Abiti in un condominio? Lo sai che non puoi usare la lavatrice in questi orari?

Quali sono le regole per utilizzare gli elettrodomestici in un condominio? Quando deve essere lasciata spenta la lavatrice?

Quali sono le regole per utilizzare gli elettrodomestici in un condominio? Quando deve essere lasciata spenta la lavatrice? Nel caso in cui si dovessero lavare i panni di notte, si rischia una sanzione?

Utilizzare gli elettrodomestici nelle ore più assurde può servire a risparmiare energia, soprattutto adesso che l’elettricità sta diventando sempre più cara. Ma sentire funzionare una lavatrice di notte, non è certo piacevole. Soprattutto se si abita all’interno di un condominio. La domanda che i nostri lettori si potrebbero porre è se ci siano degli orari nei quali è vietato utilizzare la lavatrice.

In linea strettamente teorica, fino a quando si rispettano le regole del buon senso e quelle del Codice Civile, ogni persona è libera di fare quello che vuole a casa propria. Purtroppo, quando si vive all’interno di un condominio, non sempre valgono le regole del buon senso, ma è necessario tenere nella debita considerazione anche quanto è stato approvato dall’assemblea condominiale. Questa può decidere che la notte debba essere dedicata al riposo e che quindi non si debbano svolgere le faccende domestiche. E nemmeno far andare la lavatrice. Questo significa che, al di là di quanto previsto dalle leggi vigenti, in alcuni orari potremo trovarci costretti a non utilizzare alcuni elettrodomestici. Ma vediamo cosa prevede la legge.

Condominio: cosa sono i rumori molesti

Partiamo con il sottolineare alcune certezze. La normativa vigente non ha stabilito alcuna soglia precisa oltre la quale un qualsiasi rumore possa essere considerato molesto od insopportabile. Le variabili sono molte e, in linea generale, sono strettamente legate con la continuità del rumore e con la sua eventuale collocazione temporale. Semplificando al massimo, possiamo affermare che una cosa è martellare su un chiodo alle 10 del mattino per appendere un quadro. Altra cosa è farlo alle 3 di notte. Continuando con lo stesso ragionamento, una cosa è far andare una lavatrice una sola volta di notte con una sola centrifuga, altro discorso è farla andare tutte le notti o quando ci sono le ore destinate al riposo.

Quello che comunque provvede a regolamentare la legge è quello che può essere considerato come un normale livello di inquinamento ambientale. È bene sottolineare che all’interno di un condominio è assolutamente impensabile pretendere il totale e completo silenzio, soprattutto se l’edificio è collocato al centro di una città. Ci sarà sempre e comunque il rumore di un’auto che passa, di una qualsiasi attività industriale nei paraggi. A questi rumori potrebbero aggiungersi quelli di un tagliaerba di un vicino, di un cane che abbia di giorno, o di un martello pneumatico di una ditta che sta svolgendo dei lavori sulla strada. Se poi si ha la sfortuna di abitare sopra un pub o una pizzeria, si dovrà mettere in conto un certo rumore.

Cosa dice la legge

A regolamentare la rumorosità un po’ ovunque, ci ha pensato la cosiddetta legge sull’inquinamento acustico (legge n. 447/1995 e Dpcm del 14.11.1997), che ha posto dei limiti differenziali di immissioni, che sono stati determinati in base alla differenza tra il livello equivalente di rumore ambientale e il rumore residuo all’interno degli ambienti abitativi. Questi rumori, nel dettaglio, sono:

  • 5 decibel per le ore diurne, cioè dalle 6 alle 22;
  • 3 decibel per le ore notturne, vale a dire dalle 22 alle 6.

Attenzione, però: questo non significa che se nel corso della notte il rumore dovesse superare i 3 decibel debba essere ritenuto insopportabile. Nel momento in cui viene superata questa particolare soglia, scatta la responsabilità civile solo e soltanto nel caso in cui le sorgenti di rumore stiano arrivando da alcune attività produttive, commerciali o professionali.

In estrema sintesi questo significa che se una persona dovesse decidere di utilizzare la propria lavatrice, abitando all’interno di un condominio, nel corso delle ore notturne ed il vicino dovesse ritenere che il rumore della centrifuga sia insopportabile, dovrà essere il giudice a valutare la tollerabilità di questi rumori, basandosi su un proprio apprezzamento prudente. Ma soprattutto tenendo conto della condizione particolare dei luoghi. In altre parole: il superamento dei tre decibel può essere solo un indizio dell’intollerabilità dei rumori ma non la prova definitiva.

Condominio: quando è vietato usare la lavatrice di notte

Sostanzialmente la normativa permette di emettere di rumori entro un determinato indice di tollerabilità. I limiti, come abbiamo visto, sono difficili da stabilire, dato che troppo spesso dipendono dalla sensibilità e dalla suscettibilità dei diretti interessati. Ma quando si parla di una lavatrice, come bisogna comportarsi? E in generale, con gli altri elettrodomestici, quale potrebbe essere il comportamento migliore da tenere, quando si vive in un condominio?

I giudici della Corte di Cassazione hanno stabilito che per identificare la normale tollerabilità di un rumore in condominio, è necessario tenere conto della sensibilità dell’uomo medio. Ma non solo: è necessario tenere in considerazione anche la continuità del rumore e l’occasionalità delle immissioni acustiche. È importante, infatti, distinguere il disturbo continuo da quello intermittente. Ma anche cercare di comprendere se un rumore limitato nel tempo possa, comunque, risultare fastidioso. Nel caso specifico della lavatrice, sostiene la Suprema Corte, la durata della centrifuga fatta andare di notte una sola volta non può rappresentare un’immissione rumorosa intollerabile.

Comunque vada, nel caso in cui l’utilizzo della lavatrice nelle ore notturne sia vietato dal regolamento di condominio (questo deve essere approvato dall’assemblea) si parla di un divieto di natura contrattuale. È stato accettato da tutti i condomini nel momento in cui hanno acquistato l’unità immobiliare. O è stato sancito in un secondo momento da tutti i comproprietari. Nel caso in cui il regolamento di condominio dovesse contenere il divieto all’uso dell’elettrodomestico dopo le 22, non sarà necessario verificare se il rumore è insopportabile. Si tratta della violazione di una norma contenuta all’interno del regolamento, che può essere punita con una sanzione pecuniaria fino a 200 euro o, in caso di recidiva, fino a 800 euro.

Pierpaolo Molinengo
Pierpaolo Molinengo
Giornalista. Ho una laurea in Materie Letterarie, conseguita presso l'Università degli Studi di Torino. Ho iniziato ad occuparmi di Economia fin dal 2002, concentrandomi dapprima sul mercato immobiliare, sul fisco e i mutui, per poi allargare i miei interessi ai mercati emergenti ed ai rapporti Usa-Russia. Scrivo di attualità, fisco, tasse e tributi, diritto, economia e finanza.
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