Hashtag LinkedIn: come funzionano

Dopo aver analizzato come ottimizzare un profilo LinkedIn, come fare networking e quali contenuti condividere con la nostra rete di contatti, passiamo ora ad apprendere il funzionamento di un altro elemento fondamentale: l'hashtag. Spesso è presente molta confusione relativamente a questo argomento, ragion per cui proveremo ad approfondirlo con questo articolo.

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Affrontiamo nell'articolo di oggi un argomento che potrebbe sembrare tra i più semplici, quando si ha a che fare con il mondo del digital marketing - ed in particolare dei social - ma che invece potrebbe crearci molta confusione e indurci in errore. Stiamo parlando degli hashtag che corredano praticamente tutti i nostri post sui social

Prima di affrontare questo argomento, potrebbe essere utile fare un breve ripasso di ciò che abbiamo visto nel corso di tutti i precedenti articoli su LinkedIn e che ci porterà a capire perché non possiamo vanificare tutto il lavoro di ottimizzazione che abbiamo fatto fin ora.

Profilo LinkedIn: come e perché è necessario ottimizzarlo

LinkedIn, attualmente, si posiziona al settimo posto nella classifica dei social più utilizzati in Italia: è infatti terminata l'era in cui questo social veniva considerato un semplice curriculum online, con la conseguenza di non poterne sfruttare al meglio tutte le caratteristiche e relative potenzialità.

Ad oggi, aprire un profilo LinkedIn ed ottimizzarlo permette di condividere contenuti e creare una rete di contatti che sarà fondamentale per la costruzione del nostro personal branding. Abbiamo più volte riportato quale definizione si associa a questo termine ed oggi riportiamo nuovamente quella di Inside Marketing che, con il termine personal branding fa riferimento 

 [...] a quel complesso di strategie messe in atto per promuovere se stessi, le proprie competenze ed esperienze, la propria carriera alla stregua appunto di un brand. 

 Creare il proprio personal branding, promuovere se stessi come si farebbe con un brand, richiede che il nostro profilo sia ottimizzato in tutte le sue possibili declinazioni: dalla foto profilo alla headline, dal riepilogo all'inserimento delle competenze e delle esperienze lavorative. 

Non è tutto. 

Essenziale per il nostro personal branding sarà anche la nostra capacità di fare networking su LinkedIn. 

 Networking significa creare, sviluppare contatti e relazioni e si basa su un legame di reciprocità in cui si dà e si riceve, si tratti di tempo, competenza o di informazioni. (jobiri.com

 Fare per bene networking vuol dire portare valore al nostro profilo LinkedIn e al nostro personal branding: saperlo fare necessità di una rete di contatti che sia il più possibile in linea con il nostro obiettivo ed il nostro target di riferimento, con cui interagire e che interagisca con noi.

Una rete di collegamenti che sia di tale portata ci permetterà di trarre il meglio dal comment marketing, ossia la pratica di lasciare commenti che siano di valore sotto i post altrui, in modo da poter ottenere visibilità ed accrescere la nostra reputazione professionale. Infine, sarà possibile fare networking anche attraverso messaggi privati e l'iscrizione a gruppi pertinenti ai nostri argomenti e interessi lavorativi.

Quali contenuti condividere su LinkedIn

 Tutto ciò che abbiamo riassunto fin ora, non sarebbe possibile senza i contenuti che abbiamo definito più volte di valore.

LinkedIn ci permette di condividere con i nostri collegamenti diverse tipologie di contenuto: abbiamo analizzato, negli ultimi due articoli, la differenza che intercorre tra i post ( simili a quelli che potremmo condividere tanto su Instagram, quanto su Facebook) e che possono essere accompagnati da foto, video, presentazioni e gli articoli di LinkedIn Pulse, la piattaforma blogging di LinkedIn che ci permette di condividere con la nostra rete di contatti - e non solo - articoli di blog.

Hashtag LinkedIn: cosa sono e a cosa servono

 Giungiamo quindi al punto di riprendere l'argomento centrale di questo articolo: gli hashtag. Come avrai avuto modo di vedere anche tu, tutti i post e gli articoli presenti su LinkedIn sono accompagnati da un certo numero di hashtag quindi è necessario saperli creare al meglio per evitare che l'utilizzo non appropriato degli stessi ci porti a vanificare tutto il lavoro ed il tempo speso nella realizzazione dei contenuti.

 Per prima cosa: come possiamo definire gli hashtag? Studio Samo lo definisce così: 

Un hashtag è un'etichetta per parole o frasi, tipica dei social network. Aiuta altri interessati a un argomento a trovare rapidamente contenuti su quello stesso argomento. 

 Gli hashtag su LinkedIn risalgono al 2018 e sembrerebbe che questo social li utilizzi in modo diverso rispetto agli altri. Come per gli altri social ovviamente anche in questo caso gli hashtag servono a categorizzare il contenuto che abbiamo intenzione di condividere con la nostra rete di contatti. Questo vuol dire che, cliccando su quel determinato hashtag, sarà possibile essere reindirizzati a tutti i contenuti che trattano lo stesso argomento.

Proprio come Instagram.

Come utilizzare gli hashtag su LinkedIn

 Le domande che sorgono intorno a questo argomento sono - generalmente - sempre le stesse.

Quando è giusto mettere gli hashtag? Dove e soprattutto quanti sarebbe opportuno aggiungere nei nostri contenuti?

Anche in questo caso ci corre in aiuto un'esperta del settore, Martina De Nardi, che ci spiega come non ci siano dei limiti al numero di hashtag da inserire su LinkedIn ma generalmente si tende sempre a consigliare di restare tra i 3-5 e non invece riempire i nostri contenuti con finanche 20 di queste etichette. Fondamentale è che siano sempre attinenti e pertinenti al contenuto che vogliamo condividere su questo social.

 Scegliere quali hashtag allegare ai nostri post o ai nostri articoli LinkedIn Pulse richiede sempre una fase di ricerca e di analisi, che abbia alla base un punto importante: quello di tenere sempre a mente il nostro target di riferimento. Quali sono gli argomenti che potrebbero interessargli? Con quali parole potrebbe ricercarli sul social? 

Potrebbe essere utile restringere il cerchio ad una serie di parole chiave che siano adeguate al tuo obiettivo e allo stesso tempo rientrino nell'intento di ricerca del tuo pubblico. L'intento di ricerca richiede che si provi ad analizzare ed identificare quelle domande e quei termini che saranno digitati dai nostri utenti ideali: capire quali possano essere ci permetterà di creare contenuti interessanti per loro e che saranno più facilmente trovati a seguito dell'ottimizzazione.

 Dove aggiungere gli hashtag?

Su LinkedIn sono presenti diversi contenuti che possono presentare gli hashtag: partendo dai più intuitivi, troviamo i post che scriviamo generalmente e che solitamente sono accompagnati da hashtag al termine del contenuto ma - in realtà - buona pratica consiste nell'inserirli anche all'interno del testo stesso. 

Per quanto riguarda gli articoli di LinkedIn Pulse - approfonditi nell'articolo precedente - al termine della redazione della tua bozza, ti sarà possibile inserire un introduzione che permetterà a chi legge di capire qual è l'argomento che hai scelto di trattare. Nello stesso momento potrai aggiungere gli hashtag che permettono di categorizzare il tuo contenuto. 

Altri luoghi dove ti sarà possibile aggiungere degli hashtag sono:

  1. all'interno dei commenti, ad esempio sotto i post altrui, apportando valore alla comunicazione. Potremmo in questo caso pensare ad un comment marketing ancora più elaborato;
  2. in ultimo luogo, gli hashtag potranno essere utilizzati anche da coloro che possiedono una pagina aziendale.

 Proprio relativamente a questo argomento, sarà possibile visualizzare un video proprio di Martina De Nardi che ci permetterà di capire in modo semplice ed efficacie l'utilizzo di questo elemento fondamentale. Soprattutto ci sarà possibile capire anche il funzionamento dell'algoritmo di LinkedIn, che utilizza un metodo differente rispetto a quello degli altri social. 

Conclusione

Nell'articolo di oggi, dopo un breve riepilogo degli argomenti visti fin qui, abbiamo avuto modo di affrontare il tema degli hashtag e capire perché sia così fondamentale saper utilizzare la categorizzazione su LinkedIn soprattutto in virtù del fatto che l'algoritmo di questo social utilizza un metodo di funzionamento diverso da quello a cui siamo abituati con Instagram o Facebook.

 Tutto ciò che abbiamo visto fino a questo momento ha sempre avuto come scopo quello di saperci orientare nell'utilizzo di questo social al fine di saper costruire e coltivare il nostro personal branding. Siamo quindi giunti al momento di approfondire questa tematica e permetterci di riunire tutte le conoscenze fin qui apprese volte a ottimizzare al meglio il nostro profilo e permetterci di raggiungere l'obiettivo che ci accompagna dall'apertura dello stesso.

 Nel prossimo articolo ci concentreremo finalmente su questo argomento, cercando di capire come poter creare un personal branding che ci porti al raggiungimento del nostro scopo: che sia quello di cercare clienti, partner di lavoro o CEO di aziende che potrebbero essere interessati dai nostri contenuti e dalle nostre competenze. Solo dando visibilità a noi stessi e ai nostri contenuti potremo aumentare la nostra reputazione professionale e ottenere ciò che ci siamo prefissati.