Stati Uniti, sondaggi presidenziali: Trump in testa

Lo so, manca ancora un anno e mezzo … una vita, tuttavia i sondaggi continuano ad arrivare e quindi ho deciso di cominciare a parlarne.

Lo so, manca ancora un anno e mezzo … una vita, tuttavia i sondaggi continuano ad arrivare e quindi ho deciso di cominciare a parlarne, sarà uno degli argomenti che ci accompagnerà per i prossimi diciotto mesi.

Certo lo avete capito, si tratta delle elezioni negli Stati Uniti che si terranno nella prima settimana del novembre 2024.

Manca invece un anno alle elezioni europee, certo importanti anche queste, ne parleremo sicuramente, ma sappiamo che il Parlamento europeo è un Parlamento che, di fatto, non legifera, anche se nel sito internet ufficiale dell’Unione europea viene riportato che il Parlamento europeo è “l’organo legislativo dell’UE eletto a suffragio universale con competenze di vigilanza e di bilancio”.

Nella realtà a comandare è la Commissione europea che si definisce il braccio esecutivo politicamente indipendente dell’UE. Ed è la Commissione europea ad aver competenza esclusiva dell’elaborazione delle proposte di nuove normative europee.

Insomma il Parlamento europeo serve solo per eleggere il Presidente della Commissione europea.

Quindi mi chiederete ed allora i Parlamentari europei cosa fanno? La risposta è … niente! O meglio effettivamente fanno una cosa, nella loro maggioranza fanno … i lobbisti.

Ma chiarisco subito che si tratta di una attività, in genere, assolutamente lecita, che poi si possa anche ritenere inopportuna è vero, ma è lecita, insomma non infrange la legge, naturalmente se è svolta in maniera trasparente.

Sul sito ufficiale del Parlamento europeo alla pagina Trasparenza ed etica si legge:

Il Parlamento europeo è impegnato a promuovere la trasparenza e l’etica nell’ambito delle attività di lobbismo. Insieme al Consiglio dell’Unione europea e alla Commissione europea, il Parlamento utilizza un registro comune per la trasparenza onde controllare le attività dei rappresentanti di interessi. I deputati pubblicano inoltre informazioni sui loro contatti con i gruppi d’interesse.

Non aggiungo altro e lascio a voi ogni commento.

Comunque insomma abbiamo capito che le elezioni europee non hanno una grande importanza, mentre le Presidenziali negli Stati Uniti che si terranno sei mesi dopo, possono davvero essere delle elezioni determinanti per il futuro del pianeta.

Tutti voi conoscete la procedura attraverso la quale si elegge il Presidente negli Stati Uniti, imperniata sulla primarie dei due principali partiti, quello repubblicano e quello democratico, dalle primarie escono i due candidati che successivamente si sfideranno fra loro.

Ebbene fra i candidati avremo sicuramente due figure che certamente potremmo definire atipiche, anziché essere i veri e propri rappresentanti dei due partiti, potrebbero essere più correttamente definiti degli indipendenti.

Fra i repubblicani mi riferisco come ovvio a Donald Trump e fra i democratici a Robert Kennedy Jr.

Tuttavia, mentre Trump ha ottime possibilità di imporsi alle primarie del Partito Repubblicano, Kennedy è nettamente sfavorito, perlomeno al momento, rispetto a Joe Biden che invece è proprio l’emblema del politico tradizionale.

Quindi, sempre al momento, è molto probabile che a novembre del prossimo anno, a contendersi la sala ovale della Casa Bianca siano Joe Biden per i democratici e Donald Trump per i repubblicani.

Ebbene ancora tempo fa i media mainstream americani, che, come quelli italiani, guardano tutti a sinistra, hanno cercato di pubblicizzare dei sondaggi taroccati nei quali si evinceva che Biden avrebbe vinto, e quindi sarebbe stato confermato Presidente, qualora il suo competitor fosse stato Trump.

Mentre avrebbe perso qualora il suo competitor fosse stato DeSantis, il Governatore repubblicano della Florida.

Ebbene ora non possono continuare a far passare questa frottola, e quindi sono stati pubblicati anche sondaggi che mettono a confronto i due candidati che con ogni probabilità si contenderanno l’elezione a Presidente degli Stati Uniti d’America.

Per essere assolutamente imparziale cito l’Ansa, ossia la nostra Agenzia di Stampa che riporta un sondaggio effettuato dal Washington Post, giornale che certamente non ha simpatie per Trump.

Ebbene secondo questo sondaggio Trump sarebbe avanti di sette punti riscuotendo il 49% dei consensi rispetto al 42% di Biden.

Il sondaggio non riguardava soltanto la sfida Trump Biden, ma anche alcuni giudizi sull’attuale Presidente, ed è per questo, in particolare, che Biden dovrebbe preoccuparsi.

E’ risultato infatti che soltanto il 36% degli americani approva il lavoro svolto dal Presidente Biden, il livello più basso mai raggiunto da quando Biden siede alla Casa Bianca.

Oltretutto ben il 47% degli americani non solo non approva il lavoro svolto, ma non lo approva “fortemente” insomma quasi la metà degli americani dà un giudizio fortemente negativo dell’attuale Amministrazione.

E non è tutto perché potremmo definire avvilente, per l’attuale Presidente, l’esito di un altro quesito posto al campione rappresentativo della popolazione statunitense, per il 63% degli americani, infatti, Biden non ha più “l’acutezza mentale” per svolgere il suo ruolo.

Mentre la maggioranza degli americani ritiene che Trump, seppur abbia solo 5 anni in meno di Biden, abbia le capacità mentali per essere Presidente. 

Insomma per Biden sembra proprio una disfatta.

Deve già ora inseguire il suo avversario, anche se ovviamente ha tempo per riprendersi, come pare sia accaduto alle elezioni di Midterm nelle quali partiva per sfavorito, ed alla fine un sostanziale pareggio è stato celebrato come una netta vittoria.

Ed allora potremmo anche dire che avevano ragione coloro, e fra questi in testa ci metto sicuramente JP, che sostenevano che l’accanimento della magistratura nei confronti di Trump, paradossalmente, ma non troppo, pare abbia finito per avvantaggiarlo, risultando agli occhi della gente comune quasi un perseguitato.

Naturalmente non posso concludere il video senza citare anche il convitato di pietra, che voi certamente conoscete perfettamente visto che ha permesso a Biden nelle elezioni del 2020 di venir dichiarato Presidente in maniera assolutamente sorprendente.

Tutti noi democratici ci auguriamo che stavolta il convitato non entri in gioco.

Giancarlo Marcotti
Giancarlo Marcotti
Giancarlo Marcotti è laureato in Scienze Statistiche ed Economiche all’Università di Padova. Nella sua attività professionale ha collaborato con importanti Istituti Finanziari, ricoprendo diversi ruoli. Giancarlo Marcotti è Direttore Responsabile di Finanza In Chiaro, oltre che curatore della rubrica I Mercati e redattore della sezione portafoglio nella quale, giornalmente, riporterà le scelte di investimento effettuate. Giancarlo Marcotti cura la trasmissione Mondo e Finanza su Youtube di Money.it.
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