Camera del Commercio USA sostiene criptovalute, SEC nei guai

Non abbiamo ancora capito che intenzioni abbia la SEC, ma la Camera del Commercio USA entra in gioco schierandosi con le criptovalute.

Attualmente il settore crypto è bersagliato dalla SEC.

Una dopo l’altra, società e criptovalute vengono citate in giudizio dalla commissione statunitense che sembra volere mettere a tutti i costi i bastoni tra le ruote all’intero settore.

Che sia un tentativo di proteggere i consumatori? O forse l’istituzione mira solo a demolire il Web3?

Nella partita che vede coinvolti milioni d’investitori, oltre che società crittografiche e l’organo di controllo statunitense, entra in gioco un pezzo grosso: la Camera di Commercio USA.

E, dulcis in fundo, sembra schierarsi dalla parte delle criptovalute!

Vediamo cos’è accaduto nel dettaglio.

Camera di Commercio USA

Ci sono degli organi governativi che sono molto più che importanti, forse fondamentali.

Uno di questi è sicuramente la Camera di Commercio negli Stati Uniti.

Fondata nel 1912, è la più grande federazione imprenditoriale del mondo, che rappresenta quasi tre milioni di aziende, 2.800 camere statali e locali, 830 associazioni imprenditoriali e oltre 100 Camere di Commercio americane all’estero.

Con sede a Lafayette Square, dalla Casa Bianca a Washington, DC, la missione dell’istituto è quella di combattere per gli interessi degli affari e della libera impresa davanti al Congresso, alla Casa Bianca, alle agenzie di regolamentazione, ai tribunali, alla corte dell’opinione pubblica e ai governi di tutto il mondo.

Cosa che ci porta alla battaglia USA del 2023: quella per le crypto.

SEC contro tutti nel 2023

Sembra che nel 2022 le attività della commissione di controllo finanziario americana abbia aumentato le sue cause nel settore crittografico di circa il 50%.

I casi intentati contro le criptovalute sarebbero stati più di 30 l’anno scorso, compreso quello più celebre contro Sam Bankman-Fried, l’ex CEO del decaduto FTX.

Tuttavia la SEC ha spinto ancora di più l’acceleratore intentando cause contro diversi crypto provider: Genesis, Kraken, Coinbase, Binance e Justin Sun (ideatore di Tron) solo per citare i più celebri.

Questo non ha giovato affatto al settore, che si trova così immobilizzato dall’incertezza che vige sul settore.

Ed è qui che entra in gioco un partecipante inaspettato: stavolta a favore delle criptovalute.

Basta attese, urge regolamentazione criptovalute

Recentemente sembra che perfino Coinbase si sia ribellata all’eccessivo accanimento della commissione sull’intero settore intentando una causa contro la Securities and Exchanges Commission a sua volta.

Inoltre quest’ultima sta affrontando le critiche della Camera di Commercio degli Stati Uniti per la sua mancanza di chiarezza riguardo a quali asset digitali sono titoli ai sensi della legge federale.

Questo problema è di elevata importanza dati i trilioni di USD coinvolti e le milioni di persone che su di esso operano.

Secondo il deposito, la SEC ha rifiutato di impegnarsi in qualsiasi processo sistematico o normativo per spiegare cosa significhi la sua pretesa autorità, offrendo invece azioni esecutive una tantum e discorsi pubblici. Ciò ha creato incertezza normativa e destabilizzato il contesto normativo per le risorse digitali.

Questo potrebbe essere un grave problema per la credibilità e la sostenibilità dei casi SEC contro le criptovalute e le società citate con loro coinvolte.

Camera del Commercio schiaccia SEC

Il caso di uno degli exchange crypto più importanti del mondo ha senza dubbio permesso a un elemento assai importante di scendere in campo a favore del settore.

Nel luglio 2022, Coinbase ha presentato una petizione alla SEC per avviare una regolamentazione relativa alle criptovalute. Ha esortato la Commissione a rispondere a domande fondamentali come “quali asset digitali sono titoli?”

Più di 1.700 commentatori hanno fatto eco alla chiamata di Coinbase, ma l’istituzione non ha espresso alcun interesse ad affrontare la richiesta della società, secondo la Camera di Commercio USA.

Coinbase ha quindi avviato una causa contro la SEC per costringere l’autorità di regolamentazione ad agire, che è il punto s cui è intervenuta proprio la Camera.

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Problemi per la SEC?

Sembra chiaro come la Camera di Commercio USA giudichi inappropriato l’atteggiamento della Securities and Exchanges Commission nei confronti delle crypto.

L’ente ha una rilevanza non indifferente e ha perfino inviato un documento dove sostiene che la SEC ha agito illegalmente con l’industria delle criptovalute e che ciò sta causando incertezza normativa, ostacolando l’innovazione.

Queste azioni stanno destabilizzando il giusto processo costituzionale dimostrandosi, non solo dannose per la politica, ma anche illegali, e anche gli esiti del continuo ritardo della commissione in merito a una possibile e chiara regolamentazione non rendono le cose migliori.

L’aiuto arriva nel momento giusto per le valute digitali e potrebbe avere un profondo impatto sull’ambiente normativo, poiché dimostra il supporto per l’industria delle criptovalute da parte di una delle organizzazioni imprenditoriali più significative e influenti negli Stati Uniti.

Potrebbe anche dare più credibilità alle affermazioni dei sostenitori delle criptovalute a sfavore della controparte, che ora potrebbe avere davvero difficoltà ad affermare le sue ragioni.

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