Elon Musk non molla la presa su Twitter. Punta 46,5 miliardi

Elon Musk non molla la presa su Twitter. Raccolti finanziamenti per 46,5 miliardi di cui 33,5 miliardi fanno riferimento direttamente al numero uno di Tesla.

Nonostante il rifiuto, non diretto ma effettivo, incassato dal board di Twitter, Elon Musk non molla la presa sul social network e anzi presenta in dettaglio, nella documentazione depositata presso la U.S. Securities and Exchange Commission (Sec), i fondi raccolti per finanziare l’acquisizione. Sul piatto 46,5 miliardi di dollari, che sono più dei 43 miliardi dell’offerta “migliore e definitiva” annunciata dal numero uno di Tesla il 14 aprile. Musk, nel dettaglio dei finanziamenti, sottolinea che il board di Twitter non si è neppure degnato di rispondergli (e nei giorni scorsi aveva affondato il colpo sottolineando che gli interessi economici del board non sono allineati con quelli degli azionisti).

Musk non molla Twitter. E annuncia finanziamenti per 46,5 miliardi

In realtà una risposta da Twitter era arrivata, attraverso il ricorso a una cosiddetta “poison pill”. Fino al 14 aprile 2023 se un singolo investitore (o un gruppo di investitori) acquisisse una quota superiore al 15% del capitale senza l’approvazione del board, gli altri soci potranno aumentare le loro partecipazioni comprando titoli a sconto. “Come precedentemente annunciato e comunicato direttamente al signor Musk, il board si impegna a condurre una revisione attenta, completa e deliberata per determinare la linea di condotta che ritiene sia nel migliore interesse dell’azienda e di tutti gli azionisti di Twitter“, ha dichiarato un portavoce della preda, dopo l’annuncio dei finanziamenti.

Elon Musk non molla la presa. Venderà azioni Tesla per Twitter?

Nel dettaglio Musk ha ottenuto 46,5 miliardi di dollari, in buona parte attraverso Morgan Stanley. Del totale 33,5 miliardi di dollari fanno riferimento diretto a lui: 21 miliardi in equity il resto in margin loan sulle azioni Tesla. Considerando che la liquidità attuale di Musk, secondo calcoli di Bloomberg, è attualmente intorno a 3 miliardi di dollari, non è ancora chiaro come si comporterebbe in caso di accettazione dell’offerta. L’ipotesi è che debba vendere quote di Tesla o di altre sue società (tra l’altro nei giorni scorsi The Boring Company, azienda attiva nello sviluppo di tunnel per il trasporto ad alta velocità, ha raggiunto una valutazione di 5,7 miliardi di dollari).

Wall Street non crede al successo dell’offerta ma Musk non molla

Finora la reazione a Wall Street non è stata particolarmente “calda”. Giovedì Twitter aveva guadagnato un moderato 0,77% al Nyse e anche nel mercato esteso il titolo scambiava in progresso di meno dell’1% intorno a 47 dollari di valore. Ben al di sotto dei 54,20 dollari messi sul piatto da Musk. Segno che il mercato non crede molto nel successo dell’operazione. “Avrebbero dovuto prendere in considerazione la serietà dell’offerta e questa documentazione potrebbe aiutare. Sarà difficile per loro ignorarla”, ha dichiarato Ryan Jacob, chief investment officer di Jacob Asset Management, che detiene una partecipazione in Twitter. Per Jacob, riporta Reuters, la mossa ufficiale di Musk dovrebbe costringere il board di Twitter a rispondere. (Raffaele Rovati)

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