Temu vs Shein, è guerra tra i due colossi dell’e-commerce cinese: cosa sta succedendo?

Temu, e-commerce low cost cinese, accusa il rivale brand Shein di violare il copyright e di intimidire i fornitori. Ecco cosa sta succedendo.

Già in passato Shein aveva accusato Temu di aver chiesto agli influencer di realizzare appositamente post e commenti denigratori contro il brand. Il 13 dicembre, invece, è arrivata la “rivincita” di Temu. La piattaforma cinese, infatti, si è scagliata contro Shein, accusandolo di aver utilizzato minacce mafiose per far licenziare i lavoratori di Temu e convincerli così a legarsi al proprio brand. Vediamo nel dettaglio cosa sta succedendo.

Temu vs Shein: l’accusa smuove la piattaforma cinese

Temu è un’azienda cinese che dal 2015 si è inserita nel mercato, promuovendo prodotti a basso costo e proponendo una forte strategia di advertising. Negli ultimi tempi la piattaforma ha riscontrato un incredibile successo e ha avuto un’espansione tale da istituire una sede a Boston, negli Stati Uniti.

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È di proprietà del colosso tecnologico cinese PDD Holdings, che sostiene anche l’app di e-commerce e ha sede in Cina. Si occupa di vendere prodotti made in China, che svariano dai vestiti agli oggetti (di qualsiasi tipo) per la casa e per la vita di tutti i giorni.

In molti però conosceranno anche l’altro celebre e-commerce made in China. Si tratta di Shein, fondata anch’essa in Cina nel 2008 dall’imprenditore e specialista di marketing Chris Xu. Ha sede a Singapore e rappresenta il gigante e-commerce che tenta di espandersi nel mercato occidentale. Similmente a Temu, produce e spedisce prodotti a basso prezzo, rivolgendosi perlopiù a consumatori esteri.

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Originariamente era chiamato ZZKKO e ha avuto come prima attività imprenditoriale la vendita di abiti da sposa. Successivamente, l’azienda si è dedicata alla vendita di vestiti in generale e il nome è stato modificato in “Sheinside“.

La competizione tra i due brand è sempre stata forte ed è recentemente esplosa in un’accusa che Temu ha mosso nei confronti di Shein.

Le motivazioni sono legate all’abuso del Digital Millenium Copyright act (Dmca), la legge statunitense sul copyright. In particolare, Shein avrebbe minacciato i venditori che trattavano con Temu, palesando l’ipotesi di sanzioni e sequestrandoli dei loro dispositivi elettronici, accedendo a informazioni private.

Inoltre, Shein avrebbe obbligato i fornitori a firmare, inconsapevolmente, dei contratti che gli avrebbero ceduto diritti di proprietà intellettuale. Grazie a questo processo, ha inviato contro Temu false notifiche di rimozione del Digital Millenium Copyright Act, avviando delle azioni legali.

I precedenti tra i due giganti e-commerce cinesi

Tutto questo avviene dopo poche settimane dagli ultimi due scontri tra i due brand. Il primo, a dicembre 2022, aveva visto Shein accusare Temu di aver violato i diritti di proprietà intellettuale. Il secondo, tenutosi a luglio, vedeva invece protagonista Temu, che aveva criticato Shein di minacciare e obbligare i produttori a stipulare accordi di esclusività.

In entrambi i casi, però, era stata presa la decisione di non andare in tribunale e non farsi causa gli uni agli altri. Dopo gli ultimi movimenti, invece, Temu ha preso la scelta di recarsi in tribunale per l’eccessivo aumento di scorrettezza nel comportamento di Shein, visto anche come anticoncorrenziale.

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