La politica è impegno

Torno sul video che ho pubblicato ieri, un video nel quale mettevo in evidenza come praticamente in tutti i Paesi europei

Torno sul video che ho pubblicato ieri, un video nel quale mettevo in evidenza come praticamente in tutti i Paesi europei sono nati e soprattutto hanno avuto un chiaro successo elettorale, partiti deliberatamente antisistema.

Un video che concludevo chiedendo a voi perché in Italia questo non è avvenuto, perché alle scorse elezioni nazionali, quelle del 25 settembre 2022, i Partiti chiaramente anti sistema, mi riferisco quindi a Italexit ed a Democrazia Sovrana e Popolare, non hanno superato la soglia di sbarramento fissata al 3%.

La quasi totalità di voi ha giustificato questa mancanza di fiducia nei partiti veramente sovranisti con la delusione provata dopo l’esperienza Movimento 5 Stelle.

Alcuni hanno anche sottolineato la delusione avuta da Fratelli d’Italia, ma dato che io mi riferivo alle ultime elezioni nazionali, è chiaro che la mancata fiducia nei partiti sovranisti è antecedente alla delusione del Governo Meloni.

Quindi limitiamoci alla delusione Movimento 5 Stelle che obiettivamente è stata una fortissima delusione, ma non può essere questa la motivazione.

Oltretutto sembra ora che tutti voi, nel 2018 abbiate votato Movimento 5 Stelle, certamente hanno ricevuti tanti voti, ma non esageriamo.

Ritengo poi senza senso giustificare il mancato voto ai partiti sovranisti con la poca simpatia nei confronti dei loro leader semplicemente per un motivo.

Votare un partito non significa votare il suo segretario, mi chiedo: ma fra tutti i candidati dei partiti sovranisti non ce ne era uno che meritava la vostra fiducia e quindi il vostro voto?

Mi sembra impossibile che fra i candidati del partito che potevate ritenere degno del vostro voto non ce ne fosse uno che meritasse la vostra preferenza.

Quindi il vostro voto sarebbe andato al candidato al quale avevate attribuito la vostra preferenza.

Ma al di là di tutto, se una persona ritiene che il proprio Paese sia Governato male non può far altro che impegnarsi affinché le cose cambino, mentre questo non succede, questa è la verità dei fatti.

Perché non succede?

Perché impegnarsi in politica … è un impegno, e una persona preferisce far altro, salvo poi lamentarsi perché è Governato male.

Ripeto la tautologia, impegnarsi è un impegno, e come tutti gli impegni è scocciante.

Siete super tifosi dell’Inter e la sera nella quale si gioca la finale di Champions League contro il Real Madrid, viene indetta una riunione del partito durante la quale sai già che si ripeteranno cose già dette mille volte ed alla quale parteciperanno quattro gatti, però … però devi andarci.

Si sei come Fantozzi con la Corazzata Potemkin, sai di esserlo, ma la politica è anche questo.

Ma non solo.

Ti chiamano per andare ad un incontro serale in una città che dista 70 chilometri, sai già che parteciperanno sette o otto persone, ma tu devi saltare la cena, prendere la tua automobile, metterci dentro la benzina che nessuno ti rimborserà e tornare a casa quando è già notte.

Ma ho citato solo un piccolo esempio di cosa significhi impegnarsi in politica, nella realtà l’impegno è molto più gravoso, occorre avere una pazienza infinita perché dopo tutto questo ti sentirai dire dall’idiota di turno, che stai cercando di postarti, ti sentirai dire che i politici sono tutti ladri, che non lavorano e guadagnano stipendi faraonici.

E tu per primo, che sai per certo che il tuo impegno politico non ti porterà mai a Montecitorio, che non sei un politico, ma lo fai per un ideale, o per cercare di migliorare il Paese nel quale vivranno i tuoi figli, mandi giù tutto e te ne stai zitto, insomma porti pazienza.

Ed allora se dopo aver fatto tutto ciò, ed aver portato tutta la pazienza possibile ti chiedi … ma chi me lo fa fare … è più che comprensibile.

Ma poi devi anche essere onesto con te stesso e se arrivi a chiederti … ma chi me lo fa fare … devi anche essere onesto e riconoscere che così perdi anche il diritto di lamentarti.

Troppo comodo starsene a casa sul divano e dire peste e corna a destra e a manca.

Sia ben chiaro è lecitissimo, è ovvio che nessuno deve essere obbligato ad impegnarsi in politica, tuttavia ripeto si deve anche essere onesti con se stessi e non continuare a lamentarsi.

L’ho già detto più volte, ma mi fa piacere ricordarlo, se il 25 di settembre tutti voi avete avuto la possibilità di votare due liste certamente anti sistema come Italexit e Democrazia Sovrana e Popolare è semplicemente perché un certo numero di persone hanno dedicato tutta la loro estate, tutte le loro ferie ed anche una parte dei propri risparmi, per raccogliere le firme necessarie per potersi presentare alle elezioni.

E tutto questo lo hanno fatto mentre voi ve ne stavate beatamente al mare a prendere il sole e sorseggiare una coca-cola.

Spero solo che una parte di voi possa aver apprezzato questo mio video.

In conclusione vi do solo un consiglio: provate.

Provate ad entrare in politica, guardate che vi accoglieranno a braccia aperte, per i partiti politici, soprattutto quelli piccoli costituiti da poco, ogni persona che si impegna in politica è una benedizione, quindi sarete senz’altro bene accolti.

Cerchiamo tutti di dare il nostro contributo per migliorare la nostra amata Italia.

Giancarlo Marcotti
Giancarlo Marcotti
Giancarlo Marcotti è laureato in Scienze Statistiche ed Economiche all’Università di Padova. Nella sua attività professionale ha collaborato con importanti Istituti Finanziari, ricoprendo diversi ruoli. Giancarlo Marcotti è Direttore Responsabile di Finanza In Chiaro, oltre che curatore della rubrica I Mercati e redattore della sezione portafoglio nella quale, giornalmente, riporterà le scelte di investimento effettuate. Giancarlo Marcotti cura la trasmissione Mondo e Finanza su Youtube di Money.it.
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