Com’è bello fare impresa (innovativa) da Trieste in giù! Parafrasando il successo della “Raffaella nazionale” si può dipingere un quadro del florido momento che vive il mondo startup in Italia.
Tra le oltre 379 mila società di capitali costituite in Italia negli ultimi cinque anni e ancora in stato attivo, il 3,6% risulta registrata come startup innovativa alla data del 31 Luglio 2021.
Con il Report con dati strutturali Startup innovative – 2° trimestre 2021 il Ministero dello Sviluppo Economico ha fatto una fotografia della situazione attuale delle startup italiane. Approfondiamo il report nei paragrafi a seguire.
Ma come è possibile definire una startup?
Riporto una parte del decreto legge 18 ottobre 2012, n. 179, convertito in legge 17 dicembre 2012, n. 221, tratto da “Normattiva, il portale della legge vigente” della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Le startup sono:
società di capitali, costituite anche in forma cooperativa, le cui azioni o quote rappresentative del capitale sociale non sono quotate su un mercato regolamentato o su un sistema multilaterale di negoziazione.
Considerate le caratteristiche e i requisiti di una startup innovativa, riportati dal MISE, facilitare l’avvio di nuove iniziative d’impresa a carattere innovativo dev’essere sempre un punto fermo nell’agenda della programmazione delle politiche di sviluppo economico.
Esse contribuiscono alla soddisfazione di nuovi bisogni latenti o espliciti che l’evoluzione sociale porta in auge in maniera più puntuale e rapida, per loro natura hanno una maggiore capacità di adattamento all’evoluzione dei mercati e possono avere un impatto reale maggiore in termini di benefici all’occupazione rispetto a realtà produttive in fase di maturità.
Nonostante le difficoltà generali patite dal mondo economico a causa delle conseguenze legate alla pandemia mondiale, l’evoluzione del mondo startup innovative nel Belpaese è evidente.
Quali sono i fattori che influenzano questo trend di crescita?
Vediamo questi fattori anche facendo un quadro della situazione attuale in Italia e raccontando alcune esperienze di impresa innovativa nel mondo della finanza.
Startup: i fattori che influenzano il trend
L’Italian Startup Act, ossia la strategia nazionale italiana per supportare le startup innovative e PMI innovative nasce nel 2012 e viene rinnovata nel 2019.
Sembra un’era fa, ma i risultati, spesso, per programmazioni così importanti, si evidenziano nel medio-lungo periodo. Si tratta di un quadro legislativo completo volto a facilitare la creazione e la crescita di nuove aziende hi-tech, nato dal MISE, con
misure di sostegno pensate per aiutare le startup durante tutto il loro ciclo di vita (primi passi, crescita, maturità) e di incidere sull'ecosistema nazionale delle startup come un insieme (investitori, incubatori, università, ecc…)
Qui il riassunto esecutivo di tutte le misure dell’Italian Startup Act
Fondamentale in questo solco il ruolo di Invitalia, l’Agenzia Nazionale per lo Sviluppo, facente sempre capo al MISE, e la misura Smart&Start, il principale programma di finanziamento dedicato alle startup innovative a livello nazionale con un budget totale di circa 260 milioni di euro che finanzia la nascita e la crescita delle startup innovative per progetti compresi tra 100.000 euro e 1,5 milioni di euro.
Al 1° Giugno 2021 Smart&Start ha finanziato 1.213 startup innovative, concesso agevolazioni per 447 milioni di euro e creato 7.420 nuovi posti di lavoro, inoltre con il Decreto Rilancio, decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, sono state introdotte nuove misure per il rafforzamento e sostegno di questo ecosistema.
Per approfondimenti, requisiti e presentazione della domanda rimando alla sezione Smart&Start del sito ufficiale di Invitalia.
Oltre che nella fitta programmazione di incentivi e sostegno pubblico, un fattore da non trascurare che segna in maniera definitiva l’orientamento all’innovazione delle PMI italiane è la rivoluzione dettata dalla nascita dei meaningful brand e la svolta verso la responsabilità sociale d’impresa.
I meaningful brand o brand rilevanti sono il risultato del lavoro delle aziende sull’impatto sociale, ossia tutte quelle iniziative adottate dalle imprese, dalle più grandi, alle PMI e alle startup, che hanno come finalità “rendere il mondo un posto migliore”.
Secondo il Meaningful Brands Report 2021 redatto da uno dei più importanti gruppi di comunicazione a livello globale Havas Group, il 73% dei consumatori, oggi, si aspetta che le aziende siano attive nella risoluzione dei problemi sociali e ambientali, considerando questo come un plus in fase di decisione d’acquisto.
In questo quadro si può benissimo inserire il momento florido delle startup innovative che contribuiscono a migliorare il benessere della collettività.
Il quadro delle startup in Italia al secondo trimestre 2021 – il report del MISE
Il MISE tramite il Cruscotto di Indicatori Statistici Dati nazionali e in collaborazione con InfoCamere e con il supporto del sistema delle Camere di Commercio (Unioncamere) ha prodotto il Report con dati strutturali Startup innovative – 2° trimestre 2021
Al termine del 2° trimestre 2021, il numero di startup innovative iscritte alla sezione speciale del Registro delle Imprese ai sensi del decreto-legge 179/2012 è pari a 13.582, in aumento di 1021 unità (+8,1%) rispetto al trimestre precedente
Il 75% delle startup innovative fornisce servizi alle imprese (in particolare, prevalgono le seguenti specializzazioni: produzione di software e consulenza informatica, 37,4%; attività di R&S, 14,7%; attività dei servizi d’informazione, 8,7%), il 16,6% opera nel manifatturiero (su tutti: fabbricazione di macchinari, 3,0%; fabbricazione di computer e prodotti elettronici e ottici, 2,5%;), mentre il 3,0% opera nel commercio.
Dal punto di vista della distribuzione geografica quasi la metà delle startup nasce ed opera in 3 regioni. I business di questo tipo in Lombardia, Lazio e Campania, infatti, rappresentano il 47,3% del totale.
Entrando nel dettaglio a livello provinciale, invece, abbiamo la conferma che Milano è di gran lunga la provincia più vivace da questo punto di vista con 2.545 startup innovative che rappresentano il 18,7% del totale nazionale, segue Roma con 1.411 startup, 10,4% del nazionale.
Ecco la top ten italiana:
- Milano
- Roma
- Napoli
- Torino
- Bologna
- Padova
- Bari
- Bergamo
- Salerno
- Brescia
Per approfondire i dati relativi agli indicatori economici e finanziari, rimandiamo al report completo.
Passiamo all’analisi di alcune delle più importanti realtà startup in Italia nel vivace settore della finanza tecnologica
Startup finanza: la rivoluzione della FinTech
Anche la finanza, e sarebbe difficile immaginare il contrario, guarda ad un presente ed ad futuro digital. Il mondo dei servizi bancari, finanziari e assicurativi in questi ultimi anni sta investendo molto nelle nuove tecnologie digitali con un impatto reale e significativo sui task quotidiani. Open banking, API, startup, roboadvisor, automatizzazione dei processi stanno rivoluzionando il modo in cui business e consumer si approcciano al settore.
Da qui la coniazione del termine FinTech.
La Banca d’Italia definisce così la FinTech:
Con il termine inglese FinTech ci si riferisce alla Financial Technology, ossia all'offerta di servizi di finanziamento, di pagamento, di investimento e di consulenza ad alta intensità tecnologica, che comportano forti spinte innovative nel mercato dei servizi finanziari.
Ecco alcune delle più importanti realtà italiane in termini di startup innovative nel settore finanza
Fees: la startup che permette di digitalizzare la gestione delle spese
Dal canale Youtube di Fees e dal loro sito ufficiale, ecco spiegato brevemente cosa fa Fees
“Il modo più semplice per tracciare e gestire le tue spese”, così recita il pay off della startup lanciata da Matteo Mazzolari e Paolo Pavesi con headquarter a Cremona.
La piattaforma permette a privati ed aziende di digitalizzare qualsiasi tipo di spesa: uno scontrino, una ricevuta, una fattura, facilitandone l’archiviazione e rendicontazione intelligente in un’unica soluzione cloud mobile e Web.
Al team di Fees ho chiesto:
“Come innova Fees e quali sono le prospettive per il futuro?”
Paolo Pavesi, che ringrazio per la disponibilità, ha risposto:
“Fees è un’app che permette di catturare e digitalizzare i dati di una spesa o documento di spesa tramite un software OCR integrato direttamente nell’interfaccia di tutti gli utenti.
Scattando una foto ad un documento, ad una spesa, o semplicemente caricandolo dal proprio dispositivo, il nostro software OCR ne digitalizza il contenuto in pochi secondi tagliando i bordi del documento stesso, assegnando una categoria di riferimento e catturando direttamente i dati presenti su di esso.
Per rendere possibile tutto questo, il nostro algoritmo è sviluppato in machine learning e ciò permette all'applicazione di auto-apprendere nuovi dati sulla base di quelli raccolti, in modo efficace, scalabile e innovativo.
Meccanismi di intelligenza artificiale permettono di riconoscere i bordi del documento, salvandone solamente l’immagine senza lo sfondo adiacente. In questo modo è possibile scattare fotografie dei propri documenti conservandone solo la sezione necessaria ai fini fiscali e di conservazione.”
Riguardo al futuro, il prossimo passo risiede nell’implementazione di sistemi di pagamento direttamente via App attraverso il protocollo PSD2. Questo permetterà all’utente di poter gestire in toto tutto il mondo delle proprie spese personali/lavorative dal pagamento alla conservazione del giustificativo di spesa”
FlowPay: la prima startup AISP e PISP
Startup FinTech fiorentina, nel 2021 è stata la prima ad essere autorizzata dalla Banca d’Italia ad operare come come AISP (Account Information Service Provider) e PISP (Payment Initiation Service Provider), infatti offre servizi di informazione sui conti e di inizializzazione dei pagamenti tra imprese, ottimizzando i pagamenti B2B e permettendo alle anche di ridurre le inadempienze della clientela business.
Approfondimenti sul sito ufficiale FlowPay
Easyfintech: startup Fintech per la profilazione finanziaria
Easyfintech, con sede operativa a Milano è una startup innovativa che si occupa di profilazione finanziaria di soggetti economici e istruttoria digitale di richieste di affidamento e finanziamenti presso istituti di credito, finanziarie, leasing, factoring e operatori.
La profilazione finanziaria viene effettuata con algoritmi proprietari, sulla base dei modelli di valutazione forniti dagli operatori finanziari destinatari delle istruttorie realizzate sulla piattaforma.
Cosa accadrà alle startup Made in Italy? Il futuro sarà di chi saprà cogliere i cambiamenti in atto.