La Top Pick 2022 è di Lucid, ma Tesla non ha (ancora) rivali

La Lucid Air è la Top Pick 2022 tra le auto elettriche di lusso, ma Tesla non ha (ancora) rivali. Per Morgan Stanley rimane avanti di anni sulla supply chain.

Uno smacco per Tesla. Secondo Cars.com, uno dei maggiori siti Usa per la compravendita di automobili, la Top Pick 2022 tra le elettriche di lusso non è prodotta dall’azienda di Elon Musk bensì dall’emergente rivale Lucid Group. Si tratta infatti della Lucid Air o, meglio, della Air Dream Edition, che ha un prezzo base di 169.000 dollari. Certo, Tesla ha già vinto il premio di Best Car 2022 sempre per Cars.com nella categoria elettriche, con la Model Y, ma in ogni caso Lucid strappa una medaglia alla rivale. Mentre cerca di seguire le sue orme. Il che è tutt’altro che un’impresa facile. Secondo Morgan Stanley, infatti, Tesla rimane avanti di anni rispetto alla concorrenza, che si tratti di start-up o di colossi dell’automotive tradizionale, e il fatto che non abbia in realtà rivali è testimoniato dalla sua recente performance a Wall Street.

La Top Pick 2022 è la Lucid Air ma Tesla continua a non avere rivali

Lucid martedì si è potuta fregiare del titolo di migliore del Nasdaq (con un rimbalzo del 7,80%) ma Tesla in rally ci era andata il giorno prima. Tesla aveva infatti segnato una crescita dell’8,03% lunedì in scia alla documentazione regolatoria in cui si rendeva nota l’intenzione di chiedere alla prossima assemblea annuale dei soci l’approvazione di uno split azionario. Nessuna novità. Di recente lo avevano annunciato Alphabet (Google) e Amazon.com. Tesla, però, lo aveva fatto meno di due anni fa, il 31 agosto 2020. Da allora comunque il titolo si è apprezzato di quasi il 150% e con un prezzo intorno a 1.110 dollari non è certo illogico considerare un nuovo split.

Per Morgan Stanley Tesla non ha ancora rivali sulla supply chain

Per Adam Jones, analista di Morgan Stanley citato da Barron’s, il recente apprezzamento di Tesla (che rimane in declino di oltre l’8% nel 2022, dopo il guadagno dello 0,71% di martedì), non si giustifica con l’annuncio dello split. “Semplicemente non possiamo spiegare come un frazionamento azionario possa aggiungere circa 1,5 volte la capitalizzazione di mercato di Gm a Tesla quasi istantaneamente“, ha scritto Jonas, riferendosi ovviamente a General Motors (Gm), che capitalizza intorno a 67 miliardi di dollari al Nyse (Tesla ne vale oltre 1.100 di miliardi). “Pensiamo che possano esserci forze più grandi all’opera nel mercato“, ha sottolineato Jonas, che ha un giudizio overweight (equivalente al buy) su Tesla e prezzo obiettivo di 1.300 dollari.

Tesla rimane avanti di anni sulla concorrenza. Da Lucid a Ford Motor

Per l’analista di Morgan Stanley Tesla ha una marcia in più rispetto alla concorrenza in termini di gestione della supply chain. Tema di stringente attualità a causa della guerra in Ucraina. Bwm aveva lanciato l’allarme sulla componentistica (in Ucraina si produce buona parte del cablaggio utilizzato nelle vetture) e lo stesso Jonas settimana scorsa aveva messo in dubbio i target di Ford Motor a causa dell’impennata dei corsi del nichel ma anche dell’incerta capacità dell’industria mineraria di stare dietro al boom della domanda di litio: in entrambi i casi metalli necessari per la produzione di batterie. Per Jonas la supply chain dell’auto elettrica è “insostenibile” da molti punti di vista (a partire da quello ambientale). La differenza tra Tesla è la concorrenza sta tutta nella capacità di garantirsi le forniture di materie prime. E Tesla “è da 5 a 10 anni avanti rispetto agli altri player del settore”. (Raffaele Rovati)

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