Professioni cybersecurity: perché sono utili in azienda?

Siamo quasi arrivati alla conclusione del nostro viaggio alla scoperta dei segreti della cybersecurity. Non ci siamo ancora occupati dei professionisti della sicurezza informatica, ed adesso rimedieremo. Assoldare un professionista della cybersecurity è di vitale importanza per tutte le aziende, indipendentemente dalle dimensioni. Ecco perchè.

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Siamo quasi arrivati alla conclusione del nostro viaggio alla scoperta dei segreti della cybersecurity. Non ci siamo ancora occupati dei professionisti della sicurezza informatica, ed adesso rimedieremo.

Per tutte le aziende è di vitale importanza assoldare un professionista della cybersecurity.

Purtroppo, spesso è ancora diffusa la tendenza a rivolgersi ad un esperto di sicurezza informatica solo da parte delle grandi aziende: eppure, la verità dei fatti è che sono forse le aziende di piccole e medie dimensioni quelle più a rischio, proprio perché tendono a sottovalutare l’importanza della loro sicurezza informatica.

Cerchiamo quindi di capire per quale motivo anche le piccole e medie imprese devono rivolgersi ad un esperto di sicurezza informatica.

Professionisti della cybesecurity: la connettività è un rischio!

Ogni azienda, qualunque sia la sua dimensione, deve tenere in considerazione un dato di fatto: la connettività è un rischio da non sottovalutare.

E ogni azienda, indipendentemente dalla sua dimensione, ormai utilizza quotidianamente la connessione Internet per svolgere regolarmente le proprie mansioni lavorative.

Poiché la connessione Internet mette a rischio i dati e le informazioni dell’azienda, i rischi che si corrono sono esattamente gli stessi sia per le grandi imprese, sia per quelle di dimensioni ridotte.

Ci riferiamo, cioè, ad attacchi mediante malware, phishing e simili. Vero è che spesso le aziende stesse si preoccupano di difendersi, implementando dei software di sicurezza per evitare gli attacchi informatici; tuttavia, a livello aziendale, non sempre un semplice software è sufficiente.

Cybersecurity e impatto di Internet nella vita aziendale

Se è vero, infatti, che Internet ci ha fornito dei mezzi che ci permettono di migliorare la vita aziendale, la maggior parte delle imprese utilizza oggi questo strumento senza essere pienamente consapevole dei rischi che la mancanza di sicurezza informatica può comportare.

I cybercrimini si stanno infatti moltiplicando ed evolvendo, e spesso i criminali informatici tendono a colpire con nuovi e sofisticati malware prendendo di mira proprio le aziende.

Non essendo un semplice software sempre in grado di garantire la cybersecurity aziendale, l’unica scelta che resta alle imprese, che è anche la più saggia, è rivolgersi a chi, per lavoro, si occupa di garantire la sicurezza informatica aziendale.

Cybersecurity in azienda: il ruolo dell’esperto

Ma cosa fa esattamente un professionista della cybersecurity che lavora in azienda?

Lo specialista in sicurezza informatica è colui al quale viene assegnato l’arduo compito di proteggere i dati aziendali dagli attacchi informatici.

Il suo compito è cioè quello di monitorare costantemente il flusso di informazioni in entrata e in uscita, oltra che la verifica che non avvenga nessun accesso non autorizzato ai tali dati da parte di utenti terzi (di solito cybercriminali).

Ovviamente, ogni ente di grandi dimensioni che debba immagazzinare dati dei propri utenti e clienti deve necessariamente rivolgersi ad una figura professionale che si occupi di sicurezza informatica: pensiamo, ad esempio, ad una banca.

Ma sono oggi tantissime le imprese di piccole dimensioni, come ad esempio studi medici, ma anche professionisti come avvocati, ingegneri ed altri che, indipendentemente dal settore in cui operano, si trovano a dover immagazzinare i dati degli utenti per mezzo di dispositivi dotati di connessione Internet.

Rivolgersi a uno specialista della cybersecurity potrebbe quindi essere necessario per tutti coloro che utilizzano questa tipologia di dispositivi.

Professionisti della cybersecurity: le varie figure disponibili

Dunque, un professionista della cybersecurity deve essere in grado di fronteggiare, meglio ancora prevenire, attacchi informatici, deve valutare eventuali rischi e, talvolta, può avere anche il compito di formare il personale aziendale.

Molti degli attacchi informatici sfruttano infatti l’errore umano, ed è possibile evitare che questi avvengano formando adeguatamente i dipendenti aziendali.

Dato che esistono molti ambiti sui quali intervenire, non sorprenderà apprendere che esistono moltissime figure che si occupano di sicurezza informatica, anche molto differenti tra loro.

Ogni figura, infatti, si occupa di agire all’interno di uno specifico ambito della cybersecurity.

Analizziamo insieme le figure più diffuse e richieste, ossia:

  • Chief Information Security Officer
  • ICT Security Manager
  • Data Protection Officer
  • Ethical Hacker

Professionisti della cybersecurity: CISO e CSO

Conosciuto anche con l’acronimo CISO, il chief information security officer si occupa di garantire la sicurezza di ogni informazione aziendale.

Si tratta cioè della figura che si occupa specificamente dell’implementazione di programmi che garantiscano la sicurezza delle informazioni aziendali in toto.

Il compito di un CISO è quello di creare una strategia vincente per tenere al sicuro i dati, che tenga conto delle nuove minacce informatiche che via via vengono utilizzare per mettere a rischio la cybersecurity.

Se un CISO non si occupa solamente di mettere al sicuro le informazioni, ma è il responsabile capo dell’intera sicurezza aziendale, prende il nome di Chief Security Officer, noto anche come CSO.

Il CSO è il responsabile aziendale della sicurezza, che si occupa non solo delle informazioni e dei dati, ma anche della sicurezza del personale. I CSO sono in genere responsabili dei protocolli di sicurezza online, della gestione dei rischi e della risposta agli incidenti di sicurezza. 

Professionisti della cybersecurity: ICT security manager

Analizziamo adesso la seconda figura del nostro elenco, quella dell’ICT security manager.

L’ICT security manager è il responsabile delle prestazioni delle connessioni utilizzate da un’azienda; viene di solito posto alla guida del dipartimento che si occupa della sicurezza e oltre ad occuparsi della protezione di software e hardware dagli attacchi da parte di virus e malware e avere la competenza di intervenire in caso di violazioni alla sicurezza, può anche occuparsi di predisporre adeguate misure di cybersecurity.

Nel caso di un attacco informatico, di una minaccia alla cybersecurity o di una interruzione delle reti aziendali causate da cyberattacco, sarà l’ICT security manager a occuparsi delle operazioni da compiere per permettere la risoluzione della situazione critica.

Professionisti della cybersecurity: Data Protection Officer

La terza figura della cybersecurity di cui ci occuperemo è una figura relativamente nuova: si tratta del Data Protection Officer, detto anche DPO, ossia colui che si occupa di gestire al meglio i dati sensibili che l’azienda o l’impresa deve immagazzinare.

Il tutto, nel rispetto del Gdpr, ossia il regolamento che l’UE ha emanato in materia di protezione della privacy.

Tra i compiti del DPO abbiamo tutti quelli relativi alla protezione della privacy quando un’azienda tratta i dati personali di clienti e utenti. Il Data Protection Officer deve infatti garantire il trattamento dei dati nel rispetto del già citato Gdpr, occupandosi anche di effettuare eventuale monitoraggio di tali dati.

Dal 2018, quando il Gdpr è stato emanato, tutte le aziende che si occupano di trattare dati personali dovrebbero, in realtà, rivolgersi ad un Data Protection Officer.

Non si tratta, quindi, di una figura a cui rivolgersi facoltativamente ma, in base ai dati trattati, bisogna tassativamente disporre di un DPO che garantisca la corretta applicazione del Gdpr.

Professionisti della cybersecurity: ethical hacker

L’ultima figura che andremo ad analizzare e che potrebbe essere molto utile in azienda è quella del cosiddetto ethical hacker; si tratta di una figura che potrebbe sembrare a prima vista molto controversa. Secondo l’opinione comune, infatti, l’hacker coincide con un criminale informatico, ossia con colui che si insinua nelle reti e nei dispositivi altrui per commettere crimini.

In realtà la questione non è così semplice e riduttiva: esistono infatti anche degli hacker “etici”, che nulla hanno a che fare con i cybercriminali e che, piuttosto, sfruttano le proprie abilità informatiche per aiutare le aziende. Per questo, un hacker del genere potrebbe essere una risorsa fondamentale per la cybersecurity delle aziende che decidono di assoldarlo.

Possiamo definire un ethical hacker anche come hacker white hat, ossia quel professionista che, in parole semplici, si occupa di analizzare i sistemi informatici delle aziende, in modo da individuare eventuali criticità che, se scoperte dai cybercriminali, potrebbero essere sfruttati come punto di accesso per eventuale attacco.

Per questa ragione, gli ethical hacker sono oggi molto richiesti ed utilizzati dalle aziende, qualunque sia la loro dimensione, per mettere alla prova i propri sistemi di sicurezza e implementare nuove strategie più efficaci.

Dunque, gli hacker etici non hanno nulla a che vedere con i cybercriminali, anzi.

Grazie a questi professionisti della cybersecurity le aziende possono prevenire eventuali attacchi, scovando le vulnerabilità aziendali prima che lo facciano i criminali.