Il “Piano Draghi”…devastante!

Occorre dire no a un piano, il cosiddetto Piano Draghi, che io definisco devastante e quindi ritengo sia importante, che non solo non debba esser preso in considerazione, bensì debba essere osteggiato.

Torno a voi carissimi ascoltatori con un video che vi consiglio caldamente di ascoltare e, se lo riterrete opportuno, anche di condividere.

Occorre infatti dire no a un piano, il cosiddetto Piano Draghi, che io definisco devastante e quindi ritengo sia importante, che non solo non debba esser preso in considerazione, bensì debba essere osteggiato.

Ma osteggiato da subito, adesso, ora che è ancora ai primi passi, non dobbiamo commettere l’errore di ignorare al momento questa follia appunto considerandola una cosa irrealizzabile perché, ormai dovreste sapere bene come operano gli europeisti, in maniera strisciante.

Con il solito metodo della cosiddetta rana bollita. Non facciamoci bollire per l’ennesima volta.

Allora, cominciamo.

Si sente molto parlare del “Piano Draghi”, guardate, è bene precisare subito che non esiste alcun “Piano Draghi”, o meglio, il “Piano Draghi” non è altro che la conclusione del progetto europeista, ossia il tentativo di trasformazione dell’Unione europea in Stati Uniti d’Europa, un unico Stato federato, o peggio ancora.

Non dico sia il progetto più vecchio del mondo, ma certamente è un progetto nato ottant’anni fa, un progetto, voglio sottolinearlo subito, che io ritengo sia totalmente fallimentare, pericoloso e porti quindi ad una devastazione del nostro Continente.

Di fatto è il progetto più pericoloso che esista proprio perché nella migliore delle ipotesi fallirebbe impoverendo tutti i popoli europei, ma probabilmente finirebbe nella maniera peggiore, ossia con la distruzione dell’Europa.

Draghi, che possiamo definire la mano operativa dell’establishment, poggia tutta la sua esposizione su una falsa narrazione che a mio avviso va immediatamente sbugiardata.

Ossia l’Europa sarebbe “debole” perché disgregata in tanti piccoli staterelli, ed allora, ricorrendo al vecchio detto “l’unione fa la forza”, invoca qualcosa che sia ancor di più di un’unione, nella quale già ci troviamo, invoca quella che potremmo definire una fusione fra Stati.

Una fusione che avrebbe lo scopo, quindi, di far diventare più forti, militarmente, gli Stati che fanno parte del nostro Continente. Ma perché dovremmo diventare più forti militarmente?

Ossia cosa dovremmo temere, o meglio chi ci minaccia, chi minaccia la nostra indipendenza?

La Russia? Dai, non scherziamo! La Russia ha solo 144 milioni di abitanti distribuiti su un territorio immenso, sul suo territorio ha ogni ben di Dio.

L’Unione europea ha 445 milioni di abitanti mediamente benestanti su un territorio enormemente più piccolo, piuttosto povero di materie prime.

La Russia e l’Europa hanno la sola convenienza reciproca di vivere in pace fra di loro perché sono complementari.

Quindi l’Europa ha bisogno di tutto tranne che di armarsi, che ce ne facciamo di armi offensive? Non dobbiamo dichiarare guerra a nessuno.

E non abbiamo neppure bisogno di armi difensive, nessuno ci minaccia e tanto meno ha intenzione di dichiararci guerra.

E Draghi cosa ci dice?

Ci dice che la ricchezza che ha accumulato, con tanti sacrifici, l’Europa, o meglio, chiaramente i popoli europei oggi dovremmo spenderla in armi?

E’ una follia!!! Una pura follia!!!

Non si può nemmeno lontanamente, non solo accettare, un progetto simile non può nemmeno essere preso in considerazione, va immediatamente rifiutato, anzi, osteggiato.

Carissimi ascoltatori noi viviamo in quello che di gran lunga è il posto migliore nel quale vivere.

La civiltà è nata qui, la cultura è nata qui, e noi abbiamo avuto la fortuna di nascere qui.

Cosa mi rispondereste se vi chiedessi: “andreste oggi a vivere in Cina”? Oppure “andreste oggi a vivere negli Stati Uniti”?

Stiamo parlando di due Stati totalitari entrambi invivibili.

Ebbene il progetto di Draghi è proprio questo, ossia trasformare la nostra Europa in qualcosa di simile alla Cina, o agli Stati Uniti d’America, in ogni caso in un luogo dove vige un sistema politico autoritario ed in cui il potere è in mano ad un ristretto gruppo, un’elite dominante.

Dobbiamo a tutti i costi difendere gli Stati nazionali europei, se volete chiamatela l’Europa dei popoli, io la definisco l’Europa della grande cultura, la culla della civiltà.

Giancarlo Marcotti
Giancarlo Marcotti
Giancarlo Marcotti è laureato in Scienze Statistiche ed Economiche all’Università di Padova. Nella sua attività professionale ha collaborato con importanti Istituti Finanziari, ricoprendo diversi ruoli. Giancarlo Marcotti è Direttore Responsabile di Finanza In Chiaro, oltre che curatore della rubrica I Mercati e redattore della sezione portafoglio nella quale, giornalmente, riporterà le scelte di investimento effettuate. Giancarlo Marcotti cura la trasmissione Mondo e Finanza su Youtube di Money.it.
Seguici
161,688FansLike
5,188FollowersFollow
795FollowersFollow
10,800FollowersFollow

Mailing list

Registrati alla nostra newsletter

Leggi anche
News Correlate