Le banche pubbliche

Non c’è nulla da fare, il concetto che se la cosa pubblica è di tutti, ciò deve valere sia nel bene che nel male.

Non c’è nulla da fare, il concetto che se la cosa pubblica è di tutti, ciò deve valere sia nel bene che nel male, è un concetto che non riesce ad essere appreso dagli italiani, ovviamente sto parlando in generale.

L’italiano medio beneficia giustamente delle cose pubbliche sentendole proprie, ed è giusto che sia così, perché è proprio vero le cose pubbliche sono di tutti, ma sempre l’italiano medio non riconosce il debito pubblico come un debito di tutti, quindi anche suo.

Per l’italiano medio il debito pubblico non è in parte anche proprio, è cosa di altri, poi dato che effettivamente non può sostenere una cosa del genere, allora si inventa che “il debito pubblico non esiste”, così taglia la testa al toro e non se ne parla più.

Fosse vero!!! Purtroppo, invece, non è vero, ma io so che cercare di far passare questo elementare concetto non è difficile, è inutile.

A tal proposito è ancor più difficile riuscire a convincere gli italiani che il problema non è semplicemente optare fra pubblico o privato, se non si prende in considerazione di come è gestita la cosa pubblica.

Forse con un esempio mi farò capire meglio, o almeno lo spero.

Nel video che ho pubblicato ieri ho sostenuto che il sistema bancario italiano è più solido rispetto a quello tedesco, ed anche a quello francese e spagnolo.

Ebbene ora vi leggo un commento che il Sig. Dario Totaro ha postato a margine del video

Le banche tedesche sono banche pubbliche per la gran parte, una miriade di Sparkasse e non falliranno mai. Questa è la vera ossatura bancaria tedesca e non Commerzbank o Deutsche Bank. l’Italia ha solo banche private e gran parte non sono nemmeno italiane. È molto più affidabile il sistema tedesco.”

Vedete, egli arriva alla conclusione che il sistema tedesco è molto più affidabile soltanto perché, essendo in gran parte pubbliche, le Banche tedesche non falliranno mai.

Non si pone minimamente una domanda che è assolutamente imprescindibile per capire la solidità di un sistema, e la domanda è: queste Banche pubbliche producono utili o perdite.

Perché, vedete, io non sono contrario alla cosa pubblica, ma se è gestita bene, se produce utili, perché così anch’io essendo un cittadino beneficerò, per la mia parte, di questi utili.

Se invece la cosa pubblica è gestita male, se produce perdite, anch’io, essendo un cittadino, sarò gravato, per la mia parte, di queste perdite.

Capite che non si può dire “non falliranno mai perché sono società pubbliche” se non falliranno mai è perché le perdite le saneranno tutti i cittadini, e la cosa a me non garba per nulla.

Facciamo un esempio interno, finché le perdite di Monte dei Paschi di Siena venivano sanate dagli azionisti che sottoscrivevano aumenti di capitale in continuazione, a me, lo dico chiaramente, non me ne fregava nulla, fatti loro se erano così stolti da continuare a sovvenzionare una società gestita in maniera scandalosa che produceva perdite per miliardi di euro … erano problemi loro.

Ma quando è entrato lo Stato, eh no! Non potevo più dire che non me ne fregava nulla, se lo Stato utilizzando ovviamente soldi pubblici, quindi anche miei, sovvenzionava Monte dei Paschi al punto di farla diventare una Banca di fatto pubblica … allora no!

Certo, se l’intervento statale avesse prodotto utili, bene, ma se avesse generato perdite, a me non stava per nulla bene, avrei preferito mille volte che a perderci i soldi fossero gli azionisti e gli obbligazionisti di Montepaschi, e non lo Stato, del quale anch’io faccio parte.

Quindi per tornare al sistema bancario tedesco, certo se le Sparkasse, banche pubbliche o a grande partecipazione pubblica, producono utili va benissimo, bravi tedeschi, ma se invece producono perdite, non dico più bravi tedeschi soltanto perché le Banche, essendo pubbliche, “non falliscono”.

E’ la solita storia della “res publica” la cosa pubblica.

Guardate, cari ascoltatori, anche i bilanci delle Amministrazioni pubbliche sono formati da entrate e uscite, così come tutti i bilanci del mondo, anche come quello della vostra famiglia, entrate e uscite.

I bilanci delle Amministrazioni pubbliche, come tutti i bilanci del mondo, hanno entrate e uscite e se le uscite sono maggiori delle entrate si registrano perdite, e le perdite o vengono fatte pagare ai cittadini attraverso il prelievo fiscale, oppure vanno ad aumentare il debito pubblico.

Non esiste una terza possibilità.

I miracoli non li fa nessuno. Credetemi.

Giancarlo Marcotti
Giancarlo Marcotti
Giancarlo Marcotti è laureato in Scienze Statistiche ed Economiche all’Università di Padova. Nella sua attività professionale ha collaborato con importanti Istituti Finanziari, ricoprendo diversi ruoli. Giancarlo Marcotti è Direttore Responsabile di Finanza In Chiaro, oltre che curatore della rubrica I Mercati e redattore della sezione portafoglio nella quale, giornalmente, riporterà le scelte di investimento effettuate. Giancarlo Marcotti cura la trasmissione Mondo e Finanza su Youtube di Money.it.
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