Avvistamenti di smombie anche sulla Treccani, ecco gli zombie dello smartphone

Il termine smombie è arrivato anche sulla Treccani. Ecco origine e significato del termine che descrive un fenomeno sempre più pericoloso.

Completamente rapiti dai pixel del display, camminano con lo sguardo fisso sullo smartphone. Niente che possa attirare la loro attenzione, nemmeno un palo della luce, nemmeno le strisce pedonali, nemmeno i clacson delle macchine che suonano contro all’impazzata. Pare riescano a non staccarsi dal cellulare nemmeno mentre attraversano la strada in bicicletta.

Sono sempre di più gli avvistamenti di questi nuovi esemplari di razza umana, talmente tanti che questo – pericoloso – fenomeno sociale ha meritato un termine tutto suo per essere descritto ed appena entrato a far parte del dizionario Treccani

Attenzione agli smombie, il significato del termine appena arrivato sulla Treccani

I neologismi, spesso mutuati dalla lingua inglese, raccontano in maniera esemplare i cambiamenti della società. Basti pensare alle sole parole smart-working e lockdown che in poche lettere esprimono un correlato di esperienze e mutamenti determinati dalla recente pandemia, raccontandone i profondi mutamenti che ne sono derivati.

E, in questo senso, non poteva certo mancare un neologismo che descrive molto bene un fenomeno sociale sempre più rappresentativo dei tempi attuali.

“Smombie” nasce dall’unione di due termini anglosassoni: “zombie” e “smartphone” e descrive il comportamento tipico di chi cammina per strada con il cellulare in mano.

Il neologismo non è nato da poco ma la novità è che è stato appena introdotto sulla Treccani. Questo il significato riportato:

Chi cammina per strada senza alzare lo sguardo dallo smartphone, rischiando di inciampare, scontrarsi con altre persone, attraversare la strada in modo pericoloso”

Molto probabile che dopo averlo letto, ci si accorga che ognuno di noi è stato smombie almeno una volta nella vita

Smombie, quando è stato utilizzato per la prima volta?

Non si tratta in realtà di un termine appena coniato. La parola smombie trova la sua prima occorrenza nel 2008 quando in Germania il termine venne utilizzato per la prima volta per poi conquistare nel 2015 il titolo di “parola dell’anno del linguaggio giovanile” assegnato dal dizionario di tedesco Langenscheidt.

In Italia fa la sua prima comparsa per mano di Repubblica, citata dalla Treccani stessa, che per prima ne da una definizione nel 2015 descrivendo il fenomeno come “un esercito di morti viventi, per lo più giovani o giovanissimi, che camminano per strada ipnotizzati dal loro cellulare”. 

Ad oggi si può senz’altro affermare che il fenomeno colpisce trasversalmente praticamente tutte le fasce di età della popolazione, giovani e meno giovani (che sia anche un po’ colpa della FOMO?).

I rischi di essere Smombie, tutti i provvedimenti presi nel mondo

Il termine potrebbe anche far sorridere se non fosse che la pratica di non staccare gli occhi dalla schermo può diventare decisamente pericolosa, talmente tanto da essere divenuta oggetto di tentativi di regolamentazione sparsi nel mondo. 

In Giappone per esempio, il comportamento degli smombie – lì chiamati “arukisumaho” – ha costretto il sindaco di Yamato, città a 30 km da Tokio, ad affiggere manifesti indicanti il divieto di camminare con gli occhi puntati sullo smartphone. 

Anche a Seul e in Corea del Sud sono da tempo apparsi cartelli stradali con segnali di pericolo. 

Non sono mancati interventi nemmeno in Cina e in Belgio dove in alcune città, come riportato da Wired, nel 2014 la disattenzione da Smombie ha condotto alla predisposizione di apposite corsie a loro dedicate al fine di evitare scontri ed incidenti. 

In Italia invece a muoversi in questa direzione è stata una sentenza emessa dal Tribunale di Trieste che ha sottolineato come anche un qualsiasi pedone sia chiamato ad attenersi alle norme del Codice al pari di automobilisti e motociclisti, ivi compreso il divieto di utilizzo dello smartphone

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