100milioni di $ in criptovalute donati all’Ucraina! Perchè? dollaro

Nelle ultime settimane le donazioni in criptovalute verso l'Ucraina sono aumentate esponenzialmente arrivando a raggiungere l'equivalente di 100 milioni di $.

Nelle ultime settimane le donazioni in criptovalute verso l’Ucraina sono aumentate esponenzialmente arrivando a raggiungere l’equivalente di 100 milioni di dollariL’obiettivo principale dei contribuenti è di sostenere le forze armate ucraine durante il conflitto armato contro la Russia.

Queste cifre sono state raggiunte grazie all’appoggio di persone influenti attraverso le principali piattaforme online di exchange. Binance per esempio ha contribuito con 2 milioni e mezzo di dollari in criptovalute donate all’ONG UNICEF per il supporto dei minori in Ucraina.

Moltissimi sono stati i donanti che si sono schierati dalla parte dell’Ucraina permettendo che ricevesse una grande quantità di denaro velocemente e senza intermediari. Secondo tomshw, 60 milioni di dollari sono stati spesi in attrezzature militari mentre per quanto riguarda gli aiuti umanitari non si hanno ancora cifre certe.

Le criptovalute sono state sicuramente accettate a braccia aperte dall’Ucraina che ha fatto passi da gigante verso il mondo cripto in poche settimane da quando è iniziato il conflitto. Ma sappiamo che quando girano grandi quantità di criptovalute il deep web si muove e gli hacker non stanno sicuramente con le mani in mano…

Il ruolo delle criptovalute nel conflitto russo-ucraino

Il conflitto ha completamente stravolto il mondo delle criptovalute, soprattutto in Ucraina, Paese che ha visto arrivare una grande quantità di soldi direttamente, senza passare per i sistemi bancari tradizionali. Come scrive tomshw:

La questione della guerra Russia-Ucraina ha avuto ripercussioni sostanziali nell’universo delle criptovalute al punto che è stata definita la prima “guerra crittografica” al mondo.

Alcuni donanti come l’Inghilterra per esempio hanno deciso di effettuare donazioni con una clausola ben precisa: che non venissero utilizzati per fini bellici ma per aiuti umanitari e per aiutare la popolazione ucraina in difficoltà economiche o sociali in generali.

Purtroppo quando parliamo di queste cifre non possiamo dimenticarci di considerare tutte le speculazioni che si possono nascere come per esempio un modo per aggirare le sanzioni imposte alla Russia. Il mercato russo delle criptovalute è ancora piccolo e in esplorazione quindi per ora troppo di nicchia per essere speculato.

Quello che è certo è che la regolamentazione delle criptovalute sia in Russia come in Ucraina è partita in quarta da un mese a questa parte. Ciò è un chiaro segnale di come entrambi i Paesi intendano usufruire dei benefici di questo mercato finanziario, ma come? 

Prima di continuare la lettura ti consiglio di guardare questo webinar esplicativo di Investire.biz – Investimenti & Trading della guerra tra Russia e Ucraina soffermandosi su un aspetto molto importante: chi ci guadagna dalla guerra? 

Le criptovalute per l’Ucraina

Per il mercato ucraino le criptovalute sono state una vera e propria svolta tanto da essere twittato dal profilo ufficiale dell’Ucraina: a partire dal 26 di febbraio scorso, l’Ucraina ha dichiarato pubblicamente di accettare donazioni in criptovalute tra cui Bitcoin, Ethereum e USDT.

Questa apertura ha fatto sì che molti investitori potessero fare delle donazioni direttamente o attraverso delle opzioni di charity che mettono a disposizione diverse piattaforme di exchange, tra cui Binance. La maggior parte dei fondi iniziali è stato investito totalmente in armamenti e attrezzature militari.

Di fonte alla potenza russa, l’Ucraina non ha a disposizione una risposta militare sufficientemente grande e preparata per bloccare l’invasione e quindi la prima necessità del presidente ucraino è stata la difesa. Ma le donazioni sono anche state utilizzate per fini umanitari.

Una raccolta fondi in criptovalute per finanziamenti bellici

Si può dire che per la prima volta nella storia un governo ha dichiarato di accettare apertamente donazioni in criptovalute per la propria difesa militare. Infatti più di 60 milioni di dollari in criptovalute sono stati investiti nell’acquisito di attrezzature militari.

Alcune di queste criptovalute sono nate a partire da un meme e oggi hanno un prezzo di mercato superiore a quello del rublo russo: sto parlando dei dogecoin. Ironicamente ma senza mancare di verità fondata Dror Poleg, fondatore di Hype Free Crypto dice: 

Per la prima volta nella storia, il budget militare di un paese dipende dalla qualità dei meme che questo può produrre.

La raccolta fondi online ha sorprendentemente aperto un nuovo mondo e nuove dinamiche che non erano state previste prima. La velocità e la non dipendenza dai governi permettono alla criptovalute di essere più efficaci e di fronteggiare la crisi economica imminente.

Le criptovalute per la Russia

D’altra parte per la Russia il mondo delle criptovalute potrebbe essere aggirato con fini molto diversi che si dirige verso la speculazione e l’aggiramento delle sanzioni. Come scrive Davide Pietralgelo in La lanterna, le criptovalute:

si stanno affermando come un mezzo per proteggere la ricchezza e la possibilità di scambiarla. I russi hanno buoni motivi per comprare crypto, proteggere la ricchezza dal calo del rublo e posizionarla su sistemi non censurabili.

Infatti da quando è iniziato il conflitto russo-ucraino, nella piattaforma Binance si può vedere che c’è stato un aumento considerevole dei volumi in rubli ma non solo qui, anche negli exchange russi!

Questo ovviamente comporta l’aumento del prezzo di alcune cripto, come i Bitcoin, dal momento che il numero dei wallet con più di mille Bitcoin è cresciuto esponenzialmente. La tecnologia decentralizzata delle criptovalute potrebbe essere davvero una manna dal cielo per evitare il collasso della moneta russa.

Criptovalute: attacchi da parte di hacker filorussi 

Tra le sanzioni che sono state applicate alla Russia c’è un blocco finanziario molto pesante che spinge la nazione ad esplorare nuovi orizzonti per mantenere un’attività aperta con il resto del mondo. Sempre Davide Pietrangelo fa notare che:

Limitata nelle attività della banca centrale e nello swift, e ora dimenticata anche da Visa e Mastercard, la Russia sta cercando un’alternativa nel proprio circuito Мир (mondo/pace) che fatica a decollare e nello yuan digitale cinese che vorrebbe dire però diventare dipendenti da Pechino. I suoi cittadini nel frattempo si rivolgono alle criptovalute.

Ci sono già state numerose allerte a riguardo diramate dalla Computer Security Incident Response Team dell’Anc-Agenzia nazionale di cybersicurezza che hanno avvertito sulla possibilità che hacker filorussi potessero colpire i wallet degli investitori italiani.

Questo fino al giorno d’oggi non è successo ma non ci sarebbe da sorprendersi. Le fazioni hacker individuate fino ad ora sono molte e di queste più di un quinto è vicino alla Russia. Come scrive Carlo Terzano in Start Magazine:

Secondo le informazioni raccolte da un gruppo di ricerca sulla sicurezza informatica che si chiama CyberKnow, in campo ci sarebbero oltre 50 gruppi. Quelli che supportano la Russia, almeno in modo ufficiale, sarebbero la minoranza: 14.  

Criptovalute: le richieste del governo ucraino

Il governo Ucraino in vista delle allerte di speculazione da parte della Russia ha chiesto ai principali siti di exchange di congelare le transazioni di tutta la popolazione russa. Alcuni Paesi come la Svizzera, Corea del Sud e Singapore hanno bloccato ogni scambio mentre altri non hanno accolto questa richiesta.

Brian Armstrong per esempio è uno di questi. Come dirigente d’azienda e investitore americano, CEO della piattaforma di criptovaluta Coinbase, ha dichiarato di non voler congelare i moviementi dei clienti russi perchè afferma che danneggerebbero tutti i russi e non solo gli oligarchici (sostenitori di Putin).

Altri Paesi ancora come Israele, hanno deciso semplicemente di aumentare la sicurezza informatica per individuare movimenti sospetti e minacce. Insomma ognuno reagisce in modo diverso e con le proprie ragione e interessi ovviamente.

In generale c’è un atteggiamento comune? Si può vedere in molti casi che i principali siti di exchange si appoggiano alle decisioni dei rispettivi governi e delle sanzioni imposte, mossa che va contro il principio di neutralità.

Criptovalute: sono ancora un mondo neutrale?

Questa è davvero una bella domanda che sta suscitando tantissime polemiche soprattutto da parte degli stessi investitori e sostenitori delle cripto. Perchè per esempio la richiesta del governo ucraino è legittima ma una risposta affermativa implicherebbe escludere tutti i cittadini russi a priori.

C’è da dire in primis che in Russia non è così facile scambiare criptovalute, e ancora meno se parliamo di grandi cifre, nella moneta locale. Inoltre è difficile comprare beni di prima necessità con le cripto sia per il fatto che poche realtà accettano questo pagamento che per la percentuale ancora bassa di investitori.

Quindi da un lato vediamo che ci sono delle reazioni diverse da parte dei diversi exchange che a volte seguono delle logiche interne e a volte no e dall’altra parte un presa di posizione netta che va a braccetto con le politiche dei governi.

Con questo faccio per esempio riferimento al tweet di Brian Armstrong del 4 di marzo:

8/ Some ordinary Russians are using crypto as a lifeline now that their currency has collapsed. Many of them likely oppose what their country is doing, and a ban would hurt them, too. That said, if the US government decides to impose a ban, we will of course follow those laws.

— Brian Armstrong – barmstrong.eth (@brian_armstrong) March 4, 2022

In poche parole Brian Armstrong dice moltissime cose: soprattutto che una delle piattaforme più famose a livello internazione di exchange si adatterà alle leggi prese dal governo statunitense. Questa presa di posizione al lato del governo ovviamente fa cadere la neutralità della criptovaluta.

Redazione Trend-online.com
Redazione Trend-online.com
Di seguito gli articoli pubblicati dalla Redazione di Trend-online. Per conoscere i singoli autori visita la pagina Redazione Trend-online.com
Seguici
161,688FansLike
5,188FollowersFollow
797FollowersFollow
10,800FollowersFollow

Mailing list

Registrati alla nostra newsletter

Leggi anche
News Correlate