SPID e firma digitale: differenze e uguaglianze!

Sia lo Spid che la firma digitale, negli ultimi tempi, sono sempre più richiesti. Si tratta, infatti, di due strumenti, per motivi e utilizzi diversi, ormai indispensabili. Ma cosa sono? Quali sono le analogie e le differenze? Ecco tutto ciò che bisogna sapere su questi due strumenti!

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Le identità digitali sono tante e c’è molta probabilità di confonderle, soprattutto per i meno esperti nell’uso della tecnologia. In questo articolo analizzeremo, in particolar modo, la differenza che intercorre tra il Sistema Pubblico di Identità Digitale e la firma digitale

Seppure possano sembrare la stessa cosa o appartenenti alla stessa famiglia, tra i due intercorrono differenze significative. 

In questo articolo, analizzeremo entrambi gli strumenti, spiegando in cosa consistono e come funzionano, oltre che analizzare quali sono le differenze tra i due e quali sono, invece, gli aspetti che hanno in comune.

Spid e firma digitale: sempre più richieste!

Sia lo Spid che la firma digitale sono ormai disponibili da diversi anni. Ma, soprattutto lo Spid ha subito, negli ultimi mesi, un incremento di richieste e di attivazione. Per quale motivo? 

La transizione digitale sta procedendo a passi da gigante e, ormai, per gran parte dei siti e dei servizi telematici usati comunemente dai cittadini, viene richiesto il possesso di una identità digitale.

Bisogna anche considerare il periodo della pandemia, il quale ha comportato un utilizzo maggiore dell’identità digitale, soprattutto per la richiesta di bonus e agevolazioni.

D'altro canto, la firma digitale permette, appunto di firmare i documenti elettronici in modo autentico ed integro e rende valido, legalmente, il documento. Questo strumento viene utilizzato maggiormente in ambito lavorativo e professionale, ma, anche in questo caso, negli ultimi tempi, viene rischiesta e attivata anche dai cittadini privati.

Prima di andare a scoprire quali sono le analogie e le differenze tra questi due strumenti, ovvero lo Spid e la firma digitale, è bene conoscerli uno per uno in modo più approfondito, partendo proprio dal primo.

Spid: di cosa si tratta?

Sciogliendo l’acronimo ci troviamo di fronte la sigla “Servizio Pubblico di Identità Digitale”: è un sistema che permette di accedere, attraverso un’identità digitale, ai servizi online. È stato introdotto già da qualche anno, ma soprattutto durante gli ultimi anni le richieste e le attivazioni sono state considerevoli.

La causa – si fa per dire – è stata la transizione di digitale che sta proseguendo il suo percorso e, infatti, per poter accedere ai servizi della Pubblica Amministrazione oppure dei privati, viene richiesto l'utilizzo delle identità digitali, tra cui lo Spid. Esso è necessario anche per poter richiedere bonus e varie agevolazioni.

Lo Spid si compone di un username e di una password che, appunto, rappresentano le credenziali personali. Tuttavia, a seconda del livello di sicurezza attivato è disponibile anche un codice temporaneo, chiamato “one time password” e altri strumenti di supporto fisico (il più comune è la smart card).

Lo Spid è un sistema comodo, veloce e affidabile, quasi alla portata di tutti. Ma per chi è impossibilitato all’uso della tecnologia oppure, molto semplicemente, ne è poco avvezzo, è possibile delegare una persona di fiducia. 

Un servizio molto importante, le cui istruzioni di delega sono state già pubblicate dall’Inps, il quale si ricorda, è uno dei portali più utilizzati dai cittadini.

Spid: chi lo rilascia e come funziona!

Per poter richiedere e attivare le proprie credenziali del Sistema Pubblico di Identità Digitale, è necessario rivolgersi ad un gestore di identità digitali, chiamato anche con il nome di Identity Provider

Naturalmente, è possibile scegliere il gestore che meglio rispecchia le esigenze dell’utente. Registrarsi e attivare lo Spid è molto semplice e bastano pochi passi. Generalmente, il procedimento è sempre lo stesso, al di là del gestore che si intende scegliere. 

Basta, infatti, registrarsi sul sito del gestore, creare le proprie credenziali e procedere all’identificazione. In ogni caso, basta seguire le istruzioni fornite sul sito dell’Identity Provider. 

È bene sottolineare che, così come si legge sul sito tg24.sky.it:

“Lo Spid è gratuito ma la registrazione e il riconoscimento dell'utente possono essere a pagamento a seconda del gestore".

Sul sito ufficiale dello Spid è presente un elenco con tutte le aziende accreditate dall’AgID, i livelli si sicurezza offerti, il relativo costo, ove presente, il sistema di riconoscimento e tutte le altre informazioni utili.

Usare lo Spid è molto semplice. Quando un sito richiede l’accesso utilizzando l’identità digitale ed è presente anche la voce “entra con Spid”, basta inserire le proprie credenziali. Se il livello Spid richiesto è più alto, potrebbe essere necessario anche l’inserimento dell’OTP o dell’ausilio di un supporto fisico.

Spid: modalità di riconoscimento e tempistiche di attivazione

I vari gestori si differenziano sotto di diversi aspetti: a partire dalle modalità di riconoscimento messe a disposizione, fino alle tempistiche necessarie al rilascio dello Spid.

Per quanto riguarda le modalità di identificazione, ve ne sono di diverse, sia online che di persona. Quelle online, a seconda del provider, possono presentare alcuni costi di attivazione, in alcuni casi anche simbolici.

Infine, è bene evidenziare che i tempi del rilascio e l’attivazione dello Spid variano a seconda del gestore. In ogni caso, l'attesa è abbastanza breve.

Firma digitale: che cos’è?

Chiariti gli aspetti fondamentali dello Spid, è arrivato il momento di dare qualche informazione utile anche sulla firma digitale.

Si tratta di uno strumento utilizzato, prevalentemente, in ambito lavorativo e professionale, ma anche da privati cittadini e serve per firmare, in modo digitale, i documenti elettronici. Inoltre, essendo un'identità digitale può essere utilizzata anche per accedere alle aree riservate dei siti dell'Agenzia delle entrate, dell'Inps, dell'Inail e così via.

Per conoscere l'essere e la funzione della firma digitale, dobbiamo leggere il Decreto legislativo n. 82/2005:

“La firma digitale deve riferirsi in maniera univoca ad un solo soggetto ed al documento o all'insieme di documenti cui e' apposta o associata”.

Infatti, si tratta di una firma che equivale alla firma autografa, solo che, a differenza di essa, si utilizza per firmare i documenti elettronici. È uno strumento importante, in quanto, in maniera semplice e sicura, garantisce l’autenticità e l’identificazione di chi firma.

Utilizzando la firma digitale, il documento firmato assume valore legale. Infatti, così come si legge sempre sul Decreto legislativo:

“L'apposizione di firma digitale integra e sostituisce l'apposizione di sigilli, punzoni, timbri, contrassegni e marchi di qualsiasi genere ad ogni fine previsto dalla normativa vigente”.

Firma digitale: dove e come si richiede 

Innanzitutto, è bene dire che la firma digitale poggia le sue basi su tre requisiti e principi: l’autenticità del soggetto firmatario, l’integrità e la non ripudiabilità dei documenti.

Così come per lo Spid, anche la firma digitale deve essere richiesta da un gestore abilitato e riconosciuto. Le soluzioni proposte, a seconda del provider scelto, sono varie. In genere, però, il pacchetto fornito all’utente è un kit contenente:

  • Un dispositivo hardware che bisogna collegare al computer;
  • Il certificato della firma digitale;
  • Un software che consente l’apposizione della firma.

Oltre a questi, però, sul sito aranzulla.it, viene ricordato che sono disponibili anche i servizi di firma digitale remota:

“[…] in cui i certificati di firma sono ospitati sui server sicuri dell’ente certificatore e dunque diventa possibile apporre o verificare la firma sui documenti elettronici […]”.

Si tratta di una valevole alternativa, in quanto così facendo non è necessario verificarla attraverso smart card o altro.

Così come lo Spid, anche la firma digitale, negli ultimi anni, ha subito un significativo incremento di richieste. Per avere un’idea più precisa sui numeri, sul sito agendadigitale.eu, si legge che:

“Nel 2020 i dispositivi attivi di firma digitale (con i relativi certificati qualificati) hanno superato i 22 milioni”.

Spid e firma digitale: differenze e uguaglianze

Si tratta, in entrambi i casi, di strumenti che negli ultimi anni hanno subito un boom di attivazioni. Ma seppur si intravedono alcune similitudini, il Servizio Pubblico di Identità Digitale e la firma digitale hanno scopi e funzioni diverse. 

Lo Spid, infatti, è richiesto per potersi autenticare sui siti e i servizi online, ove previsto, e permette la richiesta di bonus, misure, finanche iscriversi ai concorsi. 

La firma digitale, invece, è uno strumento che permette di firmare digitalmente documenti, assicurandogli valore legale, oltre che accedere ai siti istituzionali. E in questo secondo aspetto, si intravede una uguaglianza con lo Spid.

Una differenza tra i due strumenti la si può rintracciare sul terreno dei costi. Lo Spid, per i cittadini privati, è gratuito e non prevede rinnovi o pagamenti di canoni. Invece, la firma digitale prevede alcuni costi, sia per l’attivazione e per l’acquisto del kit, sia per eventuali rinnovi. Ovviamente, i costi variano a seconda del gestore scelto.

In entrambi i casi, è possibile affermare che si tratta di due sistemi di identificazione e autenticazione online, oggi, sempre più indispensabili. Inoltre, entrambi possono essere richiesti sia dai privati cittadini che in ambito lavorativo e aziendale.