Come incide il 25 aprile in busta paga: la differenza di importi tra chi lavora e chi no

Il 25 aprile in busta paga: come viene retribuita la Festa della Liberazione per i lavoratori che si godono la festività e quelli che invece devono comunque svolgere le loro attività.

Il 25 aprile è il giorno della Festa della Liberazione. Per i lavoratori è un giorno festivo, e proprio per questo, sono molti gli italiani che si chiedono quali siano gli importi dello stipendio.

Prima di scoprire come viene effettivamente riconosciuta la ricorrenza in termini di remunerazione, è necessario fare una distinzione fra quei lavoratori che effettivamente devono svolgere regolarmente le loro attività e quelli che invece si possono concedere un giorno di totale riposo.

Ecco come funziona il riconoscimento del 25 aprile in busta paga e la spiegazione di come gli importi dello stipendio siano variabili tra chi lavora durante la festività e coloro che si sono potuti permettere di restare a casa durante il giorno di festività.

Come viene pagato in busta paga il 25 aprile

Il giorno del 25 aprile può portare ad una variazione nella retribuzione dello stesso. Questa differenza dipende da come si passa questo giorno, che è a tutti gli effetti una festa nazionale.

Gli importi dello stipendio dipendono dai lavoratori e dal fatto che essi abbiano lavorato o meno durante quel giorno. Anche i motivi per cui non si lavora creano due diverse distinzioni tra i lavoratori incidendo sulla variazione.

Per aiutare a fare chiarezza, si possono identificare tre categorie di dipendenti: chi lavora, chi non lavora per via della ricorrenza (festività goduta) e chi invece non lavora a causa di un turno di riposo.

Gli effetti del 25 aprile in busta paga per chi lavora

Può accadere che, nonostante il 25 aprile sia una giornata di festa riconosciuta a livello nazionale, un dipendente si ritrovi a dover prestare la propria attività, su richiesta del datore di lavoro.

In queste circostanze, il suo riconoscimento in busta paga per i lavoratori che devono lavorare anche in questo giorno, offre loro il diritto di ricevere una maggiorazione degli importi ordinari dello stipendio.

Mentre la legge stabilisce le linee generali dell’incremento, in realtà sono i singoli contratti collettivi dei lavoratori a definire gli importi effettivi dell’aumento.

Se si prende in considerazione il Ccnl legato all’ambito Multiservizi, in questo caso per chi lavora il 25 aprile, spetterà la normale retribuzione, maggiorata del 50%.

Se, invece, si fa riferimento ai settori Commercio oppure Pubblici esercizi ristorazione collettiva, commerciale e turismo, gli importi della maggiorazione per chi lavora in questo giorno speciale sono più bassi. L’aumento, in questo caso, è infatti di circa il 20%.

Il 25 aprile e la festività goduta

Essendo un giorno di festa, è normale, nonché giusto, che un lavoratore decida di rimanere a casa e non andare in ufficio (a meno che il suo datore di lavoro non chieda il contrario) .

La normativa sul lavoro festivo riconosce verso i lavoratori dipendenti che non presteranno lavoro durante le festività che cadono durante un giorno lavorativo, proprio come la Festa della Liberazione del 2024, la possibilità di percepire comunque la retribuzione ordinaria.

Ciò significa che, nonostante il lavoratore resti a casa durante la giornata di giovedì 25 aprile, egli avrà comunque diritto a percepire la retribuzione ordinaria prevista dal suo stipendio, come se avesse effettivamente lavorato.

In generale, quindi, nella maggior parte dei casi, quando la ricorrenza cade durante un giorno infrasettimanale, il lavoratore ha diritto a percepire quel giorno nella retribuzione ordinaria, anche quando non lavora.

Mentre, nel caso in cui si trattasse di un operaio che percepisce una busta paga su base oraria, la festività goduta sarebbe lo stesso considerata nella retribuzione ordinaria.

Come funziona in busta paga per chi ha il turno di riposo

Potrebbe anche capitare che giovedì 25 aprile sia anche il giorno in cui cade il turno di riposo di un lavoratore.

In questo caso, tecnicamente, si parla comunque di una festività non goduta, in quanto il lavoratore non potrà beneficiare di un giorno extra di riposo che viene solitamente riconosciuto per tutte le giornate festive nazionali.

Bisogna specificare, in questo senso, che la tendenza vuole che le festività non godute vengano pagate ai lavoratori esclusivamente quando queste coincidono con la domenica.

Visto che quest’anno, la festività cade di giovedì, salvo diverse disposizioni previste direttamente dai singoli Ccnl, il lavoratore che gode del giorno di riposo proprio giovedì 25 aprile, ottiene solamente il diritto di chiedere un giorno di permesso in caso ne necessiti, che si aggiunge al monte ore dei permessi previsto in busta paga.

Invece, nel caso in cui un lavoratore stia godendo di un periodo di ferie, malattia, permesso o maternità. Avrà diritto a percepire la retribuzione prevista per quel giorno, perché la festività è da intendere come goduta.

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