di distruggerle. Ma compaiono anche exchange di criptovalute collegate a banche russe e nomi e indirizzi di oligarchi russi.

Primi tra tutti, quelli della presidenza e del governo, del ministero della Difesa e del Roskomnadzor, l’agenzia federale per il controllo delle telecomunicazioni. E’ opera di quest’ultima la censura sui media russi affinchè le notizie pubblicate non descrivano la guerra in Ucraina come conseguenza di un’invasione comandata da Mosca, ma come una operazione “militare speciale” destinata al “mantenimento della pace”. 

Il 26 febbraio gli attivisti di Anonymous hanno hackerato i canali della TV di Stato russa e sono riusciti a trasmettere alcune scene della guerra in Ucraina, “per diffondere la verità su quello che sta succedendo”.

Di poche ore fa la notizia che il collettivo ha modificato la rotta di navigazione di Graceful, lo yacht di Vladimir Putin dal valore stimato di 87 milioni di euro. Si tratta sempre di azioni dimostrative non tanto contro i russi, bensì contro Putin e il suo governo.

Reclutamento mondiale di hacker 

L’ucraino Yegor Aushev, co-fondatore di Cyber Unit Technologies, azienda di cybersicurezza, ha diffuso un modulo online per reclutare specialisti in vari campi, dallo sviluppo e analisi di malware all’ingegneria sociale.

Secondo Reuters, Aushev sta agendo in via non ufficiale per conto del ministero della Difesa e ha annunciato per oggi l’avvio di “un’operazione speciale” che premia gli hacker con ricompense da 100mila dollari.

L’obiettivo del programma “bug bounty” è di individuare vulnerabilità informatiche relative a obiettivi militari e infrastrutture russi. Per finanziare l’operazione, Aushev sta raccogliendo Tether tramite donazioni.

(Claudia Cervi)

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