Un iPhone in abbonamento? Apple studia rivoluzione hardware

Apple prepara una rivoluzione e studia un abbonamento che unisca hardware, software e contenuti in un solo servizio. Per ampliare ulteriormente il mercato del suo iPhone.

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Si prepara una rivoluzione a Cupertino. Secondo quanto riportato da Bloomberg nel weekend, infatti, Apple starebbe lavorando a un nuovo servizio: l'iPhone in abbonamento. Non solo smartphone, però, Apple potrebbe infatti lanciare un servizio che con il pagamento di un importo mensile fisso permetterebbe ai consumatori di utilizzare Mac e iPad. E di cambiare i device all'uscita di nuovi modelli. Nulla di nuovo sotto il sole, certo. Si tratta di un modello di business che negli ultimi anni si sta affermando nell'automotive (settore in cui è già di fatto applicato per decenni con il leasing) e che più di recente è stato sposato, per esempio, da Peloton Interactive (che "noleggia" i suoi macchinari di fitness per 60-100 dollari al mese).

Rivoluzione hardware per Apple. Presto un iPhone in abbonamento

Anche Google ha tentato qualcosa di simile, senza particolare enfasi, con i suoi pc portatili Chromebook, ma lo ha fatto solo in ambito enterprise. La storia si ripete. Apple raramente ha inventato qualcosa di davvero rivoluzionario ma ha sempre fatto rivoluzioni con idee che nessun altro sembrava in grado di portare al successo. Lo ha fatto con i lettori mp3 (iPod), lo ha fatto con gli smartphone, lo ha fatto con i computer all-in-one e l'elenco potrebbe andare avanti ancora a lungo. Era addirittura il 2016 quando Toni Sacconaghi, noto analista di Bernstein, aveva suggerito che Apple passasse per l'hardware a un subscription model, sottolineando come avrebbe potuto permettere al colosso californiano di sfondare quota 1.000 miliardi di capitalizzazione a Wall Street. Apple c'è riuscita anche senza (oggi vale 2.850 miliardi al Nasdaq), va ricordato.

Apple studia abbonamento per unire hardware, software e contenuti

Sacconaghi ha comunque ripetuto il suo consiglio settimana scorsa. "Molti clienti faticherebbero a pensare a un singolo oggetto che usano più dei loro iPhone. E oltre tutto il costo dell'iPhone è un affare se paragonato ad altri servizi per cui i consumatori sono disposti a pagare", ha sottolineato. Un servizio in abbonamento per l'hardware di Apple arriverebbe inoltre in una fase in cui il consolidamento delle attività del gruppo nei servizi è stato completato con il lancio di Apple One (oltre allo storico AppleCare proprio per la manutenzione dei device). E si tratterebbe di qualcosa del tutto diverso da finanziamenti e rateizzazioni che hanno accompagnato la storia dell'iPhone, legando però i clienti di Cupertino a società terze, dagli operatori telefonici agli istituti di credito. Apple in questo caso sarebbe in totale autonomia.

Da Bnpl ad abbonamento per iPhone e Mac. Nuova rivoluzione Apple 

Autonomia cui, sempre secondo Bloomberg, Cupertino starebbe puntando anche attraverso un suo servizio di buy-now-pay-later (Bnpl). E proprio il lancio del Bnpl avrebbe messo per ora in stand-by il progetto dell'hardware in abbonamento. Che potrebbe comunque debuttare già entro la fine del 2022. Anche se le fonti citate da Bloomberg ammettono che il servizio potrebbe slittare al 2023 o finire anche definitivamente nel cassetto. Quel che è certo è che Apple ci sta pensando sul serio, perché il radicale cambio di strategia, è opinione diffusa, permetterebbe alla società di ampliare il proprio bacino di utenza, convincendo anche i consumatori più restii nell'investire cifre importanti nell'acquisto di un terminale mobile in particolare. L'hardware in abbonamento potrebbe aiutare Apple a generare ancora più ricavi, considerando che oggi l'iPhone è già la principale fonte di entrate: nel 2021 ha portato nelle casse di Cupertino 192 miliardi di dollari, oltre la metà del totale. (Raffaele Rovati)