Analisi del voto nei Paesi Bassi

Il video che ho pubblicato ieri riguardante il voto nei Paesi Bassi è stato da voi particolarmente apprezzato.

Il video che ho pubblicato ieri riguardante il voto nei Paesi Bassi è stato da voi particolarmente apprezzato, ma l’esito di quelle elezioni merita un’analisi più completa.

Forse è anche superfluo ricordare che il pubblico di Finanza In Chiaro non è esplicitamente rappresentativo della popolazione italiana, Finanza In Chiaro è un canale seguito esclusivamente da persone che hanno una mente aperta e non seguono supinamente il mainstream.

Gli ascoltatori di Finanza In Chiaro hanno raggiunto consapevolezze che la maggior parte della popolazione ignora completamente.

Queste sono caratteristiche comuni agli ascoltatori del mio canale, ma naturalmente all’interno di una comunità è logico che ci siano anche diversità di vedute.

Tuttavia ciò che auspico, anzi, ciò che vorrei assolutamente, è che non venga mai a mancare la consapevolezza che, essendo noi dalla parte della logica, dobbiamo avere anche l’assoluta certezza che prima o poi la logica vince sempre.

Il nostro non è un sogno, noi siamo semplicemente esseri razionali, ciò che vogliamo non è un’utopia e quindi qualcosa che si può, anzi si deve realizzare.

Quindi non mi piace assolutamente il vittimismo, l’autocommiserazione, ma nemmeno lo scetticismo e la diffidenza.

Ed allora permettetemi di rimproverare … bonariamente … chi sostiene che qualora in Olanda dovesse anche nascere un Governo Wilders non cambierà nulla, anche questo esecutivo si conformerà ai dettami dell’Unione europea, perché, se la si pensa così, allora che stiamo a fare?

Se sappiamo in partenza che il nostro sogno di tornare ad avere la nostra sovranità monetaria non si potrà avverare, allora adeguiamoci a questa Unione europea e cerchiamo di convivere con questo totalitarismo.

Naturalmente sono il primo, da italiano, ad essere deluso dei nostri partiti che prima di governare si dichiaravano perlomeno euroscettici ed una volta andati al Governo hanno rinnegato il programma col quale si erano presentati alla competizione elettorale.

Ma allora se fossimo stati olandesi avremmo dovuto votare per Timmermans, perlomeno lui avrebbe mantenuto le promesse fatte in campagna elettorale, si sarebbe dimostrato coerente, mentre Wilders avrebbe ripudiato il proprio credo?

Ebbene è ovvio che se anche riuscirà a formare un Governo, Wilders non uscirà dall’Unione europea, ha comunque il 23 e rotti percento di voti, non il 51%.

Per formare un Governo necessiterà di alleanze che gli impediranno di mettere in pratica interamente il proprio programma, ma il voto a Wilders è comunque uno schiaffo all’Unione europea e questa è una vittoria, certamente la vittoria di una piccola battaglia, ma anche la prima e significativa vittoria degli euroscettici.

Ma ho voluto fare questo video, al quale non escludo ne seguiranno altri, particolarmente per sottolineare un aspetto importante.

Chi mi segue da anni, può essere mio testimone.

Personalmente ho sempre sostenuto che l’euro e forse anche l’Unione europea, poteva aver fine solo attraverso un crollo interno, un’implosione, e questo poteva anche essere scontato, ma avevo sostenuto che l’implosione poteva e doveva arrivare solo dagli Stati che maggiormente avevano beneficiato della moneta unica.

Poteva sembrare una contraddizione, un’assurdità, ma nella realtà non è così.

E l’esempio più eclatante l’abbiamo avuto dalla Grecia che è rimasta all’interno della zona euro ed all’interno dell’Unione europea nonostante sia del tutto evidente che la causa del fallimento fu l’aver adottato la moneta unica.

Ed è proprio qui il punto focale, ossia non possono essere i Paesi economicamente più deboli in grado di demolire l’impalcatura europea perché appunto sono tenuti per le caviglie a testa in giù dall’Europa e dalla Bce per far scendere dalle loro tasche anche quegli ultimi spiccioli che gli erano rimasti.

Sappiamo tutti che chi è indebitato è debole, è stato sufficiente alla Bce prestare un po’ di soldi alla Grecia per far entrare il Paese ellenico in una spirale dalla quale non può uscire.

Ma i Paesi cosiddetti virtuosi, che quindi non sono particolarmente indebitati, quei Paesi non possono essere ricattati. E l’Olanda è uno di quelli. Certamente economicamente non è un colosso, ma neppure un microbo e soprattutto è nota la sua vicinanza alla Germania.

Certo potrà essere solo la Germania (e l’Italia, ma lo chiarirò dopo) a determinare la fine dell’euro, ma se ai tedeschi dovessero arrivare in massa segnali come quello arrivato oggi dalle elezioni nei Paesi Bassi è chiaro che potrebbe innescarsi un processo che poi sarebbe difficile fermare.

Ed allora perché l’Italia potrebbe avere un ruolo determinante nell’implosione dell’euro?

Perché l’Italia non è la Grecia, che con qualche miliardo di prestiti la si tiene al guinzaglio, certo l’Italia è molto indebitata ma è anche una grande economia e per tenerla al guinzaglio servono parecchi miliardi.

Un evidente esempio lo abbiamo avuto con il Next Generation Eu, ed infatti il voto olandese ha anche questa genesi, ossia gli olandesi temono, tra un po’, di vedersi obbligati a finanziare l’Italia per mantenerla all’interno dell’euro.

Chiaramente se arrivassimo ad una simile situazione prima sarebbero imposti all’Italia sacrifici inaccettabili e dovremmo a quel punto, perlomeno a quel punto, sperare che gli italiani si ribellino e nasca un vero partito che metta al primo ed unico punto del proprio programma elettorale l’uscita del nostro Paese dall’euro ed anche dall’Unione europea.

Chiaro, sto delineando una situazione di estrema crisi per noi, una situazione nella quale alla popolazione verrebbero imposti, ripeto, sacrifici intollerabili, e mi auguro a quel punto che gli italiani finalmente comprendano in quale trappola sono caduti e non accettino più di rimanere all’interno, tenuti al guinzaglio.

Qualcuno di voi potrebbe temere appunto che per l’Italia si prospetterebbe un momento nerissimo, certo sarebbe vero, ma non dimenticate mai che il momento più buio del giorno è quello che precede l’alba di un nuovo giorno.

Un giorno che per l’Italia potrebbe essere luminosissimo.

Giancarlo Marcotti
Giancarlo Marcotti
Giancarlo Marcotti è laureato in Scienze Statistiche ed Economiche all’Università di Padova. Nella sua attività professionale ha collaborato con importanti Istituti Finanziari, ricoprendo diversi ruoli. Giancarlo Marcotti è Direttore Responsabile di Finanza In Chiaro, oltre che curatore della rubrica I Mercati e redattore della sezione portafoglio nella quale, giornalmente, riporterà le scelte di investimento effettuate. Giancarlo Marcotti cura la trasmissione Mondo e Finanza su Youtube di Money.it.
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