Voli spaziali: vogliono lasciare Jeff Bezos nello spazio?

Il turismo spaziale sta dando il suo primo sparo d'inizio e i primi a volare saranno i tanto acclamati leader dei nuovi business, ma c'è qualcuno che non li vorrebbe veder tornare indietro..

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L'era del turismo spaziale è ufficialmente iniziata e i primi a volare nello spazio interstellare saranno, pare, alcuni tra gli imprenditori più in auge del momento: Jeff Bezos, Elon Musk e Richard Branson.

Ma c'è chi non li vuole più sulla terra, vediamo il motivo che spinge ad accelerare su questo nuovo tipo di turismo e perché molte persone, non provano stima per i primi testanti, tanto da firmare una petizione per non far tornare dallo spazio il signore di Amazon, Jeff Bezos

Estate: tempo di voli

Dopo le petizioni per convincere Elon Musk a vendere i suoi Bitcoin, è il turno di un altro milionario, l'imprenditore Jeff Bezos, che ha deciso di intraprendere, in viva competizione con il primo, un viaggio nello spazio con la "sua" navetta di Blue Origin. Menzionato spesso negli ultimi giorni, l'imprenditore Jeff Bezos sta lasciando la guida di Amazon ad Andy Jassy e si sta preparando al viaggio della storia. E' stato però battuto sul tempo da un altro imprenditore plurimilionario, il signor Richard Branson, il fondatore della Virgin Galactic.  

Alle 15 italiane di domenica 11 Luglio infatti, Richard Branson volerà per un volo suborbitale decretando l'inizio del turismo spaziale. Appannaggio di pochi per adesso, come si può immaginare, c'è già chi sostiene che in futuro non ci si limiterà ai viaggi esclusivamente terreni. L'adrenalina è alta sia per Branson che per i suoi compagni di volo, il quale twitta, alla vigilia del suo volo, parole di stima per Elon Musk:

Turismo spaziale: non solo voli

Nel 2027 arriverà anche il primo hotel nello spazio, con il supporto di Gateway Foundation, che ha progettato un Hotel che accoglierà fino ad un massimo di 440 persone, sarà largo 490 metri e viaggerà in orbita terrestre. Al suo interno aree ricreative, relax e di punti di sosta. 

fonte: Gateway Foundation

Voli: il desiderio di scoprire l'universo

Sono da sempre due i forti desideri insiti nell'essere umano: il desiderio di volare e il desiderio di oltrepassare la terra per scoprire nuovi pianeti. Da tempo si parla di Marte e della sua scoperta attraverso viaggi e sonde. E' sempre di quest'anno la notizia del robot della Nasa che ha percorso 6 metri e mezzo in 33 minuti sul pianeta rosso, comunicando alla terra l'immagine della sua impronta sul pianeta. Il volo, durato la lunghezza di 384 milioni di km, è stato un grande risultato per gli ingegneri americani. 

Voli su Marte: un mercato in crescita?

Quando si parla di nuovi investimenti, non parliamo solo di America ma anche di: Cina, Emirati Arabi, Russia ed Europa. Ed è proprio accanto ad investimenti governativi che si affiancano i colossi come Amazon e Tesla, pronte a scommettere ed investire in tal senso. Intanto però non a tutti piace questa nuova tipologia di turismo che, tra dubbi e contraddizioni, pone molte questioni.

Voli: Branson è già partito per lo spazio

Se a Jeff Bezos ed Elon Musk si stavano contendendo la partenza per lo spazio, nel frattempo, notizia di queste ultime ore, Richard Branson gli ha battuti sul tempo e ha già preso il volo. L'imprenditore britannico ha infatti raggiunto quota di circa 86,1 Km, anche se, per intenderci, il mesospazio sta a 100 Km di quota. Rimane il fatto che Richard Branson, in queste ore, sta guardando la nostra terra dallo spazio. Prima di lui, nel lontano 2001, l'americano Dennis Anthony Tito superò la linea del mesospazio definita anche linea di Karman, per poi attraccare alla Stazione Spaziale Internazionale.

Il volo di Branson in diretta, ripreso per CNBC Television:

Voli prenotati al costo di 250.000 dollari

Il turismo spaziale è iniziato da pochissimo e già vi si elenca una quantità di 600 voli prenotati, al costo di 250.000 dollari ciascuno, come minimo, fino ad arrivare al doppio dello stesso. Chiaramente, come possiamo comprendere, per adesso rimane un turismo estremamente elitario, ma in futuro chi lo sa, potrebbe divenire alla portata di sempre più persone. La Virgin Galactic infatti sta parlando di voli di prova prima di dare un via ufficiale al turismo commerciale voluto per il 2022 (ormai alle porte). Anche gli astronauti italiani faranno parte dell'addestramento su uno di questi prossimi voli. 

Voli nello spazio: megalomania o futuro imminente?

I voli nello spazio possono sembrare pura megalomania da miliardari annoiati, ma probabilmente non è così. Il turismo spaziale, a detta di molti, prenderà nel corso degli anni sempre più piede e diventerà consuetudine. Tempo ne è passato dal lontano 12 Aprile del 1961 quando Yuri Gagarin era il primo uomo a mettere piede nello spazio, lo ricordiamo con queste immagini suggestive tratte dal canale Alessio K47:

La promessa, per questi voli attuali, è vedere le stelle da vicino e non limitarsi ad ammirarne solo lo scintillio da lontano. Inoltre vi è la speranza di poter ammirare la curvatura del confine tra terra e spazio. Quest'ultima parte è chiamata spazio suborbitale ed è per ora la parte accessibile di cui si parla quando si menziona il turismo spaziale. L'uomo sta arrivando, con le sue idee di investimento ad oltranza, allo sfruttamento del turismo spaziale anche per mezzo di strutture chiamate spazioporti. L'Italia è in questo senso molto quotata per le partenze nello spazio, per via del clima favorevole e della posizione geografica, ovviamente Aeronautica ed industria devono essere unite nell'investimento.  

Voli nel mesospazio .. e poi?

Facciamo ora un breve ripasso della terminologia spaziale per consentire a tutti di capire cosa si intende quando si parla di Linea di Karman e di voli interstellari. La nostra immaginazione ci fa subito pensare ad una visione futuristica da film, ma questa visione immaginifica pare proprio si stia concretizzando sempre più. Abbiamo detto che per Linea di Karman si intende una linea (immaginaria) posta sul limite di 100km sopra il livello del mare e segna il confine tra:

  • atmosfera terrestre
  • spazio esterno  

Da un punto di vista scientifico è corretto evidenziare che lo spazio da esplorare non può essere definito micro, meso o macro se non si precisa il tipo di esplorazione possibile per il soggetto. Da qui nascono le definizioni di:

  • MESOSPAZIO: il soggetto é dentro lo spazio considerato, la visione è globale da un solo punto di vista; la percezione degli oggetti è possibile solo sotto certe prospettive.
  • MICROSPAZIO: il soggetto è esterno allo spazio considerato; si ha una visione globale da un solo punto di vista, si possono avere in tempi brevi dei cambiamenti di prospettiva.
  • MACROSPAZIO: il soggetto è incluso nello spazio considerato; l’esplorazione necessita del movimento; la percezione non è globale e impone l'assunzione di punti di vista diversi e la concettualizzazione è necessaria per ricostruire la continuità dello spazio.

Volo imminente di Jeff Bezos: tornerà indietro?

Ma torniamo al titolo iniziale e alla questione del tanto odiato Jeff Bezos. E' stata addirittura lanciata una petizione per lasciarlo nello spazio! Un'Ansa datata 29 giugno ci racconta di come attualmente più di 150mila persone abbiano firmato per non far tornare indietro il miliardario ex guida di Amazon. Dalle suddette fonti, c'è un firmatario che dice testuali parole:

"I miliardari non dovrebbero esistere né sulla Terra, né nello spazio ma, se dovessero decidere per quest'ultimo, dovrebbero restare lì".

Bezos partirà il 20 luglio con il fratello Mark, con loro ci saranno due passeggeri di cui, al momento, non se ne conosce l'identità. Il patron di Amazon ha un patrimonio stimato di oltre 180 miliardi di dollari e un suo accompagnatore ha comprato il biglietto all'asta per ben 28 milioni di dollari per il volo del 20 Luglio.

Da sempre contraria alle rappresentanze dei lavoratori, Amazon di recente ha incassato negli Stati Uniti la vittoria della negazione dei suoi dipendenti alla formazione di un sindacato interno. Sono questi e molti altri i motivi che fomentano rabbia e malcontento tra la popolazione mondiale alla vista di una grande azienda che, a quanto pare, non sempre sta dalla parte dei suoi lavoratori. Questa petizione, (che per la precisione sono due), che sa di provocazione, dovrebbe far chiarezza sul malcontento non troppo celato di tante fasce di lavoratori rispetto alle condizioni di sfruttamento e mancanza di tutela da parte di molti imprenditori. Ci furono anche in passato diverse inchieste sulle condizioni dei dipendenti di Amazon riguardo a pressioni, orari, ritmi di lavoro esageratamente intensi, subappalti e monitoraggio dell'operato al limite dell'illegale. Cicli di lavoro che conteggiano una media di soli 5 anni di lavoro per ogni dipendente che, alla lunga, per i motivi sopraelencati e per le politiche aziendali, non ha continuità e futuro.

Ha sollevato non poco stupore, tra le altre storie, la denuncia di Claudio, ex corriere di Amazon che, attraverso la redazione di Fanpage, racconta del suo licenziamento in tronco:

Per concludere si può asserire che l’intento dei promotori della petizione è quello appunto di diffondere un messaggio provocatorio ma che sollevi varie questioni irrisolte. La petizione che ha riscosso più successo è infatti quella intitolata "Non permettete a Jeff Bezos di tornare sulla Terra", ha raccolto, da sola, più di 40 mila firme ed è stata lanciata proprio nei giorni successivi alla questione del no al sindacato. Fa invece riflettere il commento di un altro firmatario, che recita:

"Essere riammessi sulla Terra è un privilegio, non un diritto. Se vuole tornare deve lavorare per questo".