Nvidia sorpassa la Berkshire Hathaway di Warren Buffett. Il cambio di nome di Facebook, attraverso la creazione della holding Meta Platforms Inc. (Meta), è stato accolto con scetticismo dal mercato. Tuttavia l'obiettivo di Mark Zuckerberg di scommettere sul metaverso (realtà virtuale e aumentata) ha fatto molto bene a una serie di titoli, a partire proprio da quello di Nvidia. Il nuovo focus del gruppo di Menlo Park comporterà un'impennata degli investimenti in data center, server e infrastrutture di rete. Facebook, pardon Meta, ha anticipato che per perseguire la nuova strategia alzerà gli investimenti nel 2022 a 29-34 miliardi di dollari dai 19 miliardi previsti per il 2021. E tra i beneficiari di questi investimenti ci sono, oltre a Nvidia, società come Cisco Systems e Arista Networks. E gli investitori non hanno certo mostrato a Wall Street alcuno scetticismo sulle loro prospettive al traino della Meta di Zuckerberg.
Nvidia sorpassa Berkshire. Diventa la settima più capitalizzata in Usa
Nvidia ha chiuso con un rialzo del 2,22% martedì al Nasdaq. Performance positiva ma certo non esaltante che tuttavia porta oltre quota 100% il guadagno del titolo da inizio 2021 a Wall Street. E la capitalizzazione dell'azienda di Santa Clara sale così a circa 658 miliardi di dollari. Abbastanza per superare Berkshire, che di miliardi ne vale 653, come settima maggiore quotata Usa. Prima di Nvidia si piazzano solo Big Tech: nell'ordine Microsoft, che da poco ha superato in vetta la storica rivale Apple, Alphabet (Google), Amazon.com, Tesla (che non sarà propriamente una Big Tech ma ha tutto i diritti di entrare nell'esclusivo club) e Meta-Facebook. Solo dopo Nvidia vediamo ricomparire la Old Economy, con Berkshire seguita in nona e decima posizione rispettivamente da Jp Morgan Chase & Co. e Visa.
- Microsoft 2.501 miliardi
- Apple 2.461 miliardi
- Alphabet (Google) 1.933 miliardi
- Amazon.com 1.680 miliardi
- Tesla 1.172 miliardi
- Meta Platforms (Facebook) 913 miliardi
- Nvidia 658 miliardi
- Berkshire Hathaway 653 miliardi
- Jp Morgan Chase & Co. 504 miliardi
- Visa 456 miliardi
Nvidia vale più della Berkshire di Buffett grazie a Meta (Facebook)
Il percorso di Nvidia a Wall Street è impressionante. Nell'ultimo decennio Bershire si è apprezzata a Wall Street del 270% che certo non è una performance disprezzabile. Nvidia, che fino a poco tempo era nota quasi esclusivamente per le schede grafiche preferite dai gamer, è però rimbalzata del 7.500% nello stesso periodo. Il suo dominio nei data center ha messo in discussione la leadership globale di Intel e l'acquisizione, non ancora archiviata va detto, di Arm non fanno che giustificare il buy a Wall Street. Come nota Bloomberg, però, proprio la sua esperienza nei videogiochi rende Nvidia la candidata ideale per sfruttare la scommessa di Zuckerberg. Ogni giorno, infatti, milioni e milioni di persone in tutto il mondo si immergono in mondi virtuali realistici, quelli dei videogame, condividendo esperienze con persone che non hanno mai incontrato. E l'elaborazione che sta dietro a tutto ciò si basa in gran parte proprio sui prodotti di Nvidia sia nei pc che nelle server farm.
Meta (Facebook) spinge a Wall Street Nvidia ma anche Cisco e Arista
Intanto, comunque, il metaverso di Meta avrà bisogno non solo di processori e schede grafiche ma anche di reti affidabili. E questo potrebbe essere la fortuna, per esempio, di Cisco, che martedì ha chiuso con un guadagno del 2,71% al Nasdaq, conquistando la vetta del Dow Jones Industrial Average. Arista ha invece registrato la migliore performance dell'S&P 500, con un balzo del 20,39% al Nyse, dopo avere comunicato risultati relativi al terzo trimestre segnati da ricavi in crescita da 605,4 a 748,7 milioni di dollari e un eps di 2,81 dollari (738,2 milioni e 2,73 dollari rispettivamente il consensus di FactSet). A sostenere a Wall Street il titolo del produttore di infrastrutture di rete (che come Facebook ha sede a Menlo Park) ha contribuito martedì l'annuncio dello split azionario con un rapporto di uno a quattro (effettivo dal prossimo 18 novembre) e dell'ampliamento di 1 miliardo di dollari del buyback in corso. (Raffaele Rovati)