Maturità 2022: cosa cambia? Nuovi crediti e prove d’esame!

La maturità 2022 è alle porte e proprio in queste ore il MIUR ha deciso, contro ogni logica, di introdurre nuove modifiche alle prove! Cosa cambia?

La maturità 2022 è alle porte e proprio in queste ore il MIUR ha deciso, contro ogni logica o buon senso, di introdurre nuove modifiche alle prove che da anni coinvolgono milioni di studenti delle scuole secondarie di secondo grado.

Dopo due anni di DAD, dagli effetti deleteri, gli studenti non sono ancora pronti ad affrontare la maturità 2022. Proprio in queste ore, infatti, molti di loro sono scesi in piazza per protestare contro gli interventi del Governo e, in particolare, del Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca.

Ad ogni modo, cosa prevedono le decisioni del Ministero? Dopo due anni di didattica a distanza, il Miur ha deciso di reintrodurre le due prove scritte ed il colloquio orale. Una decisione che ha sconvolto tutti, non solo studenti, ma anche docenti.

Entrambi hanno lottato e stanno lottando ogni giorno per riuscire a superare i disastri causati dalla didattica a distanza. In questi ultimi due anni di pandemia, molti professori sono stati costretti ad affrontare non solo le immani difficoltà dell’insegnamento a distanza, ma soprattutto le difficoltà emotive e psicologiche dei loro studenti.

Maturità 2022: le novità introdotte da Ministero dell’Istruzione. Nuovi crediti e prove d’esame

Le novità introdotte dal ministero dell’istruzione non riguardano esclusivamente le prove d’esame, ma anche i crediti accumulabili sia durante il triennio che durante le prove d’esame. Secondo la prima versione dell’ordinanza, i crediti accumulabili durante il triennio erano pari a 40, mentre 60 erano quelli accumulabili durante le prove d’esame.

Tuttavia, nella nuova versione del testo, sono stati attribuiti 50 crediti al triennio e 50 alle prove d’esame. In particolare, ogni prova scritta varrà 15 crediti, mentre alla prova orale saranno assegnati 20 crediti. Quest’ultima decisione è stata presa dopo che il ministro ha deciso di ascoltare i dissensi degli studenti e degli insegnanti.

Per quanto concerne, invece, le prove scritte, le novità più importanti sono in merito alla seconda prova d’esame. Questa sarà disposta a livello di istituto, per cui, saranno i docenti titolari della disciplina a stabilire gli argomenti del test.

Le tre tracce, in particolare, dovranno essere decise dai medesimi entro il 22 giugno in base al materiale e ai documenti consegnati a maggio dai consigli di classe. Successivamente, il giorno della seconda prova d’esame, il docente sceglierà a sorte la busta con la traccia che sarà oggetto della prova.

Maturità 2022 e la pandemia: il problema degli abbandoni scolastici post Covid

Come abbiamo appena accennato, uno dei problemi maggiori causati dalla DAD è proprio quello degli abbandoni scolastici.

Durante questi due anni, a causa di un’adeguatezza del sistema informatico scolastico, oltre che della mancanza di una connessione internet pubblica, la DAD è diventata non solo un sistema d’insegnamento straordinaria, ma riservata soprattutto ai ceti medio alti.

Alcune testimonianze ci fanno sapere di alunni in lacrime, non in grado di sopportare le difficoltà della DAD, altri, invece, hanno abbandonato gli studi con grande dispiacere dei loro insegnanti. Sia studenti ed insegnati spesso sono stati colti da senso di frustrazione misto a fallimento per non essere riusciti a risolvere le difficoltà e ad evitare l’abbandono scolastico.

L’abbandono scolastico è stato uno dei problemi più grandi causati dalla DAD. In base ai dati raccolti dal https://www.centrostudimanzoni.com/ l’abbandono scolastico resta uno dei problemi più grandi, soprattutto nel Mezzogiorno:

“Il tasso di abbandono scolastico in Italia, stando ai dati forniti dall’ultimo rapporto Eurostat sull’abbandono scolastico per la quantificazione del fenomeno nel 2020 è ancora pari al 13,8%. L’Italia si piazza agli ultimi posti della classifica europea […]”

Il fenomeno si è acutizzato durante la pandemia con la Didattica a distanza. Molte famiglie al di sotto della soglia di povertà non hanno potuto adeguarsi all’avvento del digitale. Molte di loro non avevano nemmeno una connessione ad Internet.

Questo dimostra come la pandemia abbia, insieme ad altre cose, accentuato e aggravato le differenze sociali ed economiche delle famiglie e di molti studenti. 

Inoltre, secondo https://www.openpolis.it/, il divario non è solo sociale ed economico, ma è soprattutto territoriale:

“4 regioni italiane superano la media nazionale di abbandoni scolastici. Si tratta di Sicilia (19,4%), Campania (17,3%), Calabria (16,6%) e Puglia (15,6%)”

Maturità 2022: gli studenti in piazza contro il provvedimento del MIUR

Le reazioni da parte degli studenti, così come dei docenti, non sono mancate. Proprio ieri, decine di migliaia di studenti sono scese in piazza per protestate contro la maturità 2022.

La nuova ordinanza emanata dal MIUR, secondo molti di loro, non è proprio quello che ci si aspettava, ma è il risultato di una prima apertura verso le difficoltà che molti studenti hanno dovuto sopportare in questi ultimi due anni.

Secondo il portavoce nazionale delle consulte provinciali studentesche, Marco Scognamiglio, questa non è una vittoria, ma nemmeno una sconfitta. È solamente l’inizio di un primo ascolto. Fino ad oggi, le decisioni prese dal Governo non hanno tenuto minimamente in considerazione le difficoltà degli studenti e dei docenti.

Per molti, il Governo ha deciso di lasciare la scuola da sola ad affrontare il proprio destino, senza possibilità di replica o cambi di rotta. Anche le Università sono state lasciate a loro stesse, come se l’istruzione contasse poco in questo paese.

Tuttavia, questa prima modifica alla bozza dell’ordinanza è stato considerato un primo passo avanti e ha riacceso la speranza in molti studenti, i quali si erano ormai arresi all’inevitabile. Però gli studenti non ancora deciso di arrendersi o di accontentarsi. 

Questa, è stata, sì, una prima apertura, ma il nodo di dialogo tra studenti e Ministero rimane. Sembra, infatti, che ci sia ancora molta, troppa, distanza tra studenti e Ministero, anzi, sembra che sia proprio quest’ultimo a non voler intraprendere un dialogo.

Maturità 2022: valutiamo le performance d’esame o il percorso dello studente?

Mentre permangono ancora i dubbi in merito alle scelte prese dal Ministero dell’Istruzione, un dubbio ha da sempre angosciato gli studenti, o meglio, un problema.

L’esame di maturità ha da sempre costituito il punto di inizio per molti studenti, ma anche una tappa fondamentale, dopo un percorso di studi fatto di sacrifici non solo didattici, ma anche personali.

Come sappiamo, infatti, gli anni delle superiori sono quelli più importanti, quelli che formano e modellano l’adulto di domani, insomma, una tappa fondamentale da ogni punto di vista.

La maturità, quindi, andrebbe a valutare tutto il percorso del soggetto, sia come studente che come persona. Non per nulla è stato chiamato esame di maturità. 

Questo messaggio, tuttavia, col tempo ha perso di significato e la maturità è stata qualificata come valutativa di una performance, piuttosto che dell’intero percorso dello studente o della studentessa.

La maturità dovrebbe cercare di riprendere il suo scopo primario, ovvero la valutazione dell’individuo nella sua complessità, non di una performance di pochi minuti.

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