Qualcomm più forte di crisi chip e può fare a meno di Apple

Qualcomm esce più forte dalla crisi dei chip. La perdita della ricca commessa con Apple non fa paura e il titolo vola sui massimi a Wall Street grazie all'automotive.

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Qualcomm ha chiuso con un balzo del 7,89% martedì a Wall Street, segnando la migliore performance dell'S&P 500 (la seconda al Nasdaq, alle spalle di una sorprendente Peloton Interactive, in rally del 15,50%) e attestandosi sui massimi di sempre. Il motivo? Il colosso dei chip di Seattle non solo sta dimostrando di essere in grado di beneficiare della crisi dei chip ma proprio la carenza di semiconduttori, che ha messo in pausa la catena produttiva di molti settori industriali, si sta rivelando cruciale per un cambio di passo che segnerà il futuro dell'azienda. Qualcomm grazie alla crisi dei chip sarà infatti in grado di fare a meno di Apple.

Qualcomm può anche fare a meno di Apple, grazie all'automotive

Qualcomm è leader globale nella produzione di chip per i terminali mobili, comparto che vede ovviamente Cupertino tra i suoi player di riferimento, in termini di vendite ma anche e soprattutto per quanto riguarda la capacità di lanciare tendenze. Nel dicembre 2020 Bloomberg aveva riportato come in Apple si stesse lavorando alla produzione del primo modem cellulare (componente a tutt'oggi fornito da Qualcomm). Decisione in linea con la strategia di Apple di prodursi i chip internamente (lo ha fatto con i Mac, scaricando di fatto la partner storica Intel). All'epoca la notizia aveva spinto a fondo il titolo Qualcomm a Wall Street.

Apple si produrrà i modem da sola ma Qualcomm oggi è più forte

Un anno dopo, però, del modem di Apple non c'è ancora traccia (era previsto, c'era chi ipotizzava ci volessero addirittura cinque anni per arrivare allo sviluppo di questo componente cruciale degli iPhone) e Qualcomm è già pronta ad andare oltre. Nel corso dell'Investor Day tenutosi martedì a New York, riporta Reuters, Qualcomm ha spiegato che prevede di fornire solo il 20% dei modem di Apple entro il lancio della versione 2023 dell'iPhone. Il chief financial officer Akash Palkhiwala, però, ha notato che Cupertino arriverà a pesare per una percentuale in singola cifra bassa (sotto al 5% quindi) sul totale delle vendite di Qualcomm entro la fine dell'esercizio 2024.

La strategia vincente di Qualcomm basata sulla diversificazione

Il traguardo sarà il frutto di quella stessa strategia che ha permesso a Qualcomm di superare di slancio la crisi dei chip. Strategia opera di Cristiano Amon, l'ingegnere brasiliano che dallo scorso mese di giugno è diventato chief executive del gruppo Usa, in cui lavora dal 1995. La parola chiave è diversificazione e Amon sta lavorando proprio per ridurre la dipendenza di Qualcomm dai chip per smartphone, puntando per esempio sull'automotive, uno dei settori industriali più colpiti dalla carenza di semiconduttori. "Ora abbiamo più vettori di crescita rispetto al solo mobile. Chiaramente Qualcomm non è più definita da un unico mercato", sottolineava Amon in occasione della presentazione dei risultati dell'esercizio chiuso a fine settembre.

Nuovo accordo con Bwm. Automotive cruciale dopo crisi dei chip

Nel dettaglio Qualcomm si attende che i ricavi dall'automotive passino da meno di 1 miliardo dell'esercizio appena chiuso a 3,5 miliardi in cinque anni e 8 miliardi in dieci. Sempre martedì, tra l'altro, Qualcomm ha annunciato un importante accordo con Bmw sui chip per la guida autonoma. Le vendite dell'Internet of Things dovrebbero invece crescere dell'80% fino a 9 miliardi di dollari. Tuttavia Qualcomm non rinuncia agli smartphone, tutt'altro. La società verosimilmente continuerà a fornire a Apple chip che lavorano insieme al modem (indipendentemente da chi produca questi ultimi) e poi c'è tutto il mondo di Android. (Raffaele Rovati)