Nonostante il recente rallentamento del segmento dello streaming online, naturale evoluzione della pandemia di coronavirus (che aveva fatto le fortune di piattaforme come Disney+ grazie al lockdown) Netflix segna nuovi massimi a Wall Street. Giovedì il titolo del pioniere del settore ha chiuso con un rialzo dell'1,88% al Nasdaq. Performance forse non esaltante ma che si confronta con la perdita dello 0,44% registrata dallo stesso Nasdaq (e con quella ben più netta dell'1,59% del Dow Jones Industrial Average). In intraday, per altro, Netflix ha toccato i nuovi massimi assoluti a 619 dollari (la seduta si è poi chiusa a 610,34 dollari). Segno di come Wall Street continua ad avere fiducia nell'azienda di Los Gatos e di quanto il titolo Netflix è sempre un buy.
Netflix su nuovi massimi e per Wall Street il titolo rimane un buy
Netflix è guadagnato il 7,50% in un settembre decisamente da dimenticare per Wall Street e negli ultimi due mesi vanta un progresso del 18,4% che la mette su un piano decisamente diverso rispetto agli altri colossi tecnologici Usa (per fare un esempio, Facebook è in declino di quasi il 5% al Nasdaq dalla fine di luglio). Che cosa è successo per giustificare la performance? Solo nell'ultima settimana ci sono stati due eventi di particolare rilevanza: Tudum, incontro online (su YouTube) con i fan lo scorso 25 settembre, e la partecipazione di Ted Sarandos, co-chief executive e soprattutto chief content officer, alla Code Conference di Beverly Hills, in California.
Il buy di Netflix sostenuto dal successo di Squid Game e Bridgerton
Tudun (che non è una sigla ma la traslitterazione del suono che segna la comparsa del logo di Netflix prima di ogni programma sulla piattaforma) ha fornito un po' di anticipazioni, con i trailer delle nuove stagioni di Ozark, Stranger Things e Bridgerton come pure di diversi film prodotti da Netflix. L'importanza di Tudun sta tutta nell'impatto che la pandemia di coronavirus ha avuto sulle produzioni cinetelevisive. Come sa bene The Walt Disney Company, con la sua piattaforma Disney+, il recente rallentamento nella crescita degli abbonamenti non è tanto dovuto al ritorno verso una normalità dei consumatori (e quindi a una minore dipendenza dal cosiddetto binge watching) quanto piuttosto alla necessità di avere sempre contenuti nuovi per attrarre e mantenerli gli abbonati. Contenuti che in molti casi sono mancati a causa dello stop imposto dal Covid-19.
Il ritorno delle produzioni spinge Netflix sui massimi a Wall Street
Sarandos, invece, ha fornito alcuni dati. A partire da quelli del fenomeno Squid Game, la serie sudcoreana lanciata a inizio settembre che ha già superato Lupin e La casa di carta come più popolare produzione di Netflix in lingua straniera (non in inglese) e rischia di diventare la più popolare in assoluto. Il film Bird Box con Sandra Bullock aveva debuttato nel novembre 2018 e aveva generato circa 140 milioni di visualizzazioni (Sarandos il dato l'ha fornito in ore: 282 milioni) nei primi 28 giorni. Anche se il paragone può apparire forzato, Barron's nota come su un prezzo medio dei biglietti al cinema intorno a 9 dollari si parla dell'equivalente di oltre 1,25 miliardi di incasso. Nel 2019 solo tre film erano riusciti a superare tale livello al botteghino. La serie più vista nei primi 28 giorni è stata Bridgerton, per un'audience media, sono sempre calcoli di Barron's, di circa 78 milioni di persone a episodio, contro i poco meno di 92 milioni di spettatori dell'ultima edizione del Super Bowl, la finale del campionato di football americano che è uno degli eventi televisivi di maggiore successo non solo in Usa ma in tutto il mondo. Indicazioni incoraggianti che Netflix dovrà confermare quando il prossimo 19 ottobre comunicherà i risultati del terzo trimestre. (Raffaele Rovati).