Twitter vola a Wall Street. Musk primo azionista con il 9,2%

Twitter vola del 26% in premarket a Wall Street. Elon Musk ha acquistato il 9,2% del capitale diventandone primo azionista. Rivoluzione per il social network?

Scossone a Wall Street. Twitter vola in premarket toccando un rimbalzo del 26% al Nyse. Il motivo? Secondo la documentazione regolatoria depositata presso la U.S. Securities and Exchange Commission (Sec), Elon Musk ha acquistato quasi 73,5 milioni di azioni del social network fondato da Jack Dorsey. Pacchetto che sulla base della chiusura di venerdì al Nyse vale quasi 2,9 miliardi di dollari e fa del numero uno di Tesla il primo singolo azionista di Twitter. Musk ha sempre avuto un rapporto particolare rapporto con Twitter, il cui uso smodato gli ha anche creato qualche problema regolatorio.

Musk aveva promesso rivoluzione social e acquista 9,2% in Twitter

La decisione di Musk di entrare nel capitale, però, è arrivato a pochi giorni da dichiarazioni tutt’altro che amichevoli nei confronti di Twitter e dell’intero comparto dei social network. “Visto che Twitter funge di fatto da piazza pubblica, il mancato rispetto dei principi della libertà di parola mina fondamentalmente la democrazia“, aveva scritto giusto una settimana fa Musk nel suo account della piattaforma. Parole che avevano dato fiato all’ipotesi che Musk volesse buttarsi nel settore lanciando un suo social network, in scia a quando fatto (e verosimilmente con risultati migliori) da Donald Trump.

Twitter vola a Wall Street. Elon Musk primo azionista con il 9,2%

Dan Ives, analista di Wedbush citato da MarketWatch, aveva notato che considerando la sua “visione critica di lunga data di Twitter e delle piattaforme di social media” era facile pensare che Musk potesse puntare a costruire un concorrente di Twitter e degli altri social. “Invece sembra che Elon abbia gli occhi puntati proprio su Twitter“, ammette Ives, secondo cui dopo il significativo investimento Musk potrebbe ora avviare conversazioni con il management della società di San Francisco e volere una partecipazione più attiva e magari un ruolo potenzialmente “più aggressivo” nella proprietà.

Musk potrebbe fare rivoluzione in Twitter. Anche Dorsey la vorrebbe

I social network non sono usciti bene dalla campagna elettorale per le presidenziali Usa e neppure dalla pandemia. Da una parte sono stati accusati di fare profitti sulle fake news e, quando sono intervenuti per porre un freno al proliferare di bufale, sono ovviamente finiti nel mirino dei difensori della libertà d’opinione. Non solo Trump. Lo stesso Dorsey, che aveva lasciato la guida di Twitter a fine novembre, in questi giorni ricordava quanto i pionieristici tempi di Usenet e Irc “fossero stati fantastici” e di come la centralizzazione abbia “davvero danneggiato Internet”. “Mi rendo conto di essere in parte responsabile e me ne pento“, aveva scritto Dorsey su Twitter. Forse è arrivato il tempo che i social media vengano ripensati davvero. Di certo Musk ha dato una spallata al settore. (Raffaele Rovati)

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