Ryanair volerà verso “net zero” con i carburanti sostenibili

Carburanti sostenibili primo fattore per permettere a Ryanair di arrivare al "net zero" entro il 2050. La low-cost punta a 225 milioni di passeggeri nel 2026.

Ryanair volerà verso il traguardo “net zero” nel 2050 soprattutto grazie all’uso di carburanti sostenibili. Producono fino al 70% di anidride carbonica in meno rispetto ai combustibili tradizionali, nota Reuters, offrendo alle compagnie aeree un modo per diventare più ecologiche pur continuando a volare. Bisognerà infatti aspettare fine alla fine degli Anni 30 prima che diventino disponibili opzioni di aeroplani ibridi, elettrici o a idrogeno, in grado di ridurre ulteriormente le emissioni.

Ryanair verso “net zero” soprattutto grazie ai carburanti sostenibili

Il vettore low-cost irlandese ha annunciato il suo Pathway to Net Zero, ovvero il percorso verso la decarbonizzazione che per il 34% passa appunto dal maggiore utilizzo sustainable aviation fuel (Saf, combustibili aeronautici sostenibili). Gli altri fattori saranno miglioramenti tecnologici e operativi (per il 32%), compensazione e altre misure economiche ovvero l’acquisto di crediti da aziende più green (24%) e l’introduzione di una migliore gestione del traffico aereo (10%) in Europa. Su quest’ultima voce lo scorso anno gli Stati membri dell’Unione europea hanno già raggiunto un accordo.

Obiettivo “net zero” per Ryanair. Cruciale gestione traffico aereo

Per quanto riguarda i Saf, Ryanair nel 2021 si era impegnata ad arrivare al 12,5% del totale dei combustibili utilizzati entro il 2030, anche se il chief executive Michael O’Leary ha successivamente messo le mani avanti, ammettendo di non essere sicuro che sia possibile raggiungere tale “obiettivo molto ambizioso“. Un assist, però, può arrivare dalla tecnologia. Non a caso Ryanair ha sottolineato come il mega-ordine di 210 Boeing 737 Max sia nella direzione di un abbattimento delle emissioni: l’aereo consuma infatti il 17% in meno dei velivoli attualmente in servizio, permettendo oltre tutto di caricare il 4% di passeggeri in più.

Critiche al modello di business di Ryanair e delle low-cost in genere

Tecnologia cruciale anche per la voce compensazione, che comprende anche investimenti in progetti per la cattura dell’anidride carbonica dall’aria, che però devono ancora dimostrare di essere una strada percorribile (ovvero che il consumo di energia, e quindi l’emissione di anidride carbonica nell’aria, ne giustifichi l’utilizzo). Il tutto però, nota ancora Reuters, non allontana una delle principali critiche che vengono mosse a Ryanair (e al settore delle low-cost nel suo complesso). Ovvero di avere un modello di business che incoraggia le persone a volare di più (del necessario) e che spinge per una crescita del numero dei passeggeri. Ryanair d’altronde vuole arrivare a 225 milioni di passeggeri trasportati ogni anno entro il 2026, dai circa 150 milioni di prima della pandemia di coronavirus. Anche se la compagnia irlandese prevede una riduzione rispetto a prima del Covid-19 per la capacità sulle rotte europee più brevi che sono anche quelle più inquinanti. (Raffaele Rovati)

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