Il nuovo pacchetto di sanzioni dell’UE impedisce ai russi di possedere società crypto

Nuova iniziativa dell'UE: ulteriori sanzioni contro la Russia nel settore delle criptovalute e tracciabilità blockchain per i diamanti.

L’Unione Europea ha recentemente annunciato il suo dodicesimo pacchetto di misure restrittive nei confronti della Russia, con una mossa che mira a impedire ai cittadini russi di possedere o controllare società di criptovalute.

Questa decisione, che è parte degli sforzi dell’UE per limitare l’elusione delle sanzioni esistenti relative ai servizi legati alle criptovalute, ha destato notevole attenzione e sollevato interrogativi sulle implicazioni per il settore della blockchain e delle criptovalute.

Evitare che si possano aggirare le sanzioni già in essere

Secondo l’Unione Europea, la nuova politica ha l’obiettivo di mantenere un controllo più stretto sulle attività finanziarie e di impedire ai cittadini russi di utilizzare le criptovalute come mezzo per aggirare le sanzioni economiche già in essere. Questa mossa rappresenta un ulteriore passo nel tentativo di colpire il cuore dell’economia russa, impedendo l’accesso al settore in rapida crescita delle criptovalute.

Il divieto di possedere o controllare società di criptovalute è parte di una strategia più ampia dell’UE per combattere l’evasione delle sanzioni. L’Unione ha dichiarato che la sua politica di sanzioni ha già avuto un impatto notevole sull’economia russa, con la svalutazione del rublo, l’aumento dei tassi di interesse e controlli più rigidi sui capitali. Tuttavia, alcuni critici sostengono che le crescenti cifre commerciali in determinati settori potrebbero indicare tentativi da parte della Russia di eludere tali sanzioni.

Una delle novità più interessanti introdotte da questo pacchetto di sanzioni è la tracciabilità dei diamanti utilizzando la tecnologia blockchain. L’UE ha stabilito che i diamanti provenienti dalla Russia dovranno essere tracciati “dalla miniera al dito”, garantendo una maggiore trasparenza e rintracciabilità nel settore dei diamanti. Questa mossa è stata implementata per evitare che i diamanti russi entrino nel mercato del G7 una volta che il divieto entrerà in vigore il 1º gennaio 2024.

Un altro elemento cruciale di questa politica è la volontà dell’UE di prevenire l’elusione delle sanzioni nel settore petrolifero. L’introduzione del requisito che obbliga i partecipanti nella catena di approvvigionamento del petrolio russo a condividere informazioni dettagliate sui costi accessori è un tentativo di mantenere un controllo più stretto sul flusso di petrolio proveniente dalla Russia.

Le altre sanzioni determinate dall’UE

Tra le altre principali misure adottate dall’UE, vi è l’espansione del divieto di transito, che ora include alcuni articoli industriali oltre agli articoli a doppio uso esportati attraverso la Russia. La limitazione del prezzo del petrolio è stata rafforzata attraverso un meccanismo di condivisione delle informazioni, richiedendo alle imprese di fornire dati sui costi accessori, come assicurazione e trasporto, lungo l’intera catena di approvvigionamento del petrolio russo.

Un altro punto chiave è la clausola “No Russia”, che impedisce agli esportatori dell’UE di inserire clausole contrattuali vietando le ri-esportazioni in Russia di articoli particolarmente sensibili. Questa clausola si applica retroattivamente agli accordi conclusi prima del 19 dicembre 2023, con un periodo di transizione fino al 20 dicembre 2024 o alla data di scadenza dell’accordo.

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Altre restrizioni riguardano il ferro e l’acciaio, con l’UE che elenca i paesi partner che applicano misure restrittive sulle importazioni di questi materiali dalla Russia, limitate per ora a Svizzera e Norvegia.

Le sanzioni comprendono anche l’introduzione di esenzioni per uso personale di alcuni articoli, come prodotti per l’igiene personale e abbigliamento, mirando a mitigare l’impatto sulle persone comuni.

Inoltre, l’UE ha imposto nuovi obblighi di segnalazione per i trasferimenti di fondi superiori a 100.000 euro, riguardanti entità con oltre il 40% di proprietà russa.

Conclusioni

In conclusione, il nuovo pacchetto di sanzioni dell’UE rappresenta un ulteriore passo verso l’isolamento economico della Russia, che impedisce ai cittadini russi di possedere o controllare società crypto e introduce molte altre sanzioni.

La tracciabilità dei diamanti tramite blockchain e la maggiore trasparenza nei settori chiave testimoniano degli sforzi dell’UE per mantenere un controllo rigoroso sulle attività finanziarie e prevenire l’evasione delle sanzioni. Resta da vedere come questa mossa influenzerà l’industria delle criptovalute e se la Russia cercherà nuovi modi per eludere queste restrizioni.

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