Lo streaming non è per tutti e Cnn+ chiude dopo un solo mese

Dopo il crollo di Netflix, un flop per Warner Bros Discovery mostra quanto lo streaming non sia un business per tutti. Cnn+ chiude a un solo mese dal debutto.

Nonostante il 35,12% lasciato sul listino mercoledì, Netflix si può prendere la sua rivincita su una delle sue rivali più accreditate: Warner Bros Discovery. Il nuovo colosso dello streaming nato ufficialmente lo scorso 11 aprile (con il debutto al Nasdaq), dall’integrazione in Discovery delle attività di Warner Media, ha infatti annunciato la chiusura di Cnn+ ad appena un mese dal debutto. Doccia fredda che mostra quanto il settore sia competitivo e tutt’altro che facilmente attaccabile e che rende giustizia alla leadership di Netflix, che è reduce dalla prima perdita di abbonati addirittura dall’ottobre 2011 ma il cui ruolo di pioniere e di numero uno (dall’alto dei suoi quasi 222 milioni di utenti paganti) non è minimamente in discussione.

Cnn+ chiude a un solo mese dal debutto. Streaming non è per tutti

Senza dimenticare The Walt Disney Company (e la sua piattaforma Disney+), Warner Bros Discovery era considerata da molti, a partire da Bank of America, la candidata principale per sfidare il predominio di Netflix. Il punto di partenza è tutt’altro disprezzabile (complessivamente poco meno di 100 milioni di abbonati a fine 2021) come lo è l’offerta che va da Hbo a Cartoon Network, a Discovery Channel, Animal Planet, Food Network come pure a Eurosport. C’è poi la Cnn, parte del pacchetto che At&t aveva acquisito nel 2016 all’interno del takeover di Time Warner. E qui, forse, Warner Bros Discovery ha dimostrato che dal punto di vista delle strategie, e del management, ha ancora molta strada da fare

Warner Bros Discovery chiude streaming di Cnn+. Rivincita Netflix?

Warner Bros Discovery ha comunicato che il 30 aprile la versione streaming dello storico network all-news cesserà le attività. Aveva debuttato soltanto il 29 marzo scorso ma finora non è riuscita ad attrarre neppure 10.000 abbonati, a fronte di investimenti nell’ordine delle centinaia di milioni di dollari in personale e contenuti che, in parte, verranno dirottati su Hbo Max e sulla Cnn tradizionale. Al debutto di Cnn+, Jason Kilar, chief executive di WarnerMedia che non farà parte del management di Warner Bros Discovery scriveva su Twitter che la nuova piattaforma di streaming sarebbe stata “importante per la missione della Cnn quanto il servizio di canale lineare lo è stato negli ultimi 42 anni. Sarebbe difficile sopravvalutare quanto sia importante questo momento per la Cnn”. La risposta, non certo positiva, è arrivata dal mercato. Warner Bros Discovery ha chiuso infatti con un crollo del 6,78% la seduta di giovedì al Nasdaq.

Streaming non per tutti. Solo Apple e Amazon.com fuori dalla bagarre

Le disgrazie di Warner Bros Discovery non migliorano in ogni caso la situazione di Netflix, che rimane leader ma deve gestire un settore cambiato radicalmente e che, inevitabilmente, si avvia verso un consolidamento come già evidenziato proprio dalla fusione di Warner Media e Discovery. Rispetto a quando Netflix s’inventò il business ora tutti vogliono una fetta della torta. E la vogliono soprattutto i player della tv tradizionale: tutti i canali televisivi, in chiaro o a pagamento, sono sbarcati nello streaming e l’effetto lockdown ha convinto anche quelli più restii (imminente, per esempio, è l’arrivo anche in Italia di Paramount+). Ci sono solo due piattaforme che si staccano da questa bagarre e lo fanno perché non sono pure play: ovvero per loro lo streaming non è core business e può anche essere in perdita. Si tratta, ovviamente di Apple con la sua Apple Tv+ e, soprattutto, di Amazon.com con Prime Video. (Raffaele Rovati)

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