Ricordate: il 31 marzo scade obbligo green pass sul lavoro!

Ricordate: il 31 marzo scade lo stato d'emergenza sanitario e, con esso, anche l'obbligo di green pass sul lavoro, secondo l'art.1 del D.Legge n. 52 del 2022.

Il 31 marzo, oltre a scadere lo stato d’emergenza sanitario, scade anche l’obbligo di esibire in green pass in ogni luogo di lavoro. E questo non è un’opzione o una probabilità: è una certezza descritta chiaramente nell’articolo 1 del Decreto Legge del 22 aprile 2021 n. 52

Per amore di verità, riportiamo integralmente l’articolo del decreto suddetto, che afferma: “Dal 15 ottobre 2021 e fino al 31 marzo 2022, termine di cessazione dello stato di emergenza, al fine di prevenire la diffusione dell’infezione da SARS-CoV-2, al personale delle amministrazioni pubbliche di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, al personale di cui all’articolo 3 del predetto decreto legislativo, al personale delle Autorita’ amministrative indipendenti, ivi comprese la Commissione nazionale per la società e la borsa e la Commissione di vigilanza sui fondi pensione, della Banca d’Italia, nonche’ degli enti pubblici economici e degli organi di rilievo costituzionale, ai fini dell’accesso ai luoghi di lavoro, nell’ambito del territorio nazionale, in cui il predetto personale svolge l’attivita’ lavorativa, e’ fatto obbligo di possedere e di esibire, su richiesta, la certificazione verde COVID-19 di cui all’articolo 9, comma 2”.

Come potete facilmente notare già dalla primissima frase dell’articolo, l’obbligo di esibire il green pass su OGNI LUOGO DI LAVORO, scade con lo scadere dello stato di emergenza, ovvero il 31 marzo, esattamente tra 26 giorni.

L’obbligo di esibire il green pass sui luoghi di lavoro scade il 31 marzo, eppure sui giornali non se ne parla

Per quanto questa cosa sia chiara e soprattutto sia “legge”, sui giornali mainstream non se ne parla affatto o, se se ne parla, se ne parla come se fosse un’eventualità, “forse sarà eliminato”, “chissà cosa accadrà”, “le Regioni frenano”.

No, signori e signore: non c’è alcun forse, non c’è alcun chissà, non c’è nessuna regione che può frenare. Il 31 marzo scade l’obbligo di presentare il green pass nei luoghi di lavoro; base, super, iper, mega, non importa. Scade l’obbligo per legge.

E chiunque dal primo aprile dovesse chiedervi il green pass per entrare nel luogo di lavoro, lo farà arbitrariamente e contro la legge. A meno che non si tratti di over 50, i quali dovranno subire questo ignobile ricatto, anzi peggiore dell’obbligo di green pass perché nel loro caso si tratta di obbligo vaccinale e pure fittizio, fino al 15 giugno.

Alla luce della legge, non si comprendono articoli come questo del Sole 24 ore nel quale si parla di uno sforzo, di un pressing “bipartisan”, ovvero che arriva da più parti politiche, come Lega e 5 Stelle, per far abolire il green pass sui luoghi di lavoro.

Ma perché si parla di pressing se la legge già esiste? Addirittura Giuseppe Conte, il padre dei DPCM restrittivi e lesivi della libertà, incostituzionali e illegittimi della prima ondata, avrebbe dichiarato di aver richiesto al governo di rivedere da subito le misure sul green pass al lavoro e l’obbligo vaccinale per gli over 50, che, come dice l’avvocato: «ha creato grande dibattito nel Paese, prima ancora che nel Parlamento», perché «va a incidere pesantemente sul diritto al lavoro».

Ma davvero? Eppure tutti quelli che hanno sempre detto che questo era un vile ricatto sanitario che obbligava di fatto le persone ad un trattamento sanitario altrimenti sarebbero rimasti senza stipendio, sono stati sempre tacciati per complottisti e terrapiattisti. 

L’obbligo di green pass votato da tutte le forze politiche in Consiglio dei Ministri

Nonostante questa palese deriva autoritaria, liberticida, che ha ucciso ogni diritto fondamentale della nostra martoriata Costituzione, tutti, e dico tutti, nel Consiglio dei Ministri più minestrone di tutti i tempi, hanno votato ogni tipo di decreto.

Il green pass, poi il super green pass, poi l’obbligo di green pass a lavoro, l’obbligo vaccinale in ospedale, l’obbligo vaccinale per il personale scolastico e, in ultimo, l’obbligo vaccinale per gli over 50. Tutto votato da tutti in CDM.

Il 31 marzo scade l’obbligo di green pass; la Lega: “Via subito!”

Salvini è d’accordo con Conte e ribatte: “Bene Conte: via subito l’obbligo di super green pass sui luoghi di lavoro”. Ci si chiede quanto valga la parola della Lega, perché l’obbligo di green pass di cui chiede adesso il ritiro immediato, è stato votato anche dalla Lega stessa. Si dice di tutto, si fa il contrario di tutto, poi si ridice di nuovo quello che si era detto prima. 

Il problema, però, è che nell’era di internet le stesse proprie affermazioni, a volte, ci si ritorcono contro. Solo sull’obbligo vaccinale per gli over 50 la Lega si è astenuta in commissione parlamentare, ma alla fine ha votato la legge in aula perché, come al solito, come ha fatto le ultime 50 volte, anche su questa conversione Mario Draghi ha posto la fiducia. 

E infatti il capogruppo al Senato Massimiliano Romeo aveva ribadito le forti perplessità della Lega, specificando che «senza la fiducia non l’avremmo votato, ci saremmo astenuti».

Ma se il 31 marzo scade lo stato d’emergenza e l’obbligo di green pass per i lavoratori, su quale base logica, l’obbligo sarà prolungato solo per quegli over 50?

Come conferma il capogruppo della Lega Romeo: «il 15 giugno non sta in piedi, perché il 31 di marzo se finisce l’emergenza viene meno la base giuridica del green pass, perché se no diventa uno strumento politico non più uno strumento sanitario». Ma va??? Ma davvero? Il green pass uno strumento politico e non sanitario?? Non ne avevamo minimamente idea.

Fine stato d’emergenza il 31 marzo, ma c’è una parola detta da Draghi che mette i brividi: “gradualmente”

Cosa vuol dire gradualmente? Se un obbligo finisce in una determinata data, finisce e basta, non che inizia a finire dal 31 marzo. Ora, dunque, ci si chiede cosa vorrà dire il caro Premier Draghi con la frase da brividi: “porre fine all’obbligo di utilizzo del certificato verde rafforzato gradualmente”? E perché si parla solo di quello rafforzato? Cioè il green pass base (tampone a nostre spese) resterebbe in vigore?

E così tutti i giornali mainstream, invece di dare per certo la fine dell’obbligo di green pass e dell’emergenza il 31 marzo, come dice la legge, usano sempre il condizionale: “dal 1° aprile dovrebbe dunque tornare a essere possibile mangiare all’aperto in bar e ristoranti senza dover esibire il green pass rafforzato; nei locali al chiuso invece il green pass potrebbe rimanere, magari in versione “base”.

Dovrebbe, potrebbe, sarebbe, farebbe. Intanto Pasqua si avvicina e, ovviamente, in questo clima di enorme incertezza su restrizioni e green pass, in un marasma di condizionali che, di certo, non danno sicurezza, i turisti stranieri (esclusi quelli russi a cui è stato escluso lo spazio aereo e che andranno a spendere i venti milioni di euro annui che spendevano qui in Italia, in altri posti) stanno prenotando in Spagna, in Grecia e in altri posti che sono già in overbooking sia per Pasqua che per l’Estate. È davvero il Governo dei Migliori questo.

Stato di emergenza scade il 31 marzo, ma si vorrebbe mantenere il green pass

Sembra assurdo, ma è così. Si vuole sganciare il green pass dallo stato d’emergenza sanitario. Ma com’è possibile?Se il green pass è uno strumento sanitario, di salute pubblica, legato appunto all’emergenza sanitaria, se questa termina deve terminare anche lo strumento utilizzato (sulla carta) per arginarlo.

Altrimenti il Governo dovrebbe dichiarare apertamente che questo pass non è uno strumento sanitario, ma uno strumento di controlli e che lo si vuole mantenere anche in futuro, magari collegato a dati fiscali, come il pagamento di imposte e tasse. 

Ma c’è di più! Addirittura secondo il coordinatore del Cts (organo che non ha più ragione di esistere dal 31 marzo in poi) Franco Locatelli, l’obbligo vaccinale per gli over 50 dovrebbe essere mantenuto anche dopo giugno, perché lui non vede la ratio toglierlo. Pensi professor Locatelli, che noi ancora non vediamo la ratio della sua approvazione! Anche il green pass, secondo Locatelli, dovrebbe restare oltre lo scadere dello stato d’emergenza

Ma allora se tutto deve restare come ora che siamo ancora in stato d’emergenza, teniamoci pure lo stato d’emergenza, così per coerenza. No?

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