Incendio doloso e colposo: è un reato. Ecco cosa si rischia a giocare con il fuoco

Giocare con il fuoco può essere pericoloso. Soprattutto quando da una fiamma incontrollata si sprigiona un incendio colposo.

Giocare con il fuoco può essere pericoloso. Soprattutto quando da una fiamma incontrollata si sprigiona un incendio colposo. Quali sono le conseguenze di un comportamento imprudente? A chi spetterà rispondere dei danni provocati dal fuoco? Quali sono le responsabilità civili e penali?

Se un incendio non viene controllato immediatamente e circoscritto, può diventare un evento pericoloso. Le fiamme quando divampano, possono diventare alte e pericolose. Ed è difficilissimo domarle. Tra le conseguenze di un incendio doloso ci sono la distruzione di boschi, case e veicoli. Nella speranza che non muoiano delle persone. Per questo motivo un incendio è sempre considerato pericoloso: il codice penale provvede a punire qualsiasi persona che causi un incendio. Il reato diventa ancora più grave se l’incendio viene appiccato in un bosco o in una foresta: si rischia di andare in carcere fino a dieci anni. Senza contare che se vengono recati dei danni a delle persone, chi ha provocato l’incendio è costretto a risarcire il danno.

La legge italiana prevede una netta distinzione: un conto è che l’incendio sia stato acceso per un errore, diverso è se sia stato fatto volontariamente. Questa distinzione comporta una conseguenza netta ai fini delle responsabilità penali. Ma cerchiamo di scoprire cosa possa accadere.

Incendio doloso o colposo: la responsabilità civile per i danni

Partiamo con il delineare quale sia la responsabilità civile, che può scaturire dai danni causati da un incendio colposo o doloso. In questo senso la normativa è chiara: l’articolo 2043 del Codice Civile impone che la persona che, intenzionalmente o per colpa, abbia causato un danno ingiusto a qualcuno paghi. Questo è un principio di massima, che viene generalmente riconosciuto in un qualsiasi ordinamento giuridico. Nel momento in cui un soggetto causa un danno ad un’altra persona, deve pagare. Chi è stato danneggiato dovrà riuscire a dimostrare il danno patito ed il nesso causale tra la condotta del danneggiante ed il danneggiamento. Dovrà, inoltre, dimostrare chi sia l’autore del danno. Questi tipi di responsabilità si prescrivono nell’arco di cinque anni: in altre parole chi ha interesse a vedersi riconoscere il danno, deve muoversi entro cinque anni per non perdere ogni diritto.

Perché una determinata persona sia costretta a pagare il risarcimento, è necessario che venga riconosciuta la sua colpevolezza. Nel caso di un incendio il responsabile è la persona che, benché lo abbia fatto involontariamente, abbia provocato l’incendio. A questo punto questa persona dovrà risarcire tutti i danni subiti dal danneggiato, sempre che non sia in grado di dimostrare che l’incendio sia stato provocato da un fatto fortuito. Ossia che le fiamme siano scaturite da un evento imprevedibile ed eccezionale. In questa particolare categoria può rientrare il caso del piromane: questo delinquente sarà responsabile civilmente e penalmente del proprio gesto. Non trova scuse, invece, l’esplosione scaturita da una bombola a gas: in questo caso il proprietario dell’appartamento doveva controllare che il proprio impianto fosse a norma.

Incendio, si devono pagare tutti i danni

Come abbiamo spiegato in precedenza, nel momento in cui si causa un incendio si rischia di andare in galera. Ma solo se lo si fa apposta. Perché l’appiccare un incendio diventi un vero e proprio reato è necessario appiccarlo volontariamente. Non importa se l’incendio sia stato appiccato in un bosco, in un luogo pubblico o nella propria proprietà: se è appiccato volontariamente, si rischia la reclusione da tre a sette anni. Appiccare un incendio è il classico reato di pericolo astratto o presunto: le legge presume che da quell’incendio possa derivare un pericolo per le altre persone, anche se poi questo non dovesse accadere.

Nel caso in cui si sia dato fuoco ad una propria cosa e da questa azione ne derivi un incendio, la responsabilità penale scatterà solo e soltanto se viene dimostrato che da questo comportamento sia derivato un pericolo per l’incolumità pubblica. In questo caso, di reato di pericolo concreto, nel senso che concretamente bisogna dimostrare la pericolosità della condotta.

Incendio boschivo: le responsabilità penali

Nel caso in cui, invece, si dovesse parlare di incendio boschivo le cose cambiano. In questo caso si viene puniti anche a titolo di colpa. Questo significa che quando si genera un incendio in un bosco, si è davanti ad un reato anche quando il fuoco è stato appiccato per errore. Il Codice Penale è molto severo: qualsiasi persona che dovesse provocare un incendio in un bosco, in una selva o in una foresta è punito con la reclusione da quattro a dieci anni. Se l’incendio è stato appiccato per colpa, la pena scende da uno a cinque anni. Le pene sono invece aumentate se dall’incendio deriva pericolo per edifici o danno su aree protette, oppure se deriva un danno grave, esteso e persistente all’ambiente.

Quando dovesse scaturire un incendio boschivo, le pene sono più severe rispetto ad un incendio normale. Tra le colpe penalmente rilevanti rientrano anche quelle inconsapevoli o meramente accidentali. Risponderà di incendio boschivo colposo anche colui che, in occasione di una scampagnata, dimenticando il barbecue acceso, favorisca il sorgere di un incendio.

Pierpaolo Molinengo
Pierpaolo Molinengo
Giornalista. Ho una laurea in Materie Letterarie, conseguita presso l'Università degli Studi di Torino. Ho iniziato ad occuparmi di Economia fin dal 2002, concentrandomi dapprima sul mercato immobiliare, sul fisco e i mutui, per poi allargare i miei interessi ai mercati emergenti ed ai rapporti Usa-Russia. Scrivo di attualità, fisco, tasse e tributi, diritto, economia e finanza.
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