Lo smartphone ci spia in ogni momento. Privacy a rischio!

A sollevare nuovamente il problema è stata recentemente Striscia la Notizia, che ha messo in evidenza come gli smartphone ci stiano spiando. Il servizio, mandato in onda nei giorni scorsi, ha suscitato non poche polemiche, soprattutto tra i consumatori che si dicono, giustamente, molto preoccupati per la propria privacy e per la sicurezza delle proprie conversazioni.

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A sollevare nuovamente il problema è stata recentemente Striscia la Notizia, che ha messo in evidenza come gli smartphone ci stiano spiando. Il servizio, mandato in onda nei giorni scorsi, ha suscitato non poche polemiche, soprattutto tra i consumatori che si dicono, giustamente, molto preoccupati per la propria privacy e per la sicurezza delle proprie conversazioni. Secondo quanto spiegato nel corso del servizio televisivo, i nostri smartphone ci ascolterebbero, ma soprattutto utilizzerebbero i contenuti delle nostre conversazioni per inviarci della pubblicità, che poi noi andiamo ad usufruire all'interno di applicazioni varie e social network.

Proviamo a fare degli esempi. Nel momento in cui io dovessi parlare ad un amico di un'automobile, mi potrei ritrovare poco dopo la pubblicità di auto nel momento in navigo su Facebook, Google, Twitter o qualsiasi altra piattaforma. Il servizio mandato in onda dalla rete ammiraglia di Mediaset è stato preso in seria considerazione, tanto da far intervenire direttamente il Garante sulla Privacy, che ha deciso di vederci meglio sulla situazione.

Smartphone, tutto un problema di privacy!

Quello che preoccupa, giustamente, molti utenti è la privacy. A nessuno piace che le proprie conversazioni possano essere ascoltate, considerando poi che il nostro smartphone è uno strumento che ci portiamo sempre dietro e senza il quale sarebbe difficile vivere. Ma cosa starebbe accadendo in realtà? Lo smartphone ci starebbe ascoltando a causa delle App che vi abbiamo intrallato sopra: troppo spesso ci capita di accettare le autorizzazioni richieste con estrema facilità e senza realmente sapere che tra queste c'è anche l'accesso al microfono. Nel momento in cui autorizziamo una determinata App ad accedere al microfono, sarà in grado di ascoltare ogni conversazione ed ogni discorso che il proprietario dello smartphone ed i suoi interlocutori fanno. Alla faccia della privacy. Questi discorsi verrano, in un secondo momento, trasformati in pubblicità ed in offerte di acquisto di vestiti, viaggi ed automobili. Proprio sulla base degli interessi dichiarati nel corso delle conversazioni.

Secondo il  Garante della Privacy questo fenomeno sarebbe sempre più diffuso e 

sembrerebbe causato anche dalle app che scarichiamo sui nostri cellullari. Molte app, infatti, tra le autorizzazioni di accesso che richiedono al momento del download, inseriscono anche l’utilizzazione del microfono. Una volta che si accetta, senza pensarci troppo e senza informarsi sull’uso che verrà fatto dei propri dati, il gioco è fatto.

Smartphone che ascoltano, un problema da approfondire!

Il servizio mandato in onda da Striscia la notizia arriva, cronologicamente parlando, dopo una serie di segnalazioni arrivate direttamente al Garante, di consumatori preoccupati proprio per la propria privacy. L'autorità ha quindi deciso di intervenire direttamente sulla questione e, in stretta collaborazine con il Nucleo speciale privacy e frodi tecnologiche della Guardia di Finanza, ha provveduto ad aprire un'istruttoria. Saranno prese in esame tutta una serie di App, tra quelle più scaricate dagli utenti, e si andranno a verificare le informative rese agli utenti. Sarà appurato se questa è stata fornita in maniera chiara e trasparente, ma soprattutto che sia stato acquisito correttamente il loro consenso. 

Quello messo sotto esame dal Garante Privacy è un fenomeno sempre più diffuso tra i proprietari di smartphone, ma soprattutto tra quanti li gestiscono. Le App che ottengono autorizzazioni per accedere al microfono per poi restare in ascolto delle conversazioni. Se il caso è partito dopo la trasmissione di Striscia la notizia del 27 settembre 2021, il problema non è comunque del tutto nuovo. Per appurare l'entità del problema è sufficiente effettuare un esperimento casalingo: basta pronunciare determinate frasi nei pressi dello smartphone, riferendo propri gusti ed abitudini relative a prodotti o viaggi, che immediatamente queste informazioni vengono utilizzate per inviare della pubblicità mirata. Il Garante sulla privacy ha intenzione di fare chiarezza proprio su questi meccanismi e sui passaggi che queste semplici frasi pronunciate nei pressi dello smartphone compiono, prima di arrivare a fornire della pubblicità targhettizzata.

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Smartphone, consigli di sicurezza!

Per il momento dobbiamo rimanere in attesa dei risultati dell'indagine condotta dal Garante della privacy. Nel frattempo è opportuno cercare di tutelarsi per evitare che il nostro smartphone entri in possesso delle nostre informazioni e ce le restituisca come pubblicità. Per tutelarsi è necessario disattivare i permessi per accedere al microfono concessi alle varie App. Il problema coinvolge in maniera uguare i dispositivi Apple e quelli Android.

  • Su Ios è necessario seguire questo percorso: impostazioni > privacy > microfono;
  • Su Android è necessario seguire questo percorso: impostazioni > privacy > gestisci autorizzazioni > microfono.

In alternativa è possibile seguire un metodo leggermente più radicale, che permette di disattivare in un colpo solo tutti i componenti che acquisiscono i dati personali.